
Il Rettore dell’Università di Parma Loris Borghi ha deciso di lasciare l’incarico a seguito delle polemiche scoppiate nei giorni scorsi dopo gli arresti legati all’operazione Pasimafi (clicca qui per scaricare la sua lettera di dimissioni).
Le dimissioni del nostro Rettore prof. Loris Borghi sono un atto che ha colpito con forza e violenza l’Università di Parma, a seguito delle quali desideriamo innanzitutto ribadire la piena fiducia e solidarietà nei suoi confronti.
Gli attacchi che in questi giorni si sono susseguiti, in un crescendo di inesattezze e di confusione di informazioni, hanno portato il nostro Rettore a prendere una decisione che sgomenta e addolora tutta la comunità accademica parmense.
Una comunità, lo ribadiamo con forza ed orgoglio, che conta migliaia di professionisti e di studenti, impegnati costantemente nello studio e nella ricerca, e in quello sviluppo intellettuale essenziale per la crescita del nostro territorio e del nostro Paese.
Il successo che il nostro Ateneo ha raccolto in questi ultimi anni, in termini di migliorata attrazione di studenti e di risultati sempre più positivi, sono la dimostrazione che il lavoro di squadra impostato dal Rettore Borghi e l’impegno di tutto l’Ateneo sono stati premiati.
Vogliamo affermare con molta serenità e fermezza che è ora di fermare il gioco al massacro che con troppa leggerezza è stato operato in questi giorni, che ha ferito profondamente la nostra Università e che può mettere a rischio i risultati raggiunti.
L’Università, come comunità di studenti, ricercatori, docenti e personale tecnico-amministrativo, merita rispetto ed il rispetto, che in questi giorni ha vacillato, dev’essere ristabilito in tutta la sua pienezza.
Siamo profondamente convinti che il lavoro portato avanti dal nostro Rettore, insieme con tutto l’Ateneo di Parma, sia una ricchezza enorme per la nostra comunità e per la nostra città, e chiediamo che sia fatta immediatamente chiarezza.
Auspichiamo, per il bene di tutta l’Università di Parma, che il Rettore Borghi ritorni sulla decisione presa oggi e riprenda, insieme a tutti noi, quell’opera di rilancio perseguita con grande forza, coerenza e determinazione sino ad oggi.
Università di Parma
Questa mattina abbiamo appreso la notizia delle dimissioni del Rettore Loris Borghi. Nei giorni scorsi, avevamo chiesto di fare chiarezza alla massima carica del nostro Ateneo. Ci sentiamo pertanto di considerare positivamente questo passo indietro e crediamo che possa consentire di uscire più rapidamente dal vortice degli scandali che hanno creato e stanno creando, come già abbiamo avuto modo di affermare nella nota di ieri, zone d’ombra sulla nostra Università.
Il ribadire che, i reati eventualmente commessi saranno accertati dalla magistratura, non può dispensarci da una valutazione dei fatti dal punto di vista dell’etica professionale, della trasparenza, del rigore. Ci rattrista e ci fa rabbia notare, da quanto emerge dall’inchiesta “Pasimafi”, come una grande istituzione pubblica possa essere ancora così permeabile a condizionamenti illegittimi e interferenze esterne, a dispetto di leggi, codici di comportamento e deontologia professionale.
Allo stesso modo, ci sentiamo di sottolineare come sia fondamentale, anche in questo momento, distinguere il buon nome dell’istituzione, dalle singole persone coinvolte nell’inchiesta.
Sarebbe imperdonabile far ricadere le conseguenze di questi errori su un’intera comunità di migliaia di dipendenti e di studenti.
Decidiamo ogni giorno di fare rappresentanza studentesca per rendere i nostri Dipartimenti, la nostra Università dei posti migliori, e lo facciamo con impegno e passione. Conosciamo professori e impiegati, ad ogni livello, che condividono con noi questo obiettivo e ogni giorno ci aiutano a renderlo un po’ più concreto. Auspichiamo che adesso possa aprirsi una riflessione generale all’interno dell’Ateneo e nella città, affinché il passo indietro del Magnifico Rettore, di cui in alcuni casi abbiamo apprezzato buona volontà ed azioni, possa effettivamente condurre ad effettivi risultati.
