Passi di Legalità 4: Pro.Ges. e Ge.s.in. con Libera Terra

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E’ online il diario di viaggio di Carlo Cantini, in questi giorni in Sicilia col gruppo cooperativo Proges-Gesin e Legacoop Parma per visitare e ricercare future collaborazioni con le cooperative di Libera Terra nate dalla confisca alle mafie (clicca qui per leggere la terza parte).

Nella quarta e ultima giornata del nostro soggiorno chiudiamo il cerchio con la visita a Cinisi, alla “Casa della Memoria Felicia e Peppino Impastato”. Abbiamo passato la notte nell’agriturismo “Terre di Corleone” in località Gorgo del Drago che è stato creato su una proprietà di Totò Riina. Il luogo è affascinante ,selvaggio e solitario . Ora ci lavorano un gruppo di ragazzi che hanno costituito la cooperativa “Pio La Torre” che gestisce non solo le attività turistiche ma anche attività di informazione legate ai valori dell’antimafia.
I suoi soci sono stati selezionati tramite bando pubblico promosso dall’associazione Libera, dal Consorzio Sviluppo e Legalità , Italia Lavoro e dalla Prefettura di Palermo è una cooperativa sociale di tipo b ed effettua l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, creando così opportunità occupazionali , ispirandosi ai principi della solidarietà e della legalità.
Alla cooperativa sono stati affidati in comodato d’uso gratuito circa 140 Ha di terreni confiscati alla mafia, sparsi in diversi Comuni del territorio.
Domenico, un giovane socio della cooperativa, ci parla dopo la cena, (come al solito pantagruelica alla quale , purtroppo, non facciamo molto onore visti i precedenti), della difficoltà di lavorare in una cooperativa così particolare: in un contesto così permeato di atteggiamenti di sudditanza nei confronti delle leggi di mafia, si possono perdere amicizie, le conoscenze diminuiscono drasticamente e percepisci, fisicamente, il senso di isolamento che il tuo paese, il luogo dove hai tutto, ti costruisce intorno.
Cinisi: una tappa da noi molto desiderata, per visitare i luoghi dove Peppino Impastato mise in atto una dura lotta contro la mafia che ha assunto i contorni della leggenda visto il periodo e le modalità, assolutamente originali, con le quali la combattè.
Ci attende Salvo Vitale, l’amico di sempre e compagno di tante battaglie, che ci ha fatto la cortesia di aprirci il Centro nonostante fosse giorno di chiusura. Ripercorriamo con lui i momenti salienti di quel periodo e ci tratteggia un Peppino Impastato quale figura di intellettuale poliedrico che il film di Giordana del 2000 non è stato in grado di mostrare.
Il film comunque, ha avuto il merito, ci tiene a ribadire Salvo, di far conoscere al grande pubblico Peppino e a dare un forte impulso alla presa di coscienza legata alla lotta antimafia.
Ci lasciamo con la speranza di poterci incontrare ancora e non solamente come coscienziosi turisti dell’antimafia ma anche come partner per avviare progetti insieme che possano allargare sempre di più il di chi lotta pere i principi legalità e giustizia.

Passi di Legalità 3: Pro.Ges. e Ge.s.in. con Libera Terra

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E’ online il diario di viaggio di Carlo Cantini, in questi giorni in Sicilia col gruppo cooperativo Proges-Gesin e Legacoop Parma per visitare e ricercare future collaborazioni con le cooperative di Libera Terra nate dalla confisca alle mafie (clicca qui per leggere la seconda parte).

Diario terza giornata: giornata di pochi ma significativi impegni.  Oggi dobbiamo incontrare responsabili a vari livelli di Libera Terra e di Legacoop Sicilia. L’incontro avverrà nella Bottega dei saperi e dei Sapori in pieno centro a Palermo , spazio distribuito su due piani: nel primo è presente la vera e propria bottega con i prodotti di Libera e altri di filosofia equo-solidale. E’ presente anche una nutrita biblioteca sui temi dell’antimafia, davvero interessante. Nello spazio sottostante è stata predisposta una spaziosa sala incontri e una costituenda biblioteca aperta ai prestiti e in questo momento anche ai … lasciti! (diffondiamo la notizia il più possibile per raccogliere/comprare libri da mandare alla Bottega!). Questo spazio nella Palermo più antica , non è marginale ricordarlo, è un bene confiscato alla mafia.
All’incontro erano presenti il Presidente di Legacoop Sicilia, Emanuele Sanfilippo, il Presidente di Legacoop Palermo Filippo Parrino, Gianluca Faraone presidente della Cooperativa Pio la Torre e Calogero Parisi Presidente della Cooperativa “Non solo Lavoro”. La nostra delegazione è composta da Roberto Roberti, funzionario di Legacoop Parma responsabile per le cooperative sociali e membro regionale Legacoopsociali. Gaetana Capelli , Responsabile dell’ufficio Selezione e Formazione e referente per Pro.Ges. dei rapporti con Libera, Chiara Ferrari, della cooperativa Ge.s.in. , Assistente del Direttore del Personale e,infine, il sottoscritto, Responsabile della Comunicazione del Gruppo ma soprattutto vostro inviato speciale preferito.
L’incontro è stato molto positivo in quanto entrambe le parti hanno ritenuto importanti le idee che sono state esposte e di possibilità di scambi concreti a sostegno di progetti che Libera Terra ha in corso a favore di nascenti cooperative sia di natura agricolo sia educative. Proprio su questo punto ha insistito Gianluca Faraone in quanto la quasi totalità delle cooperative di Libera Terra sono di natura agricola mentre l’assegnazione di un bene che avrà scopi legati alla promozione dell’agio degli adolescenti vede Libera Terra nella necessità di trovare competenze specifiche per il suo funzionamento.
Anche Roberti di Legacoop Parma ha trovato interessante approfondire alcune tematiche con i propri interlocutori sulle tematiche concernenti i sequestri delle attività aziendali con conseguente rischio che si produca un arresto di tali attività con conseguente perdita dei posti di lavoro e depauperamento delle strutture. Appare tuttavia necessario l’intervento dei gruppi cooperativi nazionali al fine di creare alleanze per venire incontro a queste necessità.
L’incontro si conclude con la promessa di ritrovarci dopo aver approfondito i temi di questo incontro e fare ulteriori “Passi di Legalità”.

