
24/05/2011
h.17.50
Il Partito Democratico di Parma ribadisce l’impegno alla lotta contro l’omofobia, questa volta con un ordine del giorno a firma delle consigliere provinciali Caterina Bonetti (nella foto) e Lorenza Dodi, depositato lunedì, per essere discusso nel corso della prossima seduta in Piazzale della Pace.
“A Parma, come in tutt’Italia, gli episodi di discriminazione omofobica e di violenza nei confronti di chi è ritenuto “diverso” per orientamento sessuale sono in preoccupante aumento – dichiarano Bonetti e Dodi – A fronte tali fatti anche il governo ha iniziato un percorso, pur accidentato, di discussione sul tema e lo stesso presidente della Repubblica si è speso, durante la giornata mondiale contro l’omofobia dello scorso 17 maggio, in favore di un dibattito serio sulle discriminazioni. Come gruppo Pd riteniamo che la Provincia possa dare un buon contributo nell’educazione al rispetto e alla tolleranza grazie a progetti mirati”
Il documento, punto per punto, impegna l’amministrazione a sostenere presso le autorità governative italiane, come già espresso da numerosi enti locali, che il 17 maggio diventi la Giornata Nazionale contro l’omofobia. Altra richiesta è quella di ricordare la data del 17 novembre 1990, giorno in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità eliminò l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, realizzando anche a Parma iniziative ed eventi.
Per quanto riguarda l’educazione contro l’omofobia le consigliere chiedono di promuovere con gli altri enti locali, campagne di sensibilizzazione e d’informazione per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, coinvolgendo le associazioni impegnate su questi tempi in città.
Chiedono, inoltre, di promuovere, all’interno degli istituti scolastici cittadini attività di sensibilizzazione e di prevenzione del bullismo omofobico, in aumento fra i giovani. Altro punto focale è attivare un tavolo di confronto e approfondimento con le associazioni di volontariato impegnate a Parma sul tema del contrasto alla discriminazione per orientamento sessuale e per identità di genere.
Tra le richieste anche quella di aderire alla Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Infine adottare qualsiasi altra misura che ritenga opportuna nella lotta all’omofobia e alla discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.