Metro, “le risorse del Comune sono probabili, non certe”

SMA MODENA
lombatti_mar24

27/03/2010
h.15.30

La “legge ad metropolitanam” ieri pubblicata contiene, rispetto agli annunci, una – oggettiva – novità (per Parma decisamente importante), almeno a confronto delle informazioni fornite dal Comune.
Dalla lettura dell’8° comma dell’art. 4 D.L. 40/2010 si deduce infatti che, se e quanto Parma riceverà, dipenderà da una decisione discrezionale (“può”, e non “deve”, dice la norma) del Ministero dell’Economia, che non è tenuto neanche a riconoscere a Parma l’intero residuo.
In altri termini, gli € 60/70 milioni, dei quali si è parlato, sono possibili, se si vuole anche probabili, ma non certi. Al momento, infatti, sembra esservi un beneficiario sicuro (il Ministero delle Infrastrutture…magari per i porti della Toscana del suo Titolare) e un beneficiario potenziale (il Comune di Parma), la cui quota non è determinata come quella del Ministero.
Ai sensi della norma in esame, il beneficio “può essere” (non “è”) pari al 50% dell’originario finanziamento statale, detratto l’onere dell’eventuale indennizzo, ma potrebbe essere anche inferiore. E ciò con l’aggravante che il suddetto Ministero è in conflitto di interessi con Parma perchè, se Parma non dovesse ottenere il finanziamento, il Ministero riceverebbe gli ultimi fondi non assegnati alla nostra Città. Va, pertanto, operato ogni sforzo perchè, in sede di conversione, il decreto-legge venga modificato, per garantire davvero Parma ed eliminare ogni cavillo giuridico che possa essere utilizzato a danno di Parma.
A questo riguardo, il Consiglio Comunale dovrà essere chiamato, nella prima seduta utile, ad una presa di posizione ufficiale.
Il Gruppo PD non mancherà di dare un proprio contributo mediante la presentazione di un ordine del giorno, con cui si chiederà che il primo capoverso dell’8° comma in esame sia riformulato nel modo seguente (o comunque con formula dalla portata giuridica equivalente): “Con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro competente, la quota di finanziamento statale residua all’esito della destinazione delle risorse, è devoluta integralmente, su richiesta dell’ente pubblico territoriale di riferimento del beneficio originario, ad altri investimenti pubblici”.
La questione, infatti, è tutto tranne che formale, e non può non interessare il Gruppo PD, che ritiene – come già detto – indispensabile disporre dei citati € 60/70 milioni, per la criticità della mobilità pubblica.

Giorgio Pagliari

capogruppo PD Consiglio comunale di Parma

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27/03/2010
h.20.00

Metro: il Pd prova a confondere le idee ai cittadini
Zannoni (IpP): “se avessimo dato retta a loro, persi i 70 milioni ”

Se esistesse una “Legge” del Buon Senso il comma 1 dell’articolo 1 reciterebbe testualmente: “è auspicabile che gli esponenti politici evitino di giocare con l’intelligenza dei cittadini sprecando fiumi di parole per confondere le idee”.
Sarebbe sufficiente invece leggere il decreto 40/2010 del Governo in maniera non strumentale, per capire che viene usata la parola “può” al posto di “deve” perché, come Pagliari ben sa, per l’erogazione del finanziamento è necessaria una richiesta del Comune. Cosa che il Comune farà appena i tempi tecnici lo consentiranno.
Ringraziamo per i consigli, ma se in questi anni avessimo seguito le indicazioni del Pd, nulla di quanto è stato fatto in città avrebbe visto la luce e anche questi 70 milioni avrebbero preso altre vie.
Bisogna invece riconoscere che in anche in questa occasione l’Amministrazione ha agito con senso di responsabilità e capacità evitando i rischi di un opera così impegnativa in tempo di crisi senza perdere la possibilità di portare a Parma risorse importanti.

Gianfranco Zannoni
Capogruppo Impegno per Parma