Alla nostra Università, ai professori, ai dirigenti chiediamo un maggiore senso di responsabilità nei confronti della funzione pubblica che l’Ateneo svolge. Serve mettere al centro, ancora di più, il senso profondo di una missione collettiva che abbia come obiettivo lo studente e l’amore per la ricerca scientifica.
Sinistra Studentesca Universitaria
“L’11 maggio avevamo chiesto le dimissioni del magnifico rettore, un atto di responsabilità a tutela dell’immagine della città e della stessa Università degli Studi: oggi apprezziamo la scelta fatta, il gesto compiuto da Loris Borghi” spiega Luigi Alfieri, candidato sindaco della lista civica Alfieri per Parma.
“È un atto che sottolinea la volontà dell’Ateneo di dare un segnale di discontinuità e chiudere i conti con una situazione a dir poco sconveniente. Questo è un segnale forte che dimostra l’intenzione di scrivere la parola fine al termine di un bruttissimo capitolo. – prosegue il candidato sindaco – Ora bisognerà essere prudenti nella scelta del successore di Borghi, che auspichiamo possa confermare la volontà dell’ateneo di voler tagliare definitivamente i legami con il passato.
In me resta comunque la convinzione che la stragrande maggioranza dei medici ospedalieri, universitari e operatori sanitari che lavorano in ospedale siano persone per bene, capaci e che lavorano con impegno e onestà” conclude Luigi Alfieri.
Apprendiamo delle dimissioni del Rettore Borghi a seguito dello scandalo sollevato dall’inchiesta Pasimafi. Si tratta di una decisione doverosa e coerente con quanto accaduto, che per questo merita apprezzamento. Non possiamo tuttavia nasconderci che le dimissioni in quanto tali non risolvono il problema della messa in trasparenza di quella zona opaca tra Università e sanità nella quale si infilano favoritismi e baronie, che così tanto sanno nuocere al bene comune.
Questo è uno scandalo che ci fa riflettere sul fatto che occorre mettere quanto prima in sicurezza tutta una serie di procedure che riguardano la sanità e il rapporto fra sanità e Università, in particolare per quanto concerne le gare di appalto, le nomine, i concorsi e i rapporti con le aziende farmaceutiche.
Ma dobbiamo anche dire con forza che ciò che sta emergendo da questo terremoto non può cancellare il fatto che in questi settori, nella sanità, negli ospedali e nello stesso Ateneo, ci sono centinaia di operatori che ogni giorno lavorano con abnegazione e professionalità per tutelare la salute di noi cittadini, la salute pubblica, la sanità pubblica: un bene preziosissimo. Per questo occorre che si faccia al più presto la massima chiarezza, evitando di far tutto di tutta l’erba un fascio.
Massimo Bussandri
Segretario generale Cgil Parma
Coinvolto nell’inchiesta “Pasimafi”, il rettore Loris Borghi, accusato di aver pilotato il concorso disegnato su misura per far entrare in Università Massimo Allegri, il delfino di Guido Fanelli, oggi si è dimesso. “Non avevamo chiesto espressamente le dimissioni di Borghi, ma eravamo fortemente critici sul proseguimento del suo mandato, per questo credo che le dimissioni siano un gesto dovuto, per il bene della città”.
Questa la prima dichiarazione a caldo della candidata sindaco del centro destra Laura Cavandoli, che ha aggiunto: “Gli studenti hanno tutte le ragioni per sentirsi offesi nei confronti di chi avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di educatore, non solo in ambito accademico ma anche umano, e invece si vede coinvolto nella seconda indagine per abuso d’ufficio negli ultimi due anni”.
A intervenire è anche il segretario della Lega Nord Parma e candidato consigliere Maurizio Campari, che ha dichiarato: “Vorrei sapere: cosa pensa dell’intera vicenda Pizzarotti, che dovrebbe essere, ancora per qualche giorno, la prima autorità locale in materia di sanità? Perché, se ha parlato, lo ha fatto con un filo di voce e noi non abbiamo sentito parole ferme e decise di condanna nei confronti di niente e nessuno”.
Finalmente con un sussulto di dignità il rettore si dimette, anche se un po’ tardivamente, davanti a fatti clamorosi ed inquietanti. Siamo garantisti ma un’istituzione come l’Università degli Studi di Parma deve salvaguardare il lavoro importantissimo di dipendenti, ricercatori e medici da ogni polemica per il bene della nostra comunità.
