
Il 20 luglio dello scorso anno sono ricorsi i cento anni dalla morte di Pancho Villa, eroe popolare della rivoluzione messicana del 1910. Aveva soltanto 45 anni quando è stato assassinato in un agguato. Condannato alla damnatio memoriae negli anni Venti, il mito di Pancho Villa si è al contrario rafforzato nel corso del tempo. Una figura, la sua, a difesa delle rivendicazioni popolari e in antitesi al potere istituzionale.
Ed è proprio quel Pancho Villa che ha cercato di raccontare Pino Cacucci nel suo nuovo romanzo Dieguito e il Centauro del Nord, edito da Mondadori pochi mesi fa. Lo scrittore, tuttavia, evita ogni retorica apologetica e guarda alla figura di Villa da una prospettiva inedita che gli permette di raccontare anche la storia del Messico, attraverso il racconto nel racconto, di generazione in generazione.
Cacucci ‒ conosciuto a Parma anche per il romanzo sull’Oltretorrente (Feltrinelli, 2003), dove si narrano i ribelli delle barricate antifasciste del 1922 ‒ presenterà il suo nuovo romanzo mercoledì 8 maggio, alle ore 18, in Piazzale Picelli. A dialogare con lui sarà lo storico William Gambetta. L’incontro è organizzato da Barrique Piazzale Picelli e Centro studi movimenti.