
Nella giornata di ieri, 10.07.2024 alle ore 15.00 circa, un equipaggio dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico veniva inviato presso una struttura ricettiva ubicata in via Trento, ove le banche dati in uso alle forze di polizia segnalavano la presenza di un cittadino albanese irregolare sul territorio nazionale.
La volante prontamente intervenuta rintracciava lo straniero in questione (come detto, cittadino albanese, ventenne e senza fissa dimora in Italia) all’interno del suo alloggio.
Questi veniva condotto in Questura per meglio approfondire la sua posizione sul territorio nazionale.
Da accertamenti esperiti, si aveva modo di appurare che lo stesso, gravato da misura alternativa al trattenimento presso il Centro di Permanenza per i Rimpatri emesso dal Questore di Parma il 19.04.2023, aveva spontaneamente abbandonato in data imprecisata il territorio nazionale, per poi farvi rientro dopo aver attraversato la frontiera greca.
In considerazione di ciò, il soggetto veniva tratto in arresto per il reato di cui all’art. 13, c. 13 del Testo Unico sull’Immigrazione, norma che punisce coloro che, destinatari di un provvedimento di espulsione, dopo essersi allontanati dal territorio nazionale spontaneamente o tramite forza pubblica, vi facciano rientro senza che siano decorsi 5 anni dalla loro espulsione o senza un’autorizzazione speciale del Ministro dell’Interno.
Su disposizione della locale A.G., l’arrestato veniva trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura, in attesa del rito direttissimo.
All’esito della direttissima, ove il cittadino albanese veniva condannato alla pena della reclusione per mesi 6, veniva disposta la liberazione dello stesso con contestuale emissione del nulla osta alla sua espulsione coattiva dal territorio nazionale.
Lo straniero veniva pertanto nuovamente condotto in Questura, per la successiva espulsione con accompagnamento in frontiera, misura che verrà eseguita nella giornata odierna.
Questura di Parma