Pizzarotti e l’ape (di Andrea Marsiletti)

SMA MODENA
lodi1

MA Space – Sono passati solo pochi giorni dall’annuncio di Federico Pizzarotti di non ricandidarsi per il Consiglio comunale, e la notizia ha già il sapore di vecchio. Ma si sa, “notizia cancella notizia”… vale per tutti, anche per Pizzarotti. (leggi: Cosa resterà di questi anni pizzarottiani? – di Andrea Marsiletti)

Parlano di lui con un paio comunicati stampa alcuni esponenti politici del centrodestra per rinfacciargli, tra la provocazione e lo sberleffo, di essere scappato dal giudizio degli elettori, e di Azione per evidenziare presunti problemi dentro il centrosinistra. Ma non sta scritto da nessuna parte che un sindaco (già riconfermato) debba riproporsi come consigliere e farsi giudicare sul numero delle preferenze. Mi paiono giuste le dichiarazioni di Pizzarotti che dopo dieci anni dichiara conclusa la sua esperienza e inevitabile l’apertura di una stagione nuova.

Se vincerà il centrosinistra (a maggior ragione se vincerà il centro o il centrodestra) ci sarà un cambiamento radicale nella governance della città. La classe politica che ha guidato la città con una maggioranza monocolore sarà, anche per il semplice fatto di presentarsi in coalizione, molto ridimensionata.

Difficile prevedere quanti consiglieri comunali riuscirà a elegge Effetto Parma. Oggi ne ha 20, domani forse 3, se va bene 4, se va male 2. Per non parlare della giunta, anch’essa monocolore, che domani avrà tanti colori, ma pochi di Effetto Parma.

Il Pd sarà il primo partito della coalizione e poi c’è da scommettere la lista civica di Michele Guerra sarà la sorpresa in positivo di queste elezioni comunali nel campo del centrosinistra.

E’ un fatto che Pizzarotti sia riuscito a far candidare Michele Guerra e a spuntarla su una parte del Pd locale.

Ma dal primo giorno della sua candidatura Guerra si è presentato come l’interprete di un “progetto radicalmente nuovo” e, per segnare ancora di più la sua terzietà rispetto a tutti, ha messo in campo una sua lista civica alternativa tanto al Pd quanto a Effetto Parma. E’ quindi nato un progetto di centrosinistra che è nelle cose diverso, perchè diversa è la coalizione, diversi sono i rapporti di forza, diversi sono gli interpreti, che raccoglie la condivisione del Pd locale che sta sprigionando una stupefacente unità che mai avevo visto in quel partito da quando seguo la politica.

Pizzarotti, che ha dichiarato più volte la sua passione per l’apicoltura a Casola, rischia di fare la fine dell’ape che attacca l’avversario e riesce a pungerlo. Il pungiglione delle api è dotato di piccoli uncini (che, una volta penetrati, lo ancorano alla cute punta) ed è collegato all’apparato digerente dell’insetto. Per questo, quando l’ape vola via dopo aver punto, il pungiglione resta ancorato alla pelle assieme alla parte terminale dell’apparato digerente. E l’ape muore.

Ma Pizzarotti ha dimostrato di avere capacità e furbizie.

In dieci anni ha battuto a più riprese il centrosinistra, il centrodestra e il M5S.

L’ape riuscirà a sopravvivere, speriamo per lei, e trovare un altro alveare e volare via verso nuovi fiori, magari quelli dorati di Roma.

Andrea Marsiletti