Moletolo, Coopernuoto: “Abusivi in piscina oltre la chiusura”

SMA MODENA
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La Coopernuoto che gestisce la piscina comunale di Moletolo ha pubblicato sul proprio profilo Facebook la foto dei parmigiani che di notte entrano di nascosto in piscina per fare un bagno gratis. Questo il comunicato della cooperativa:

Accessi abusivi in piscina oltre l’orario di chiusura: cosa si rischia?
Il gran caldo di questo periodo spinge molte persone a cercare refrigerio. Il problema è che in molti, in spregio del rispetto dei beni altrui, pensano bene di cercare conforto accedendo illegalmente ai centri natatori durante le ore notturne.
La questione può sembrare di scarsa rilevanza, in quanto un bagno notturno potrebbe non essere dannoso per nessuno. Ma così non è! Vengono in gioco diverse fattispecie.
In termini di sicurezza, sorge spontaneo chiedersi cosa succederebbe a livello di responsabilità se un nuotatore notturno dovesse sentirsi male o se dovesse ferirsi mentre scavalca le recinzioni. Pare più che plausibile che l’impianto, se a norma, non debba risarcire alcunché. Tuttavia il timore, per eventuali ripercussioni, da parte dei gestori dell’impianto non è del tutto ingiustificato.
A ciò va aggiunto che, il più delle volte, gli avventori, oltre a farsi la c.d. nuotatina, provocano anche dei danni, lasciano in giro per l’impianto bottiglie, mozziconi e sporcizia di vario genere o pensano bene di autografare muri e spogliatoi etc. etc., nella totale mancanza di rispetto per chi il giorno dopo deve fare le pulizie e garantire un servizio. Questo implica fattispecie di reato di cui al codice penale. Al proposito l’art. 633 cp “ l’invasione di terreni o edifici” prevede che:
“chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a due anni o con la multa da € 103 a € 1.032.
Le pene si applicano congiuntamente, e si procede d’ufficio, se il fatto è commesso da più di cinque persone, di cui una almeno palesemente armata, ovvero da più di dieci persone, anche senza armi”.
Detto questo, i gestori degli impianti, si trovano a dover far fronte al problema. Per la loro sicurezza, dovrebbero quanto meno predisporre un sistema di videosorveglianza nelle modalità consentite, oppure attivare un ulteriore sistema di sicurezza notturno interno (oltre ai controlli notturni svolti dai vari servizi privati, limitati al solo perimetro esterno della struttura), con conseguenti maggiori costi per la struttura. Altrettanto, sarebbe buona cosa attivare un piano di controllo e vigilanza anche in collaborazione con le forze dell’ordine e gli enti locali. Ciò sia per la tutela dell’impianto in se quanto per una forma di prevenzione e sicurezza.
Pacifico che il più delle volte, questi avventori la facciano franca, riuscendo a dileguarsi e lasciandosi alle spalle, in molti casi, danni, sporcizia e deturpazioni.