
04/03/2013
Intervista ad Alberto Padovani, militante Pd, volto noto ai lettori di ParmaDaily e Alice.
Qualche giorno fa in conferenza stampa il segretario provinciale del Pdl Paolo Buzzi ha minacciato di adire per vie legali contro qualcuno che, subito dopo il voto, aveva offeso chi aveva votato Berlusconi. Questo “qualcuno” nel mirino sei tu…
Con la mia dichiarazione, forte come tante dichiarazioni su facebook, non ho offeso personalmente nessun elettore del PDL, né era mia intenzione farlo. Tuttavia, se qualcuno – dirigente parmense o iscritto – si fosse sentito offeso, non ho alcun problema a scusarmi personalmente e già ora a mezzo stampa.
Chi mi conosce sa che il mio modo di fare politica, spesso appassionato, a volte provocatorio, non considera il rancore come valore.
Anzi, conosco molti politici più tranquilli del sottoscritto che, apparentemente miti, alla lunga risultano molto vendicativi nei fatti. Questi sono i più pericolosi, e sono sia a destra che a sinistra.
Come valuti il risultato elettorale del PD?
Il PD ha fatto tutto bene, con coraggio e visione, tranne l’assalto finale. Dopo le primarie si è colpevolmente seduto sugli allori.
Si è accontentato del suo solito recinto… e più di una pecora che ha votato alle primarie è poi uscita. E’ davvero paradossale il fatto che un partito, l’unico, che ha affrontato un democratico e radicale rinnovamento interno, venga ancora dipinto da molti come espressione del vecchio: credo che se questa legislatura avrà un futuro possibile davanti, sarà nell’incontro reale tra i giovani del PD e quelli del M5S, entrambi non infatuati dalle rispettive leadership.
Quale “road map” del governo?
A questo punto non vedo alternativa ad un incarico a termine, che Bersani ha il diritto di pretendere, in quanto, almeno numericamente, PD+SEL ha vinto le elezioni. In Parlamento si facciano le proposte e si votino quelle condivise. Credo che una road map di 10 punti concreti (inutile ripeterli, li sappiamo tutti ormai), possa essere la strada che ci porti almeno fino all’impostazione della prossima finanziaria, ovvero a ottobre 2013. Una legge finanziaria che, a mio modesto parere, non potrà che essere sostenuta da un governo tecnico fino a nuove elezioni.
Il tempo per fare le cose necessarie a ridare una dignità istituzionale, persa a partire dal porcellum, c’è.
Il M5S sta vivendo al suo interno il passaggio fondamentale dalla protesta alla proposta. Parma potrebbe insegnare qualcosa a questi ragazzi. E questo è un piccolo motivo d’orgoglio per una città che, nel bene e nel male, riesce spesso ad anticipare degli schemi politici più ampi.
Un Governissimo PD-PDL?
Con apertura al PDL il PD morirebbe dissanguato. I dirigenti lo sanno bene: mi chiedo allora perché debba parlare pubblicamente una mummia come D’Alema, che non è né Segretario, né Parlamentare. Chi e cosa rappresenta?
Non certo il mio pensiero, né le posizioni maggioritarie del PD. Deve tacere e fare il suo lavoro al Copasir. Aggiungo che Renzi non va ingaggiato nell’attuale tritacarne, ma deve servire a tutto il centrosinistra quando sarà il tempo giusto.
Il dialogo PD-M5S è possibile?
Ci sono due M5S, nonostante nessuno di loro lo ammetta. Parma è l’espressione responsabile dei “pentastellati” (su questo termine credo di poter mettere il copyright). Evitare il dialogo con loro sarebbe un grave errore da parte del PD.
Ciò detto, se io fossi in Pizzarotti, il giorno dopo l’apertura dell’inceneritore sentirei il dovere morale di dimettermi. Lui è stato eletto per quel motivo, e lo sa bene. Se invece fossi in Folli mi sarei già dimesso. Ci sono troppe zone grigie, a livello politico intendo, nel rapporto tra il GCR e Villani.
Il GCR ha fallito strategia nel momento in cui l’attuale amministrazione ha iniziato il suo lavoro… E’ sempre stato e sarà sempre difficile essere “di lotta e di governo” insieme.
Folli dovrebbe dimettersi, evitando così la caduta dell’intera amministrazione, e il GCR dovrebbe tornare ad essere quello che era all’inizio: un comitato libero con un chiaro obiettivo. Le valide iniziative intraprese dall’Assessorato all’Ambiente potrebbero continuare anche senza di lui.
Non mi è mai piaciuto indicare capri espiatori, ma una valutazione di questo tipo credo sia onesta, nell’interesse della città.
Ti sei candidato alle ultime comunali all’interno della lista “Parma che cambia”. Quale futuro?
Credo che l’esperienza di “Parma che cambia”, civica ed ecologista, sia più che mai attuale, nonostante il pessimo esito elettorale: Parma ha bisogno di questa coscienza e del dialogo sui temi portati avanti sia da Sel e dai Verdi, che da cittadini onesti come Simone Rossi e i suoi “Mille”.
Ovviamente tutte queste sigle sono in crisi, ma la capacità delle persone e i loro valori importanti devono essere più importanti dei “cartelli” transitori. Ritengo che un dialogo onesto e prospettico tra centrosinistra e M5S possa partire e svilupparsi positivamente solo su questi temi concreti.
AM