
22/02/2013
h.18.30
Nella giornata di domenica 24 e lunedì 25, i parmigiani e quanti vivono nella nostra provincia, come tutti gli italiani, saranno chiamati ad esprimere il loro voto.
Un appuntamento fondamentale per il futuro del nostro paese reso ancora più determinante dal difficile momento che stiamo vivendo. Famiglie, lavoratori, imprese sentono il peso di una crisi economica drammatica. In particolare, a farne le spese sono i giovani, che trovano difficoltà sempre maggiori nello spendere proficuamente le capacità possedute e le conoscenze acquisite. Tanti sono i ragazzi che non riescono a trovare lavoro, numerosi quelli che non trovano nella loro occupazione troppo spesso precaria adeguata realizzazione. Diventa sempre più difficile inoltre, anche per gli occupati, fornire adeguato sostentamento alle proprie famiglie.
Non solo. Veniamo da anni di governo berlusconiano che hanno infangato il buon nome del nostro paese. Anni di scandali e mal governo, con inchieste giudiziarie che hanno messo in luce il malaffare che si nascondeva nelle pieghe di quel sistema di potere. E del resto, non potevamo attenderci nulla di diverso da un Presidente del Consiglio con un passato così poco limpido, coinvolto in mille processi. Cosa potevamo attenderci da un ex aderente alla loggia massonica P2, che in passato ha creduto al folle progetto di Rinascita Democratica partorito da licio Gelli?
Serve un segnale di forte discontinuità rispetto a quel passato. Come nel caso di Parma, la necessità è dunque non quella di voltare pagina, ma cambiare libro. Un percorso che dobbiamo fare insieme, un percorso che faremo insieme se, in questo fine settimana, sarete in tanti a darci fiducia e affiderete a noi, al Partito Democratico e alla coalizione guidata dal candidato premier Pierluigi Bersani, il compito di governare il paese.
Cambiare libro è necessario, e in questo senso andrà il mio impegno nel Senato della Repubblica in caso di elezione. C’è tanto da fare. Serve una vera riforma della giustizia, che garantisca tempi certi di durata dei processi, anche per incoraggiare investimenti troppo spesso frenati proprio dalle lungaggini che favoriscono le speculazioni dei furbi e dei disonesti nei rapporti economici.
Dobbiamo garantire agli enti locali finanziamenti adeguati, serve una riforma del Patto di stabilità che consenta di fare ripartire gli investimenti da parte degli enti virtuosi. Si potrebbe dare in questo modo compimento alle tante piccole opere necessarie, si potrebbe rilanciare l’economia fornendo sostegno alle piccole e medie imprese che costituiscono l’ossatura sana del nostro paese, si produrrebbe nuova ricchezza e nuova occupazione. Un modo per combattere la crisi.
Insieme dobbiamo cambiare questo paese. Perché bisogna non fare più sentire soli i giovani, le famiglie, gli esodati, i disoccupati 40-50enni per i quali diventa sempre più difficile ricollocarsi nel mondo del lavoro.
C’è tanto da fare per Parma e per la sua provincia, e se eletto, mi metterò al servizio del territorio, proseguendo quel percorso di ascolto e partecipazione iniziato in campagna elettorale.
Perché tutti insieme possiamo davvero cambiare libro.
Giorgio Pagliari
(candidato al Senato nella lista del PD)
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