“Nel rimpasto Vignali deve allontanare Monteverdi dalla giunta!”

SMA MODENA
lombatti_mar24

07/12/2009
h.18.20

Shadow 2.0
Finalità del Progetto
Elenco dei
membri del Governo Ombra
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La presente intervista è a titolo personale e i suoi contenuti non impegnano in nessun modo il Governo Ombra Shadow 2.0.

David, parliamo dell’amministrazione comunale di Parma. Come giudichi il primo anno e mezzo dell’amministrazione Vignali? Cosa ti ha convinto e cosa non ti ha convinto?
E’ stato un anno e mezzo disuguale direi: una prima parte piuttosto anonima, “di transizione”, ed una seconda infuocata dagli eventi di cronaca.
Dire cosa mi ha convinto diventa difficile: in parte, ma solo in parte, la spinta a completare la trasformazione di Parma in una città pienamente europea (nonostante le centinaia di difficoltà) ma pure un certo riavvicinamento del Comune all’Università, dopo anni di rapporti freddi -anzi, congelati- sotto Ubaldi ed infine il sistema integrato di trasporti: car-sharing, bike-sharing, rete di linee autobus, piste ciclabili.
Più facile pensare a cosa non mi ha convinto: oltre ai casi “eclatanti”, ci sono dettagli solo all’apparenza minori che i ragazzi e i cittadini notano. Per esempio l’uso di denaro pubblico quantomeno fuori luogo (Parma è prima in Regione per consulenze esterne…possibile che ci sia così tanta necessità? O è solo un modo per fare “favori”?), o le politiche dei parcheggi nel breve e nel lungo periodo… che senso hanno le righe blu in quartieri periferici (viene da pensare che servano a coprire buchi di bilancio, dato che nell’ultimo sono previste entrate per 7 milioni e mezzo di euro)?
E i tanti nuovi parcheggi sotterrati in centro che senso hanno se Parma ha puntato, giustamente, al trasporto pubblico ed ecologico? Non è un’incoerenza costosa?
Rimango perplesso dalla gestione del turismo: Parma potrebbe essere una meta cardine del turismo italiano e straniero ma nonostante le mostre-evento e le tante iniziative culturali, continua ad avere grossi deficit di ricettività e di servizi, con un turismo ad ore, non di giornate. C’è da avviare una seria riflessione su questo punto.
Infine un problema che emergerà sempre di più gli studenti universitari che a Parma vengono trattati come una miniera di euro facili ma che a cambio ricevono pochissimo: bollette aumentate, pochissime strutture, facilitazioni e abbonamenti ad hoc, controlli sugli affittuari e sui contratti in nero sostanzialmente assenti. Ne va della città: ogni mese che passa i ragazzi guardano sempre più a queste cose oltre alla scelta dell’Università, è bene che l’amministrazione si muova.

Secondo te il caso Bonsu ha inciso sulla valutazione dei parmigiani sull’amministrazione comunale? L’assessore alla sicurezza credi avrebbe dovuto dimettersi come ripetutamente chiesto dall’opposizione in consiglio comunale?
E’ una caduta per l’immagine di Parma a livello nazionale, in particolare a causa della difesa stizzita e indirettamente razzista dei primi giorni, una difesa pienamente di “destra”, ideologica, pregiudiziale che ha tentato di “minimizzare” qualcosa di umanamente inaccettabile. Difesa che ora fa i conti con la realtà, con la visita di Vignali a Emmanuel, privata ma che vale più di mille parole. Seppur molto, troppo tardiva. Quindi probabilmente qualche effetto l’avrà sui parmigiani: in particolare le persone cresciute in un clima diverso, che crede in certi valori, ma che si era staccata da una sinistra divenuta obsoleta andando a guardare verso il centro. Ora che stanno calando la maschera si accorgeranno via via che modus operandi c’è in Comune. Un caso dopo l’altro, l’opinione alla fine cambia.
Posso aggiungere che le leggi vanno assolutamente applicate per tutti ma attraverso la presenza sul territorio, assennati ma senza indugi, sopratutto senza mai dimenticare il rispetto per la persona, mai, italiani o stranieri che siano.
Mentre qualcuno ha interpretato la “carta di Parma” come un “lassaiz faire” consci di una certa copertura sociale installata dalla paure che traspaiono e trasmettono i media.
Si è visto come la destra, dietro la maschera dell’essere “moderati” nasconda ancora un modo antico di risolvere i problemi: con la forza e l’arroganza. La guida di una città e la risoluzione dei problemi si ottiene con l’autorevolezza dell’istituzione, col suo essere “di tutti”: qui a Parma si sta affermando il modello di ottenere le cose a tappe forzate, a favore di una sola parte (non di certo quella dei cittadini), e stanno scialacquando quell’autorevolezza che Ubaldi aveva saputo ottenere.