Passi di Legalità 2: Proges e Gesin con Libera Terra

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13/11/2010 

E’ online il diario di viaggio di Carlo Cantini, in questi giorni in Sicilia col gruppo cooperativo Proges-Gesin e Legacoop per visitare e ricercare future collaborazioni con le cooperative di Libera Terra confiscate alle mafie (clicca qui per leggere la prima parte).

La giornata di oggi (ieri per chi legge) si apre ancora all’insegna della memoria di Peppino Impastato: andremo a visitare prima alcuni vigneti i cui preziosi grappoli forniscono la Cantina “Cento Passi”, seconda tappa della nostra mattinata, dove si producono diverse tipologie di vini a marchio “Libera Terra”.
Infatti la cantina porta il nome del famoso film di Marco Tullio Giordana sulla vita di Peppino Impastato. Ci accompagna in questo stimolante viaggio Francesco “Ciccio” Galante, responsabile della comunicazione “Libera Terra Mediterraneo” , consorzio che riunisce, per il momento, le tre cooperative di “Libera Terra” più importanti e strutturate: “Placido Rizzotto” “Pio La Torre” di Sicilia e “Terre di Puglia” nel Salento, Puglia ovviamente.
“Per il momento”, dato che il Consorzio è in espansione, e si prevede a breve l’inserimento di nuove cooperative di Libera Terra.
La creazione del Consorzio – mi dice Francesco mentre ci avviciniamo ai luoghi di visita – nasce dall’esigenza di condividere e integrare delle politiche di marketing e comunicazione che ci facciano conoscere e poter usufruire di più opportunità da condividere come un gruppo omogeneo di cooperative”.
Usciamo da Palermo e scivoliamo nel grembo della Conca d’Oro e si ripresenta la stessa duplice sensazione di meraviglia da una parte per lo splendido paesaggio naturale che ci accoglie, caratterizzato dalle due braccia montuose che vengono unite dalla valle nella quale scorre la strada. Ma non solo quella. L’antropizzazione è molto forte, e per antropizzazione leggi pesante cementificazione sparsa lungo tutta la valle a macchia di leopardo fino al passo che separa la Conca dalla valle dello Jato, che si presenta più clemente nei confronti dello splendido paesaggio naturale e agropastorale .
Ci stiamo dirigendo a S.Giovanni Jato sede di Libera Terra Sicilia ma anche feudo della famiglia Brusca, una delle famiglie mafiose più vicine ai grandi boss della mafia vincente dei corleonesi Riina e Provenzano. Per i fanatici: leggere “Ho ucciso Giovanni Falcone” il libro scritto a quattro mani da Saverio Lodato, giornalista e Giovanni Brusca, che, come si intuisce dal titolo, è stato uno dei protagonisti della strage di Capaci. La lettura scorre veloce e invita a più corposi approfondimenti.
Arriviamo alla vigna di Pietralunga dove, quasi a far da guardia al vigneto di uve Grillo che insistono su una morbida collina, si erge nella sua severità geometrica una pietra aguzza da cui deriva il nome. Francesco ci spiega la storia dei beni confiscati, le difficoltà di lavorare in un territorio così complesso, in un contesto socio-economico nel quale l’illegalità è la norma e la ricerca di un contesto di vita “virtuoso” è visto come attività da “marziani”. Ci si può trovare a lavorare, ad esempio, in terreni appartenuti a famiglie le quali, appena a fianco, hanno fondi o beni ancora di loro proprietà. Difficile applicare il concetto di “buon vicinato” in un quadretto così!
E qui si inserisce anche la difficoltà di lavorare per una cooperativa con tali caratteristiche. Inizialmente, infatti, diverse “defezioni” , dovute ad una muta ma viva “disapprovazione” della comunità di appartenenza, se non peggio (leggi intimidazioni), potevano far temere un abbandono del progetto ma la passione e l’ostinazione di Francesco e compagni (…) hanno fatto si che questo progetto-sogno diventasse realtà. Una realtà, come ci spiega Pietro, socio della cooperativa, che “esporta” lavoro con tutti i diritti che spettano ai lavoratori, cosa, a quanto pare, alquanto rara da queste parti e che, soprattutto, crea una nuova e positiva consapevolezza nei confronti del lavoro.
Prima di affrontare la seconda parte della giornata parliamo con Aldo, enologo la cui tenace e … corposa eloquenza nasce dalla grande passione per il suo mestiere e per il fatto di esercitarlo li alla “Cento Passi”; da lui abbiamo appreso il non facile percorso per arrivare ad un vino di qualità sempre migliore .
La seconda e ultima tappa si chiama Portella della Ginestra. Abbiamo infatti visitato il luogo dove nel 1° maggio del 1947 , durante i festeggiamenti per la festa dei lavoratori da poco ripristinata dopo la pausa fascista , ci fu una strage ad opera della Banda Giuliano che uccise 11 persone tra cui alcuni bambini.
I mandanti di questo orribile episodio non sono mai stati individuati anche se le responsabilità si sono ricercate nei latifondisti e, contemporaneamente, politici monarchici locali. Ma, come in molti casi in Italia, una verità certa non è, a tutt’oggi emersa. Nonostante il freddo pungente del pomeriggio e il vento , a cui a dir la verità non eravamo preparati, l’incontro con il memoriale di Portella della Ginestra è stata molto emozionante e difficile da dimenticare.

