Parma città delle biciclette… rubate

SMA MODENA
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Caro Direttore,

sono un funzionario pubblico, dipendente dell’Agenzia Prevenzione Ambiente Energia dell’EmiliaRomagna (ex Servizio Ambiente della Provincia), che lavora negli uffici di Piazzale della Pace nel palazzo ex sede della Provincia di Parma.

Ieri una collega ha subito il furto della bici, per lei la sesta volta, per altri la terza, i più fortunati solo una, come ufficio sarà complessivamente il ventesimo furto o forse più, altri hanno rinunciato a venire in bicicletta, con buona pace della mobilità sostenibile.

Abbiamo ormai perso la libertà di venire al lavoro con una bici, non dico bella, ma nemmeno acquistata da Ipercoop o Decathlon per poche decine di euro, basta solo il fatto che sia nuova o decentemente funzionante che abbiamo il cento per cento delle possibilità che ci venga rubata entro pochi giorni.

Abbiamo fatto le denunce di rito ma ovviamente (?!) senza nessun risultato.

Personalmente me ne hanno già fregate tre o quattro sul posto di lavoro, non riesco a prevedere quale possa essere la mia reazione a fronte di un ennesimo furto colto sul fatto.

Non è un problema di valore, o meglio è anche quello, ma non è la questione più rilevante, è il deperimento della libertà personale, l’insicurezza, il nichilismo del vivere nella città in cui sono nato, in cui sono nati mio padre e mia madre.

Lavorando in Piazzale della Pace ho assistito al degrado di questa piazza, centro storico della città, densa di memorie e transito di turisti.

Nel corso degli anni ho visto dalla finestra del mio ufficio: risse tra neri e gialli, scazzottature tra genti venute dall’est, tossicodipendenti stanziali dietro il monumento a Verdi, spaccio di droga sotto i portici della Pilotta, copiose urinate più o meno alla luce del sole…

E mi domando… ma come può succedere ? In una piazza centrale di una città che si dice a respiro europeo… sembra ormai uno dei tanti spazi degradati di una qualsiasi periferia urbana.

Molto spesso per salire i pochi gradini di accesso al palazzo della Provincia devo chiedere “permesso” e quasi scavalcare una varia umanità seduta o sdraiata che bivacca sotto il portico d’accesso e che magari mi guarda “strano”, intorno alle scale si respira la nuova “Violetta di Parma”, essenza mista tra olezzo di ammoniaca ad escremento di piccione.

Devo chiedere “permesso” ?? Ma si provi a bivaccare nelle scale di accesso di una qualsiasi sede di Public Authority di Parigi, Berlino, Londra, ma anche di Lubiana o Zagabria e poi si veda cosa succede…!!

E allora ancora mi domando, ma come è possibile? Che nessuno si indigni, che nessuno intervenga per ripristinare, non dico il pruriginoso decoro del “benpensante”, non è questione del colore della pelle, non è questione di bianchi, neri, gialli, rossi o blu, è solo rispetto per l’Istituzione, è solo rispetto per la Cosa Pubblica…. che cavolo….!!

Mi si scusi lo sfogo….ma intanto dentro me cresce la rabbia… e la voglia di “fare qualcosa”!

Massimiliano Miselli