“Non si tagli la qualità dei servizi educativi”

SMA MODENA
lombatti_mar24

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06/08/2010
h.17.10

Sig. Sindaco,
le scriventi Organizzazioni Sindacali con la presente le vogliono esprimere la grande preoccupazione e contrarietà per le scelte che l’Amministrazione Comunale sta per effettuare in materia di tagli ai servizi educativi, uno dei fiori all’occhiello dei servizi alla persona del Comune di Parma.
In questi giorni ci è stato comunicato dalla delegazione trattante di parte pubblica che l’Amministrazione Comunale intenderebbe affidare la gestione dei bambini con disabilità iscritti ai servizi educativi per le scuole dell’infanzia del Comune di Parma, le attività pomeridiane degli asili nidi, nonché le attività di supporto degli ausiliari a soggetti esterni.
Le motivazioni di questa scelta sarebbero i tagli che devono essere fatti per il contenimento della spesa pubblica previsti dalla Legge Finanziaria varata dal Governo.
Riteniamo la proposta presentata dalla delegazione trattante sbagliata, iniqua e incoerente con i progressi fin qua fatti dal Comune di Parma sul piano dell’offerta dei servizi educativi e sulla qualità dei servizi medesimi.
La scelta di tagliare rimodulando l’offerta dei servizi educativi del Comune di Parma è sbagliata perchè la Legge Finanziaria che prevede i tagli agli Enti Locali sul personale, non condivisa dalle scriventi, non stabilisce quali risorse e servizi debbano essere tagliati.
Il Comune di Parma ha operato e opera con politiche di assunzioni, di consulenze, di dirigenti a tempo determinato, di lavoro interinale, di alte professionalità che incidono sul bilancio della spesa del personale. Queste spese non sono indispensabili e in periodi di contenimento delle spese queste voci per prime devono essere ridotte ai minimi termini.
L’iniquità di questa operazione è contenuta nel fatto che si vanno a tagliare servizi alla persona e si modifica la qualità del servizio su una fascia debole quale quella dei bambini disabili che vedrà operatori con la stessa qualifica lavorare insieme ma con una relazione pedagogica molto più complessa in quanto i lavoratori stessi apparteranno a enti e società diverse con contratti e orari differenti.
Si attua una sorta di delocalizzazione del lavoro, è in sostanza come se si decidesse di portare un’attività in un altro paese in cui il costo del lavoro è inferiore, i diritti sono inferiori, il reddito è inferiore. In questo modo si impoverisce anche questa città che in un periodo di crisi cosi lunga e profonda non ne ha certamente bisogno.
Un’ulteriore osservazione riguarda il modello dei servizi educativi del Comune di Parma. Nel mese di ottobre del 2008 con l’allora assessore Lavagetto, dopo una lunga e difficile trattativa, si arrivò a sottoscrivere un’intesa in cui i dipendenti del Comune di Parma accettavano l’aumento dei bambini nelle singole sezioni delle scuole per l’infanzia e quindi si operava un aumento dell’offerta ai cittadini in cambio di una stabilità del numero del personale e delle attività svolte.
Questo accordo avveniva in presenza di una società partecipata dal Comune di Parma che opera in modo sussidiario nei servizi educativi come Parma Infanzia ma definendo quali servizi avrebbe continuato a gestire il Comune e quali Parma Infanzia.
La scelta di rimodulare l’offerta mette in discussione il modello e l’accordo vigente.
Per i motivi che le abbiamo illustrato sig. Sindaco la invitiamo a riflettere e soprassedere sulla scelta di tagliare la qualità e riorganizzare con queste modalità i servizi educativi.

per la FP CGIL, FP CISL i segretari generali
Salati Sauro, Michele Morfini