Metodo scientifico e partecipazione popolare (di MarcoMaria Freddi)

SMA MODENA
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Caro Direttore,

non esistono scienze “alternative” semplicemente perché di alternativo alla scienza, cioè a fatti validati e pubblicati c’è solo la non-scienza.

Dopo aver scritto il pezzo 5G o meglio del metodo scientifico applicato in politica, ho ricevuto molti messaggi, molti messaggi per la maggior parte positivi, positivi perché il dato scientifico, quello pubblicato, validato e riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale è il punto di partenza per conoscere e deliberare.

Mi chiedo chi ci guadagni di fronte alla disinformazione medica o scientifica, di fronte alla pseudoscienza e se anche ci fossero tanti soggetti che da questa pseudo divulgazione scientifica ci guadagnano – foss’anche solo dal punto di vista meramente ideologico – per certo, il cittadino perde su tutti i fronti.

I teorici della neo-cospirazione 5G sostengono che le onde elettromagnetiche 5G abbassino le difese immunitarie, aumentando le probabilità di contagio. I più creativi sono convinti addirittura che il virus viaggi attraverso il 5G, anche se non si sa bene come.

Vale sempre la massima che non esistono scienze “alternative” semplicemente perché di alternativo alla scienza, cioè a fatti validati e pubblicati c’è solo la non-scienza.

Scienza e politica dovrebbero lavorare insieme per la modernizzazione, per il progresso culturale e tecnico del paese, questo spesso non avviene poiché i politici preferiscono assecondare le linee di pensiero più demagogiche, alla ricerca di consenso perdendo autorevolezza nel dibattito pubblico.

Si rifuggono nel populismo tecnocratico costruendo miriade di comitati “scientifici” o nell’arrogante supponenza che il solo fatto di “sapere” amministrare, questo li esoneri nell’immaginare di applicare il metodo scientifico in politica che misura la bontà delle scelte effettuate.

Per questo ringrazio il suo giornale per aver voluto ospitare un piccolo dibattito che contribuisce a guardare i fenomeni e le complessità da altro punto di vista, ringrazio altresì Marco Alberici per il suo contributo.

Concludo affermando che la politica, oltre che a guardare al metodo scientifico, verificabile e misurabile, dovrebbe riscoprire senza ipocrisie, fastidio o insofferenza la partecipazione popolare, la prima amministrazione Pizzarotti si è dotata di strumenti molto innovativi ed il binomio metodo scientifico e partecipazione popolare deve essere il faro della politica post pandemia.

MarcoMaria Freddi

Radicale, militante dell’Associazione Luca Coscioni

Consigliere Comunale di Effetto Parma – Federico Pizzarotti Sindaco