
26/11/2012
h.11.00
Bolzano è la provincia dove si vive meglio in Italia. A sancirlo è la ricerca annuale del Sole 24 Ore giunta quest’anno alla 23° edizione. Bolzano strappa la prima posizione a Bologna, classificatasi solo 10°. Sul podio anche Siena e Trento. La maglia nera per vivibilità va invece a Taranto, che quest’anno scalza Foggia.
Completano la top ten Rimini, Trieste, Parma (passata dal 13° posto dello scorso anno al 6°), Belluno, Ravenna e Aosta. La ricerca è stata svolta sulle 107 province e si basa su 6 settori (tenore di vita, affari e lavoro, servizi ambiente salute, popolazione, ordine pubblico, tempo libero).
Nelle classifiche parziali la città ducale è al 12° posto per tenore di vita, al 7° in affari e lavoro, all’8° posto per servizi-ambiente-salute, al 7° per demografia, all’87° per ordine pubblico (lieve miglioramento rispetto al passato) e infine al 9° posto nella classifica che riguarda il tempo libero.
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26/11/2012
h.15.40
“Quando si amministra un territorio fa sempre piacere che questo sia collocato nella fascia alta con risultati positivi. Per questo ci siamo impegnati molto negli ultimi dieci anni, in particolare con iniziative a sostegno dello sviluppo economico, nella piena convinzione che il lavoro e la passione per il proprio territorio producano esiti concreti”. Il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli commenta così la classifica sulla qualità della vita pubblicata oggi dal “Sole 24 Ore”, nella quale la provincia di Parma è al sesto posto, guadagnando sette posizioni rispetto all’anno scorso.
“Certamente non è questo il momento per vantarsi, sappiamo quante siano le difficoltà in corso e come nel 2012 siano aumentate le criticità soprattutto nei settori economici: questo risultato deve quindi rappresentare innanzitutto uno stimolo per valorizzare le nostre peculiarità, per mettere in campo nuove iniziative e non demordere”, continua Bernazzoli, che non risparmia un riferimento al processo di riforma degli assetti istituzionali che ha per protagoniste le Province: “È chiaro che in questo contesto la riforma istituzionale potrà incidere in positivo o in negativo, a seconda di come verrà gestito il processo di riordino delle Province: un processo che ad oggi è piuttosto confuso”.