Metro, “bene la pausa di riflessione di Vignali”

SMA MODENA
lombatti_mar24

20/10/2009

Metropolitana sì o no? Qual è la sua posizione a riguardo?
La metropolitana non è un elemento centrale della politica parmigiana, lo si vuole far diventare tale e tale sta diventando perché a riguardo ci sono molti interessi ed elementi di posizionamento politico forti.
La metropolitana è un aspetto, perché a Parma ci sono anche altre questioni che vengono affrontate con molta lucidità e coerenza dal sindaco Vignali e dalla sua giunta: il quoziente famigliare, la sicurezza con la Carta di Parma che ha visto la recente presenza in città del Ministro Maroni, i servizi al cittadino che il Ministro Brunetta ha portato su Porta a Porta ad esempio di buona gestione.
Dobbiamo sempre ricordiamoci che i cittadini hanno tanti bisogni, tra i quali c’è anche l’aspetto connesso alla metropolitana.

Ma lei cosa pensa della metropolitana?
Personalmente ritengo che su questo tema non sia possibile una divisione tra tifosi, più o meno interessati e più o meno di parte.
E’ evidente che nella scorsa campagna elettorale la metropolitana sia stata un tema forte nella direzione della modernizzazione e dello sviluppo futuro della città.
Oggi ci troviamo di fronte ad una situazione economica che è cambiata: c’è stata una gravissima crisi economica mondiale e anche tra la gente la percezione dei problemi è mutata; alla luce di tutto ciò ritengo che che Vignali non sbagli politicamente ponendo la questione dell’aspetto economico di questa infrastruttura. E’ una giusta cautela.
Da nessuna parte c’è scritto che Vignali non voglia la metropolitana Il sindaco pone il problema della sua sostenibilità economica nel caso il Governo non fornisca tutte le risorse per realizzarla. La questione non sta nei 37 milioni di euro di materiale rotabile tanto decantata dall’attuale Presidente del Consiglio comunale ma nella spesa che potrebbe andare a dilatarsi sulla quale è necessario un controllo.
Sono veri e non vanno sottovalutati anche i legittimi interessi di chi ha cominciato un lavoro, questo va da sé… ed è per questo che la materia è complessa e non consente una divisione acritica.
Credo che il momento di pausa preso dal sindaco Vignali vada nell’interesse della città.

Però questo momento di pausa è stato più volte criticato da Ubaldi, l’ultima volta in occasione di una trasmissione di Teleducato della scorsa settimana. Come sono i vostri rapporti con l’ex sindaco?
Do una valutazione squisitamente politica. A me sembra che sia l’ennesima dimostrazione di un malumore e di una lontananza del Presidente del Consiglio comunale dai temi principali della maggioranza che lui ha contribuito a fare eleggere in città. Prima le sue critiche sulla Carta di Parma sulla sicurezza, poi sul POC, poi su tanti piccoli e grandi questioni che non sfuggono a chi segue la politica locale, poi in modo clamoroso sulla metropolitana… tutto ciò dimostra che Ubaldi è su una posizione diversa da quella della maggioranza.
Che poi su questa sua situazione la sinistra ci speculi sopra non stupisce. Nella trasmissione che citava prima sulla metropolitana Ubaldi si è trovato spesso in sintonia con l’ex candidato sindaco del centrosinistra e attuale assessore regionale Alfredo Peri… mettiamola così, diciamo che i due non si sono fatti male in quel dibattito…
Ognuno è libero di esprimere le opinioni che ritiene, e altrettanto liberamente deve poi accettare le valutazioni sui suoi comportamenti. Direi che in Ubaldi c’è un atteggiamento, se mi è consentito, ostile alla maggioranza. Sicuramente avrà i suoi motivi, che non sono quelli che molta gente si aspettava.

In una recente intervista a noi rilasciata Giampaolo Lavagetto ha denunciato che oggi la visibilità dei PDL sui media è concertata su poche persone… il suo riferimento al coordinatore provinciale Villani era chiaro. Anche lei rispetto al passato ha perso un po’ di visibilità, non trova?
Sì, ma non sono preoccupato di questo, perché credo che uno spazio politico ci sia per tutti e che legittimamente è richiesto da tutti.
La cosa non mi turba, per prima cosa perché sono ben rappresentato, e poi perché dico la mia tanto nelle sedi ufficiali quanto fuori, anche se con minore visibilità rispetto quando ero coordinatore di An. Ma, ripeto, ciò non mi impedisce di dichiarare le mie idee per le quali mi sono sempre battuto.
Detto questo, ho sempre sostenuto che il PDL debba cercare di dare visibilità ai consiglieri comunali, circoscrizionali, ai militanti.
Anche per questo daremo vita ad un circolo culturale che si chiamerà “Progetto Parma”, che inaugureremo a dicembre, aperto a tutti, che servirà anche come semplice luogo d’incontro e scambio di idee di tutto l’ambente del centrodestra. Non sarà un raduno di ex di AN, perché noi pensiamo al superamento sostanziale delle due strutture di AN e Forza Italia… anche se c’è ancora qualcuno che pensa, sbagliando, che il PDL sia una sorta di Forza Italia allargata.

Qualche giorno fa anche Lavagetto ha presentato la sua associazione “La Provincia che verrà”…
Sono convinto che più iniziative sul territorio nascono meglio è. Si tratta di fare in modo che esse non diventino dei comitati elettorali. Questo per un motivo molto semplice: la gente non vuole essere strumentalizzata.
Il circolo che vogliamo costruire ha finalità ben chiare e quindi da noi non ci saranno gigantografie di nessuno e il richiamo continuo a chi ha promosso il circolo, e meno che meno vogliamo diventare il Comitato elettorale di alcuno.