
“Ci piacerebbe poter parlare del futuro della città – è l’intervento del PD di Parma – e non delle sventure del passato raccontate in modo parziale da Vignali. Il quale, casualmente, dimentica le parole pronunciate dall’assessore Gino Capelli nella “famosa” relazione a proposito del passato: “abbiamo fatto il passo più lungo della gamba e ora dobbiamo rimediare senza sconti, o scorciatoie” annunciando l’aumento delle tasse e la riduzione della spesa corrente per far fronte alla situazione. Situazione derivante da scelte che lo stesso Capelli “ritiene sciagurate per come effettivamente implementate” in base alle quali il Comune di Parma “vanta una moltitudine di partecipazioni in società partecipate” della cui pessima salute il candidato Vignali e suoi alleati guarda caso dimenticano sempre di parlare.
Va poi ricordato che, dopo la giunta Vignali, Spip Spa era sull’orlo del fallimento (giunto pochi mesi dopo la relazione). Che Parma Infrastrutture, proprietaria di tutto il patrimonio comunale, tra cui le strade, il verde pubblico e tutto ciò di cui i cittadini si sono lamentati in questi anni, era anch’essa in uno stato di precarietà economica al limite della procedura concorsuale fortunatamente scongiurata. Che i debiti di STT sono stati pagati vendendo le azioni Iren e altre società partecipate sono finite in procedimenti di liquidazione. Pertanto è fuorviante parlare di indebitamento netto o lordo, perché ciò che conta è che durante l’amministrazione Vignali si è messa a rischio buona parte del patrimonio comunale. Il debito – conclude il PD di Parma – come abbiamo sempre detto è stato pagato dai cittadini di Parma sulle cui spalle sono gravate le scelte “sciagurate” di quella amministrazione. La verità è che anche quella relazione, citata malamente per scopi meramente elettorali da Vignali, racconta una storia diversa: quella di una città amministrata con “scelte sciagurate” il cui modello non vogliamo vedere ripetuto”.