Percorsi di uscita dalla violenza sulle donne a Parma. I numeri

Come ogni 25 Novembre il Centro Antiviolenza, pubblica alcuni dei dati più significativi relativi alle donne che si sono rivolte a noi; non sono solo numeri o un elenco di servizi che il Centro offre perché dietro ci sono le storie delle donne che hanno avuto fiducia nel nostro Centro e ci hanno contattate.

Sono numeri che raccontano del fenomeno della violenza e dei meccanismi che si instaurano a monte a causa di un’idea della relazione come possesso ma anche di ruoli maschili e femminili stereotipati, frutto di una società ancora fortemente maschilista. Il lavoro e l’esperienza delle donne dei centri e nei centri antiviolenza sono essenziali per saper leggere i numeri che ogni anno pubblichiamo (anche come socie del Coordinamento dei Centri Antiviolenza della nostra regione e dell’associazione nazionale Di.re), perché significa conoscere questo fenomeno così articolato più a fondo. Queste sono riflessioni che i centri antiviolenza fanno da decenni e sulla base delle quali hanno elaborato una propria metodologia d’accoglienza. Il modo in cui supportiamo le donne è frutto di quell’esperienza, del racconto di quelle donne violate e umiliate, minacciate e aggredite, del confronto con coloro che hanno vissuto la violenza e ce l’hanno raccontata. È frutto degli studi che abbiamo fatto come movimento delle donne, come singole donne con il nostro bagaglio di esperienza e con le donne che abbiamo ascoltato nei centri antiviolenza.

L’intervento dei Centri Antiviolenza non si risolve nel trovare una collocazione in una casa rifugio, come ci dicono i dati le donne ascoltate al Centro dall’1.1.21 al 31.10.21 sono state 326, 289 delle quali hanno subito violenza. Tra queste 225 sono nuovi contatti mentre 64 facevano già parte di percorsi di uscita dalla violenza; 129 sono italiane e 81 straniere. La maggior parte ha subito violenza psicologica (199) e fisica (171), a seguire economica (89) e sessuale (27). La maggior parte delle donne aveva bisogno di sfogarsi ed essere ascoltata (92) o ha chiesto consigli e strategie (78) e informazioni (73); tra queste 69 hanno richiesto un successivo colloquio di accoglienza mentre 59 informazioni legali e 40 ospitalità in emergenza, e 2 non in emergenza. Infine 11 hanno richiesto consulenza psicologica, aiuto ricerca della casa (5) e lavoro (1), partecipazione ai gruppi di sostegno (1) o contatto con altri centri antiviolenza (4). Tra queste donne 151 avevano figli/e per un totale di 273 minori di cui il 58% (159) ha subito violenza. Le donne inserite nelle case sono 21, delle quali 16 avevano figli/e per un totale di 32 minori ospitati/e e 52 tra donne e figli/e, 24 invece sono le donne ospitate in residence e non nelle case rifugio (a causa della necessità di tutelarle anche dal Covid 19), per un totale di 2580 notti in ospitalità con una media 49 notti per donna/minore. Questo perché i percorsi all’interno dei Centri Antiviolenza sono una risposta ed un aiuto a tutte le esigenze che la donna manifesta.

La strada per uscire dalla violenza non è un percorso assistenziale, i centri antiviolenza non offrono servizi ma percorsi basati sull’ascolto, il supporto e la relazione tra donne. Spesso ci si dimentica che occorre accompagnare la donna per un pezzo della sua strada e non solo supportandola nel ritrovare sé stessa ma anche nel percorso di ricerca o ritorno al lavoro, nella relazione con le istituzioni e nel supporto psicologico o accompagnarla nel percorso giudiziario. Condividendo per una parte il suo percorso di vita, facendo in modo che tale percorso sia sempre costruito sulle necessità della donna. Il percorso di uscita dalla violenza richiede interventi a 360 gradi non si può pensare di fare solo una piccola parte e che questo esaurisca il sostegno necessario per le donne. Non si esce sole dalla violenza ma dev’essere un percorso coordinato e costruito con ciascuna donna su misura per lei. I Centri Antiviolenza non lasciano sole le donne.

In quest’ottica condividiamo qui la manifestazione, che si terrà domani, 25 novembre, alle ore 18.00 con partenza da Piazzale Corridoni, della quale siamo promotrici insieme alla Casa delle donne e ad altre realtà del territorio per far sentire la nostra voce contro la violenza, per ripetere che non è un’emergenza e riguarda tutta la società. Perché il nostro lavoro è, lo è sempre stato, soprattutto politico perchè ha sempre cercato di scardinare tutti gli aspetti della violenza e sensibilizzare la cittadinanza per prevenirla.


Samuela Frigeri, Presidente Centro Antiviolenza

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