Presto sarà approvato dalla giunta comunale il progetto della metropolitana di Parma. Il sindaco afferma che quell’opera ridisegnerà il futuro della città. Tu cosa pensi a riguardo?
Ha ragione. La metropolitana è un investimento per il futuro: un investimento giusto, in linea con quel che succede in altre città sia in Italia che in Europa delle dimensioni di Parma, che solo all’apparenza è “piccola”. Il progetto invece ha forti criticità: troppe fermate (Bormioli – via Verdi/Pilotta – Caprazzucca forse potevano non esserci) che seppur comode fanno lievitare i costi in particolare in centro. E sul fatto che ridisegnerà il futuro….beh, solo con la sua completezza… per ora una linea agevolerà il traffico e la mobilità ma solo su un asse, più di mezza città non ne usufruirà, se non saltuariamente.
Quindi solo al suo completamente cambierà totalmente il modo di muoversi di Parma.

Quali credi siano le priorità della città di Parma che Vignali dovrebbe affrontare subito?
L’economia: fare di tutto e di più per garantire il sostegno all’economia. Semplificazioni, agevolazioni, controlli, equità: si può fare molto.
I giovani: come sopra detto, sono trascurati, ai margini, farli sentire pienamente accolti dalla città, non solo sfruttati economicamente.
Poi impegnarsi a gestire al meglio le varie difficoltà che si avranno con l’apertura dei tanti cantieri: va bene cambiare volto a Parma, ma senza stravolgere la vita ai tanti cittadini che sono -se lo dimenticano spesso- il fine e la vera anima di Parma.
Impedire che Parma perda le residue tracce della sua identità storica, culturale: migliorare la città va bene, trasformarla in un’altra no.

Se dovessi fare tu il rimpasto della giunta comunale quali modifiche apporteresti? Quale assessore allontaneresti?
Chiamerei dei tecnici lontani dai partiti in settori chiave dove la crisi si fa sentire: c’è bisogno di tanta competenza, non di persone assetate di sedie. Si gioca moltissimo nel prossimo rimpasto e rischia di rimanere stritolato dai partiti, di essere una sorta di re Travicello: non mi sembra per altro che ci siano figure di particolare spicco tali da migliorare la situazione attuale tra di loro.
L’unica sostituzione che si sente necessaria credo sia (ovviamente) quella di Monteverdi: si è dimostrato impreparato, politicamente insufficiente, insensibile e alquanto arrogante. Ha fatto pagare all’amministrazione il prezzo più alto. A dimostrazione di questo, non si è dimesso: il classico esempio di politico nostrano. Vignali mi sembra molto diverso da lui: la sua visita a Emmanuel è stato anche (non solo, ma anche) un atto di sfiducia verso Monteverdi e le sue dichiarazioni.

Ultima domanda: secondo te l’opposizione di centrosinistra in Consiglio comunale è efficace?
Dopo i primi mesi un po’ in sordina, dovuto al parziale rinnovamento dei consiglieri e dell’avvento del Pd, ultimamente si sta muovendo abbastanza bene: ciò non toglie che c’è un percorso da seguire. Benissimo alcune recenti delibere presentate sui servizi ai ragazzi e giovani, una mossa necessaria e utile al di la’ degli schieramenti. Ora basta che non rimanga solo parole su un foglio: vedremo cosa succederà.
In generale l’opposizione dovrebbe pensare già dal 2009 ad un programma per le prossime comunali fra tre anni e mezzo: è il tempo adatto a farsi “forza credibile di governo”, ma per davvero. Mantenendo la propria anima ma raccogliendo pure alcune intuizioni di questi anni di centro-destra: si può essere altri e migliori, riconoscendo i propri errori, imparando da quelli degli altri e sopratutto rilanciando un progetto e un’idea di città, chiara, decisa ma sopratutto attuale.
Non aspettiamo gli ultimi mesi: scegliamo il futuro candidato sindaco con largo anticipo.
Il Pd di Parma può fare moltissimo per la città: alcune mosse sembrano indicare che si sia intrapresa la strada giusta. Tornare tra le persone parlando e coinvolgendo, essere visibili, stare all’erta, denunciare, prestare grandissima attenzione al territorio, ai piccoli problemi quotidiani. 

                                                                                        Andrea Marsiletti

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