
28/02/2012
Intervista a tutto campo al Direttore di Teleducato Pietro Adrasto Ferraguti.
Ti aspettavi la candidatura a sindaco di Ubaldi?
Aspettiamo l’annuncio, Ubaldi sta ancora lavorando. Dice che deve verificare le condizioni politiche necessarie e ci credo, il solo appoggio dell’Udc non gli basta e l’ex sindaco non vorrà tornare in gioco, almeno spero, con un misero ruolo di testimonianza. Gli occorre una base forte e per questo dovrà guardare al di là del suo civismo residuale e un po’ impolverato e del modesto scenario dei voti centristi. Ha governato per due mandati con il Pdl, con loro dovrà pur provare a dialogare. Ma conosciamo Ubaldi. Con la componente Buzzi-Moine i suoi rapporti stanno a zero.
Secondo te può vincere?
Difficile, di questi tempi c’è voglia di nuovo.
Intanto personaggi di estremo peso, soprattutto non politici, da settimane stanno facendo i pontieri per convincerlo a seppellire i veleni del passato. E’ un lavoro complicato dall’integralismo dell’uomo. Ma lui è anche un politico navigato e sa bene che in politica tutto è possibile. Resta da capire che cosa voglia davvero e cioè se intende soltanto entrate in campo per rompere il fronte anti-Bernazzoli e diventare il Tommasini del 2012, o se invece avverta fino in fondo il senso della sfida e voglia provare a vincerla. Conoscendolo un po’, credo che a Ubaldi il ruolo di semplice guastatore non piaccia per nulla.
Ghiretti in campo, magari un candidato del Pdl, poi la Lega. E il fattore Ubaldi. Molto affollamento, non ti pare? Bernazzoli ringrazia.
Un quadro frammentato e per di più nella stagione del Governo tecnico, del Commissario, figure non politiche che in fondo alla gente piacciono.
Ma potrebbe funzionare anche la figura tecnico-politica di Ubaldi. Nei suoi due mandati ha agito proprio così. Acume politico, ingrediente essenziale drammaticamente tralasciato da Vignali, e poi pragmatismo tecnico. Da destra a sinistra nessuno può non riconoscere le due buone stagioni di Ubaldi. Oggi è attaccabile, certo. Ha inventato le Società Partecipate e ha indicato Vignali sindaco. Ha frequentato i poteri forti, ma chi non l’ha fatto scagli la prima pietra. Diciamo però che il peso debitorio delle Stu lo teneva sotto controllo e che è esploso quanto lui è uscito di scena. Infine ha condotto una guerra senza sconti all’ex maggioranza.
Ecco perché Ubaldi, alla fine, potrebbe fare breccia.
Pensi che l’informazione locale, che ultimamente pareva favorire la candidatura di Bernazzoli, con Ubaldi in campo possa cambiare rotta?
Credo che prevarrà l’equilibrio e dunque il sacro rispetto per i lettori-telespettatori.
Bernazzoli è una figura seria e responsabile e tutti ce ne stiamo occupando altrettanto seriamente. E’ stato indicato dalla primarie: i cinque candidati hanno fatto una vera campagna elettorale, c’è stata molta attenzione mediatica perché l’evento lo richiedeva e questo può avere indotto qualcuno a credere che ci sia un diffuso appiattimento dell’informazione sul centro-sinistra. Ma è una lettura distorta.
Poi non credo che prese di posizioni nette e forzature editoriali siano quel che oggi interessa ai parmigiani. La gente chiede imparzialità e pluralismo, non di essere etero-guidata da qualcuno. Occhio all’effetto boomerang.
Che campagna elettorale ti aspetti? Su quali temi?
Scorrendo i programmi dei candidati a sindaco si scoprono analogie emblematiche da far credere che il filo conduttore sia ampiamente trasversale. In molti dicono le stesse cose.
In primis i sacrifici economici ai quali il Commissario Ciclosi ha peraltro già messo mano. Dunque riassestare le casse comunali sapendo che le risorse a disposizioni sono esigue.
Poi attenzione massima su politiche sociali, aiuto alle fasce deboli, alle famiglie, la cura degli anziani, la sanità. Saranno centrali le questioni ambientali, la qualità dell’aria, il verde, la gestione dei rifiuti, il trasporto pubblico. Poi la sicurezza e il ruolo della Polizia Municipale e la rivitalizzazione dei Quartieri.
Infine i principi basilari: il rigore, l’onesta e la trasparenza nella pubblica amministrazione. Tutto promettono…
Con quale impostazione e con quali trasmissioni Teleducato opererà in campagna elettorale?
Le tv devono osservare da anni le ferree regole della par condicio, quindi identici spazi per tutti. A “Parma Europa” siamo concentrati sulla politica locale dal settembre scorso e così faremo fino alle elezioni; facciamo una sorta di servizio pubblico permanente che mi sembra essenziale per far comprendere bene ai parmigiani le posizioni di tutti e la continua evoluzione del quadro politico.
Lo stile è quello di sempre: discussioni accese ma con un filo di leggerezza, per sdrammatizzare. Poi è chiaro che da noi l’arena politica assume forme sempre diverse, molto dipende dai singoli ospiti, dalla loro preparazione, dall’impatto sul mezzo televisivo. C’è chi buca e chi proprio per niente.
Oltre a “Parma Europa” ci saranno anche altre novità prima della consueta maratona elettorale il giorno del voto, ma è presto per parlarne.
Qualche settimana fa Andrea Gavazzoli è stato rimosso dall’incarico di direttore di TV Parma. Che idea ti sei fatto della vicenda? Cosa c’è sotto?
Negli ambienti giornalistici le leggende corrono veloci e generalmente è meglio non seguirle. Dunque credo che sotto non ci sia nulla di eclatante.
Mi è sembrata piuttosto una svolta forte, anche clamorosa, nella direzione di un’ottimizzazione dei costi e di una ricerca più approfondita di sinergie tra Gazzetta di Parma e Tv Parma, per valorizzare ancor meglio il prodotto-giornale e posizionare con più decisione la tv in un ruolo di traino dell’ammiraglia del gruppo.
Cosa che forse in passato non avveniva in modo sistematico.
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