
Nei locali a Parma e Reggio Emilia
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29/09/2012
Paura e Delirio a Villa Giulia (Schiazzanata vol. IV – I Sette Stadi dell’ Ubriacatura) sabato dalle ore 19.00 fino alle 3.30 a Villa Giulia, Via Roma 18 a Sant’Ilario d’Enza…
Ore 19: Aperitivo
▶ Crosta Dj set
Ore 20: Cena – Spettacolo teatrale
▶ “I sette stadi dell’ubriacatura” di Bepi Monai (solo su prenotazione)*
Ore 22.00: Live-set & Dj-set
▶ Dhap & Dank
▶ Vianello’s
▶ Dumpster divers
▶ Raul Duke
▶ Punkinje
▶ Curly & Buck from Lordsburg
▶ Skyclad
SERVIZIO BAR
SERVIZIO CUCINA
SERVIZIO NAVETTA PARMA – S.ILARIO
Ingresso, ovviamente, a macca.
* Pacchetto spettacolo teatrale 15 euro comprensivo di:
– bottiglia di vino personal
– aperitivello di pizza e focaccia
– torta fritta e salumi
– posto a sedere per spettacolo e cena
La disponibilità di posti a sedere è limitata quindi occorre prenotarsi scrivendo a:
schiazzanata@gmail.com
Spettacolo teatrale “I sette stadi dell’ubriacatura” di Bepi Monai :
Monologo in cui l’attore-regista, tra racconti ed aneddoti sul vino, domanda ad ogni persona del pubblico di brindare e bere con lui i sette calici, accompagnandolo in questo rito/viaggio organizzato nella follia.
Ad ogni spettatore verrà fornita all’ingresso una bottiglia di vino personale (indispensabile per partecipare al rito).
Bepi Monai, attore, regista e direttore del Centro Ricerca Arti e Mestieri nonchè uno dei massimi esperti in Commedia dell’arte, spiega che lo spettacolo nasce negli anni ’80, seguendo un progetto promosso da Dario Fo sulla tradizione del teatro trasmessa oralmente in Italia:
“Pare che, dal Rinascimento, alcuni contadini rubassero una parte del prodotto della terra che coltivavano per conto d’un nobile e addirittura offrissero vitto, alloggio e animazione nel podere a viandanti, cavalieri o mercanti. La masseria in questione si riconosceva grazie ad una frasca inchiodata sopra il portone d‘ingresso. Nell’aia, nella stalla, nella cantina o nella cucina di quella abitazione si mangiava, si beveva e si poteva assistere agli eventuali spettacoli improvvisati dai giullari “ spiega lo stesso Monai, che prosegue: “In molte di queste frasche si svolgeva per matrimoni o feste una rappresentazione che era in realtà più un rito che uno spettacolo. L’istrione protagonista fungeva da sciamano e brindava col pubblico per sette volte spiegando mano a mano se stesso e il suo livello prima d’ebbrezza e poi d’ubriacatura. Egli, centro propulsore del tripudio dava spirito e carattere alla rappresentazione, ne era il principio magico che dava estasi e gioia ai convitati, provocando e assicurando il prospero svolgersi degli eventi, nella natura e nella società. Anche se quest’ebbrezza aveva la funzione psicologica e sociale di liberare dai rigidi vincoli della moralità e al contempo era sfogo d’istinti e passioni il suo carattere fondamentale era sacralmente propiziatorio: se non si fossero organizzati questi spettacoli il matrimonio sarebbe finito male, il vino sarebbe andato in aceto, ecc.”
Lo stesso spirito si ritrova oggi, quando l’attore – regista ricrea questa ambientazione cercando di rimanere il più possibile fedele al rito.
Uno spettacolo che è rito, convivio e condivisione… un mettere alla prova il nostro livello di “sopportazione etilica”…
LA MESSA è FINITA …ANDATE IN PACE!!!