Montagna, Cavandoli (Lega): “Da Senato ok a ddl promozione zone montane, grazie ministro Calderoli”

SMA MODENA

“L’aula del Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge per la promozione e lo sviluppo delle zone montane, la cui crescita economica e sociale rappresenta un obiettivo di interesse nazionale che coinvolge anche la nostra provincia. Ringrazio il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli che ha presentato e sostenuto questo DDL che attendiamo alla Camera dei Deputati per l’approvazione definitiva”.

Così Laura Cavandoli deputata e candidata della Lega alle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale dell’Emilia Romagna del 17 e 18 novembre 2024.

L’obiettivo è quello di valorizzare le zone montane del nostro Paese, tutelandone le peculiarità e superando gli squilibri economici e sociali che spesso le affliggono, ad esempio garantendo a chi vi abita un accesso più agevole ai servizi pubblici essenziali, come scuole e presidi sanitari, e incentivando il ripopolamento di questi territori.

“Sono previsti incentivi e agevolazioni per il personale sanitario e scolastico che presta servizio nelle zone montane, anche come credito d’imposta sul canone di locazione – aggiunge Cavandoli-. Inoltre si valorizzano i pascoli, i boschi, gli ecosistemi e i rifugi montani, si prevedono incentivi agli investimenti nelle attività di agricoltura e silvicoltura in queste zone, e si incoraggia l’imprenditoria giovanile e il lavoro agile, potenziando le infrastrutture digitali.

“Dall’insediamento del ministro Calderoli la dotazione del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane è stata raddoppiata e anche nel triennio 2024-2026 saranno garantiti circa 200 milioni di euro all’anno a favore delle Regioni e per interventi statali a salvaguardia dei territori montani. Già lo scorso anno la Regione Emilia-Romagna ha potuto beneficiare di circa 9 milioni di euro del Fondo, per valorizzare le montagne e sostenere i comuni montani”.

“L’azione mia e della Lega è da sempre tesa a contrastare lo spopolamento e la desertificazione delle attività commerciali e produttive, delle scuole e dei punti nascita in montagna, puntando ad un vero rilancio, non solo per l’attrattività turistica – conclude Cavandoli”.