Ci aspettiamo che anche i vertici della azienda ospedaliera di nomina Pd, sulle cui responsabilità è stata stesa una cortina fumogena per evidenti ragioni politiche, prendano atto di una situazione gravissima, rispetto alla quale vi sono responsabilità quantomeno di mancata vigilanza, si facciano da parte.
Nicolas Brigati
Coordinatore provinciale Forza Italia Giovani
Mentre il sindaco brilla per assenza, noi del M5S di Parma abbiamo risvegliato la coscienza del Rettore della nostra Università, il professor Loris Borghi, che oggi rassegna le sue dimissioni con un gesto di responsabilità istituzionale che noi abbiamo chiesto per primi. Evidentemente il professor Borghi ci ha ascoltato e ciò merita l’apprezzamento di tutti.
Questa non è una vittoria nostra ma dei cittadini, è il primo segnale di una riscossa etica di cui questa città ha bisogno come dell’aria per respirare. Sia chiaro: noi non siamo giustizialisti e ci auguriamo che l’ormai ex Rettore riesca a dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati, ma queste dimissioni erano un atto dovuto che non potrà che facilitare l’andamento delle indagini e tutelare l’Università di Parma.
Einsten diceva che “chi ritiene che una cosa sia impossibile, deve lasciare il posto a chi quella cosa la sta facendo”. Noi stiamo agendo, qualcun altro invece continua a non andar oltre a vacue dichiarazioni di “indignazione”. Noi del M5S di Parma facciamo #sulserio e questa battaglia lo dimostra.
Daniele Ghirarduzzi
Candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle di Parma
Apprendiamo la notizia delle dimissioni di Loris Borghi dalla carica di Rettore dell’Università degli Studi di Parma. Una presa di posizione che consideriamo un gesto di grande responsabilità nei confronti della città intera e dell’istituzione che Borghi ha guidato fino ad oggi.
L’inchiesta Pasimafi che ha recentemente coinvolto il sistema sanitario locale, come inevitabilmente avviene in questi casi, ha toccato tutta Parma e l’intera Azienda Ospedaliera Universitaria. Alla luce della gravità dei fatti emersi, maturati all’interno di un sistema che ha messo da parte i principi etici e morali della sanità per far largo a interessi e tornaconti personali, chiediamo che sia fatta chiarezza e che i responsabili paghino.
Anche questa volta l’amministrazione in carica sarà pronta a costituirsi parte civile nell’interesse di Parma, come ha sempre fatto in tutte le cause che hanno toccato la nostra città. Ciò non significa, però, che tutto il sistema sia marcio ed è proprio per la tutela nei confronti di quella stragrande maggioranza di professionisti e lavoratori onesti che consideriamo questo passo indietro del rettore un gesto di responsabilità per non lasciare ombre sull’istituzione.
Lasciando alla magistratura il compito di giudicare la verità di quanto accaduto, come sindaco della città non posso che dare merito di un cambio di passo dell’Università cittadina grazie al lavoro svolto dal rettore Borghi e dai suoi collaboratori. In questi anni la città e l’Università di Parma si sono ritrovate ricostruendo un dialogo che mancava da tempo.
Nel segno di una collaborazione proficua sono nati progetti importanti, tra i quali MasterCampus, l’apertura al pubblico del Museo Csac, la Erasmus and International Home e la messa a sistema con la Casa della Musica, che hanno visto Ateneo e Comune insieme per offrire svariate iniziative e un punto d’incontro tra la cittadinanza e il mondo accademico.
L’Università di Parma, inserendosi in un network di città universitarie europee come Uniforcity che ha visto ospitate in città molte delegazioni internazionali in questi anni, ha saputo reinvestire sull’internazionalizzazione, anche grazie ad iniziative uniche e dal grande spessore culturale e accademico organizzate dall’Ateneo.
Ci sentiamo, dunque, di voler ringraziare Loris Borghi per l’operato svolto fin qui per l’Università e per Parma, confidando che venga fatta al più presto chiarezza su questa brutta pagina e che Parma e la sua Università possano guardare avanti.
Federico Pizzarotti