
C’è più di un filo rosso che lega Dari Dall’Olio a Lara Albanese, personaggio di spicco della cultura parmense e recentemente scomparsa: l’amore per le stelle, l’amore per la divulgazione, l’amore per la natura e per tutte le forma viveneti. Non a caso, pur se provenienti da zone della regione e da studi universitari differenti, si sono trovate a studiare per diventare GAE (guida ambientale escursionistica) della Regione Emilia Romagna sull’Appennino Parmense, negli stessi luoghi, con la stessa passione, con lo stesso spirito.
E proprio martedì 25 Maggio, l’astrofisica ravennate Daria Dall’Olio presenterà alla comunità scientifica internazionale il progetto di divulgazione dell’astronomia “Il cielo sopra di noi”, nato e sviluppato insieme all’Associazione Ravennate Astrofili Rheyta e al Planetario di Ravenna, e che è stato recentemente insignito del prestigioso premio “Lara Albanese”, indetto dall’Associazione Planetari Italiani, PLANit.
Daria infatti parteciperà al “Communicating Astronomy with the public”, il più grande e importante congresso di divulgazione e comunicazione dell’astronomia, organizzato dall’Unione Astronomica Internazionale, che riunisce gli esperti del settore di tutto il mondo. L’ultima edizione del CAP si è tenuta nel 2018 a Fukuoka, in Giappone, quando Daria ha presentato in un intervento in sessione plenaria il progetto “Costellazione Manga” da lei creato. “È stata una esperienza importante per la mia formazione professionale e una grande opportunità”, dice Daria, “perché ho presentato il mio progetto davanti ai maggiori esperti di comunicazione, inclusi esponenti della NASA, dell’ESA ed di ESO. Ho ottenuto feedback importanti e ho potuto allacciare contatti e collaborazioni con numerosi scienziati e non da ultimo… ho fatto pubblicità alla mia città natale. Questo maggio,” continua Daria, “per la seconda volta di fila, porterò di nuovo sotto i riflettori della scena internazionale un progetto di divulgazione dell’astronomia nato nella mia città natale, Ravenna, e sviluppato con l’ARAR, associazione di cui faccio parte da una vita. Sono soddisfazioni!” .
Questa edizione del CAP avverrà in maniera virtuale e vedrà la partecipazione di oltre 1200 esperti che si collegheranno da tutto il mondo e si confronteranno sui problemi relativi alla comunicazione della scienza, emersi in questo tempo di pandemia, discuteranno le possibili soluzioni e presenteranno i metodi risultati efficaci. “Il nostro progetto risulta proprio tra questi”, commenta Daria.
Nel suo intervento Daria parlerà di come è nato il progetto “Il cielo sopra di noi” e di come è stata affrontata la situazione di chiusura delle attività divulgative imposta dalla pandemia.
“Come tutti noi sappiamo, all’inizio del 2020 la pandemia ha colpito duramente l’Italia forzando il nostro paese a un lockdown severo e alla sospensione delle attività didattiche nelle scuole. Le lezioni e i laboratori di astronomia che si svolgevano abitualmente nei planetari sono stati interrotti forzatamente. Gli studenti e gli insegnanti”, continua Daria, “hanno dovuto affrontare periodi particolarmente difficili quando la didattica è passata on line”.
È infatti noto che l’isolamento forzato, l’impossibilità di uscire, la mancanza di contatti fisici con gli altri membri della comunità, comportano degli effetti molto negativi per la salute mentale e fisica. In particolare per i ragazzi delle scuole che sono stati rinchiusi nelle loro case per diversi mesi, l’impossibilità di studiare insieme e di mantenere i normali contatti con i compagni di scuola ha portato ad un congelamento del normale processo di apprendimento e all’instaurarsi di situazioni depressive e di sconforto.
L’associazione astrofili ARAR e Planetario cittadino hanno quindi risposto prontamente raccogliendo tutte le energie più positive per mettersi al servizio della città e delle scuole, creando una serie di iniziative per mitigare la sensazione di “horror vacui” che si stava impossessando di molti. Oltre a convertire on line tutte le conferenze divulgative del proprio programma proponendole gratuitamente a tutti, ARAR e Planetario hanno creato il progetto “Il cielo sopra di noi” rivolto alle scuole e mirato a far fronte proprio alle difficoltà emerse con la pandemia.
“Abbiamo coinvolto direttamente gli studenti e gli insegnanti in una serie di attività per far rinascere in loro il senso di comunità e mitigarne il senso di l’isolamento.” dice Paolo Morini, vicepresidente di ARAR. “L’incontro più significativo è avvenuto con la Scuola Media Statale di Primo Grado Guido Novello di Ravenna, la cui Dirigente, dott.ssa Agata Caudullo, e tutto il personale docente, hanno affrontato la crisi della pandemia con abnegazione, responsabilità e senso dell’istituzione – e stante questi sentimenti l’identità di vedute è stata immediata e completa.”, commenta ancora Paolo Morini.