Carlo Cantini

Passi di Legalità 1: Pro.Ges. e Ge.s.in. con Libera Terra

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Le altre notizie pubblicate oggi
(non più in homepage)
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12/11/2010

E’ online da oggi il diario di viaggio di Carlo Cantini, in questi giorni in Sicilia col gruppo cooperativo Proges-Gesin e Legacoop per visitare e ricercare future collaborazioni con le cooperative di Libera Terra confiscate alle mafie (nella foto il monumento alle 13 vittime di mafia nell’omonima piazza di Palermo).

Il nostro incontro con la Sicilia dell’antimafia è iniziato ancora  in volo, guardando giù in basso Palermo  . Atterrare a Punta Raisi, infatti, guardando dall’alto la terza pista dell’aeroporto ha un significato speciale.
E’ la pista a causa della quale, nel lontano 1968, Peppino Impastato, i suoi amici di sempre e gli agricoltori che stavano per essere brutalmente espropriati per quattro soldi, furono malmenati dalle forze dell’ordine mentre manifestavano contro una palese speculazione che avvantaggiava i “soliti amici” a danno dei più deboli.
E questo ti dà la carica e la voglia di incontrare i ragazzi di Libera Terra.
Arriviamo a Palermo via Capaci: la grande stele che commemora la strage è li a ricordarti che il nostro soggiorno riguarda i temi di mafia ma anche, e fortunatamente, di lotta alla mafia, di questa nuova resistenza, animata soprattutto dai giovani siciliani che in Sicilia lascia sempre meno sole le persone che vogliono ribellarsi a questo mondo costruito sul malaffare e sulla sopraffazione.
Palermo città di mare, del sud e di mafia: città, quindi, dai forti contrasti dai suoi bellissimi monumenti che testimoniano una storia ricca e antica e da quel Viale della Libertà, che abbiamo attraversato , un tempo strada di straordinaria bellezza per le grandi ville stile Liberty distribuite lungo i suoi dieci kilometri e poi distrutto dal “Sacco di Palermo” ad opera dell’allora sindaco Salvo Lima e dal suo assessore ai lavori pubblici, Vito Ciancimino, tra gli anni ’50 e gli anni ’70 agli ordini dei Corleonesi, usciti vincenti da una sanguinosa guerra di mafia.
Passiamo anche lungo Viale Lazio teatro, appunto, dell’atto finale della prima guerra di mafia nella quale Bernardo Provenzano si guadagnò il titolo di “Binnu u tratturi” per la ferocia e la determinazione con la quale uccise il boss Michele Cavataio.
Per la cronaca: nel gruppo di fuoco era presente anche un altro giovane di belle speranze dal nome di Salvatore Riina.
Comunque siamo ancora sul pulmino che ci condurrà all’albergo e divento, in pratica, una sorte di Cicerone di funeste memorie. I miei colleghi mi guardano “strano”: la smetto.
Arriviamo finalmente in albergo ci congiungiamo con:
– Roberto un robusto cooperatore di Imola che anche lui a Palermo per incontrare Libera Terra. Rugbista dei tempi d’oro (terza linea del Rovigo) ci guiderà in una prima visita della città dato che è qui da due giorni;
– Laura di “il g(i)usto di viaggiare”, l’agenzia di Libera che si occupa di organizzare questi soggiorni incentrati sul tema della legalità. Laura, con la musicale cadenza siciliana (o meglio, palermitana) ci informa del nutrito programma di questa visita.
Per oggi è tutto, siamo in libera uscita e ci carichiamo per la giornata di domani che sarà densa di impegni.
A domani!

Carlo Cantini