Nasce la Banca di credito cooperativo di Parma

SMA MODENA
lodi1

22/10/2009

È stata presentata ieri, allo Starhotel Du Parc, l’offerta di pubblica sottoscrizione di azioni della costituenda Banca di Parma – Credito Cooperativo. A presentare l’offerta è stato il Comitato promotore che, dall’ottobre del 2005, opera per portare a Parma una BCC con sede legale locale, la Banca di Parma.
Anche i rappresentanti delle istituzioni locali hanno voluto portare il saluto e l’augurio per il raggiungimento dell’obbiettivo dell’apertura della Banca di Parma. Erano presenti infatti: il prefetto Paolo Scarpis, Paolo Zoni, assessore alle Attività produttive del Comune di Parma in rappresentanza del sindaco Pietro Vignali, il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, Paolo Andrei prorettore dell’Università di Parma ed Alberto Egaddi, segretario generale della Camera di Commercio.
«Il percorso verso Banca di Parma è iniziato cinque anni fa ed ha visto l’impegno di tante persone che hanno operato a titolo volontario, nella consapevolezza che la nostra città e la nostra provincia potessero trarre grande utilità da una propria banca di credito cooperativo – ha spiegato Alfredo Alessandrini, presidente comitato promotore Banca di Parma – Credito Cooperativo. Proseguendo con l’impegno e la passione di questa prima parte del progetto arriveremo, assieme, a dare al nostro territorio Banca di Parma che, sono certo, testimonierà i valori del fare banca che hanno caratterizzato la storia del credito cooperativo nel nostro Paese e a livello internazionale».
Al convegno di presentazione di Banca di Parma, sono intervenuti Luciano Munari, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari, dell’Università di Parma, Cesare Azzali, direttore generale Unione Parmense Industriali e Daniele Quadrelli, direttore federazione BCC Emilia Romagna che ha sottolineato: «da una ricerca che sarà presentata questo fine settimana a Sorrento, emerge che proprio a Parma ed a Piacenza ci sono i maggiori margini di sviluppo del credito cooperativo. Credito cooperativo che funziona peraltro in modo anticiclico rispetto sistema creditizio classico ed è per questo che è complementare ad esso».
Oggi il Comitato promotore, presieduto da Alfredo Alessandrini, già direttore centrale della Cassa di Risparmio di Reggio e direttore generale della Provincia di Parma, attuale presidente di Terme di Salsomaggiore e Tabiano, vanta più di 400 soci.
In questi anni di attività il Comitato, anche grazie all’aiuto della Federazione Bcc Emilia Romagna, ha prodotto il prospetto informativo ed il piano industriale che dopo il necessario iter burocratico sono stati approvati da Consob che ha così dato il nulla osta alla raccolta del capitale sociale.
Il capitale sociale, secondo quanto stabilito dalla legge, dovrà ammontare ad una cifra che va dai 3 ai 5 milioni di euro al raggiungimento dei quali nei tempi fissati (12 mesi prorogabili a 18) si attiveranno i procedimenti per arrivare all’autorizzazione di Banca Italia ad aprire lo sportello.
La raccolta avverrà attraverso l’offerta di pubblica sottoscrizione (iniziata il 10 settembre, si chiuderà alle 18 dell’8 marzo 2011) che andrà firmata da ciascun socio alla presenza di un notaio. Il denaro sarà versato solo nel momento in cui sarà raggiunta la quota minima prevista per il capitale sociale. Ogni azione ha un valore di 100 euro e la quota minima di sottoscrizione è di 10 azioni (1000 euro), la massima è di 500 azioni ovvero 50.000 euro.
La variabilità della quota consente di rispondere alle diverse esigenze di privati ed imprese. Nonostante si possano versare quote basse il principio cooperativo consente di avere un peso importante all’interno della banca perché vige il principio ‘un socio un voto’, indipendentemente dal capitale detenuto.
Le BCC sono una tipologia d’istituto di credito presente in modo consistente in Italia, principalmente al nord ed al centro. I dati aggiornati al 31 marzo 2009 ci dicono che ci sono 4.127 sportelli così suddivisi per Federazione: 732 in Lombardia, 636 in Veneto, 412 in Emilia Romagna, 336 in Trentino e 197 in Alto Adige, 308 in Toscana, 286 fra Lazio – Umbria –Sardegna, 225 in Friuli, 204 fra Piemonte – Valle D’Aosta e Liguria, 190 nelle Marche, 157 in Sicilia, 134 fra Puglia e Basilicata, 124 in Campania, chiudono Calabria con 93 e Abruzzo – Molise sempre con 93 sportelli (Fonte: elaborazioni IRCEL su dati Banca d’Italia).
I principi del credito cooperativo si richiamano a valori etici nella gestione della finanza ed in particolare del risparmio. L’obiettivo della Banca di Parma è di proporre in modo attento ai clienti persone, famiglie ed imprese prodotti realmente confacenti alle loro esigenze e ai rischi che sono in grado di sopportare. In particolare, le imprese saranno accompagnate nella costruzione del percorso verso lo sviluppo dei prodotti, dei processi produttivi, all’insegna dell’innovazione.
Sul sito internet del comitato promotore www.comitatopromotorebancadiparma.it è possibile consultare il prospetto informativo.