Gli studenti hanno partecipato ad incontri e conferenze via zoom con i ricercatori, hanno realizzato interviste ad astronomi professionisti e ad astrofili tra cui Daria Dall’Olio e Paolo Morini, che sono state trasmesse alla radio scolastica, nata dalla creatività del prof. Christian Zampiga. Gli studenti hanno descritto le loro attività in articoli per il giornalino scolastico. Inoltre hanno seguito lezioni di astronomia on line e osservazioni guidate del cielo che si sono tenute in tempo reale, trasformando balconi e finestre in veri e propri osservatori astronomici. I social network sono stati strumenti importanti, con la caccia ai satelliti Star link e osservazioni della Luna per rilevare la posizione e dimensioni apparente del nostro satellite. Gli studenti hanno realizzato performance musicali legate a composizioni classiche a tema astronomico, che hanno permesso di commentare lo “Harmonices Mundi” dove Keplero associa ad ogni pianeta una particolare armonia. Inoltre hanno scritto poesie a tema astronomico e hanno discusso i riferimenti astronomici nelle opere letterarie studiate a scuola (es. la Divina Commedia).
“Grazie a questo progetto l’astronomia si è dimostrata un aggregante sociale dal potere enorme, in grado di offrire momenti di condivisione e ricordi positivi anche in un momento così drammatico di distanziamento sociale.”, commenta Paolo Morini. “Grazie all’utilizzo dei social media, ciascuno studente, anche se dalla propria abitazione, poteva lavorare in gruppo.”
Il risultato è stata una partecipazione entusiasta e attiva da parte degli studenti e gli insegnanti hanno registrato un effetto positivo anche nel resto delle attività scolastiche.
“Il progetto positivamente influenzato l’apprendimento stimolando importanti aspetti del processo di apprendimento, come la curiosità e il pensiero critico.”, precisa Daria Dall’Olio. “Le attività astronomiche hanno decisamente contribuito a mantenere alto lo spirito e il senso del gruppo e della collaborazione fra gli studenti, e hanno abbassato la sensazione di depressione ed isolamento che questa pandemia ha forzatamente imposto.
Il progetto è stato recentemente insignito del prestigioso premio “Lara Albanese”, indetto dall’Associazione Planetari Italiani, PLANit, in memoria della grande divulgatrice e scrittrice parmense recentemente scomparsa.
“È un grande onore aver ricevuto questo premio. Lara Albanese ha contribuito alla divulgazione dell’astronomia con una passione, una competenza e con una capacità comunicativa unica”, commenta Daria. “Poter presentare questo progetto al CAP corona ulteriormente il nostro impegno e ci spinge a continuare, seguendo l’esempio di Lara”.
Il Presidente di PLANit, Gianluca Ranzini, sintetizza con queste parole il giudizio della giuria:
“Il progetto “Il cielo sopra di noi” è particolarmente articolato e strutturato, anche dal punto di vista della durata temporale. In particolare, sono stati valutati molto positivamente gli aspetti legati all’interattività e alla creatività. Il coinvolgimento attivo delle scolaresche, anche con osservazioni astronomiche pur nell’era della pandemia, è stato poi considerato cruciale nell’attribuzione del premio. Inoltre, pur essendo questa una considerazione che non rientra nei criteri espressi dal bando, la proposta è stata considerata particolarmente in linea con lo spirito e le attività portate avanti da Lara Albanese nel corso della sua carriera, e alla cui memoria il premio è dedicato.”
Marco Garoni, presidente dell’ARAR commenta:
“Questo riconoscimento ci riempie di orgoglio e premia l’impegno e la capacità che abbiamo saputo mettere in campo per continuare con la divulgazione e la didattica dell’Astronomia anche durante questo periodo di chiusura forzata della nostra cupola. Un impegno collettivo senza il quale sarebbe stato impossibile raggiungere questo obiettivo prestigioso in ambito nazionale e questo traguardo internazionale con la presentazione del nostro progetto al CAP. Impegno che continua con la nostra didattica online, le conferenze, le osservazioni, ma soprattutto le collaborazioni e le sinergie con tante realtà culturali locali e nazionali. Un ringraziamento particolare va al Consiglio Direttivo, a tutti i soci e ai collaboratori, che si sono adoperati con passione, competenza e abnegazione per mantenere viva l’attività del Planetario e dell’A.R.A.R. Un ringraziamento va anche alle istituzioni scolastiche e pubbliche, nonché a PLANit per aver creduto nel nostro progetto didattico.”
Daria Dall’Olio ha recentemente conseguito il dottorato di ricerca in astrofisica presso l’Osservatorio Spaziale di Onsala, gestito dalla Chalmers University in Svezia. Il suo ambito di ricerca è la formazione di nuove stelle e dei meccanismi fisici che ne regolano la nascita. Durante i suoi studi di dottorato ha vinto numerose borse di studio internazionali e recentemente è stata premiata al congresso “Astropol” dell’Unione Astronomica Internazionale per la migliore presentazione. Da sempre attiva nella divulgazione scientifica, ha creato il progetto “Costellazione Manga” in cui si avvale dei riferimenti astronomici presenti nei fumetti e nei cartoni animati giapponesi più popolari per spiegare concetti di astronomia e fisica. E’, come lo era diventata Lara Albanese, GAE Guida Ambientale Escursionistica della Regione Emilia Romagna, con i corsi di Forma Futuro che si svolgono da un decennio sulle montagne di Parma.