Rischio idreogeologico, Rainieri: “Basta cultura del terrore”

SMA MODENA
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Basta parlare di eccezionalità. Basta nascondersi dietro un dito e soprattutto basta inculcare nella testa della nostra gente la cultura del rischio. La Regione al contrario deve promuovere la cultura della serenità e della tranquillità sostenendo il corretto rapporto tra uomo e ambiente evitando inutili fanatismi che servono solo ad aumentare il rischio di disastri e calamità”.

Fabio Rainieri, segretario nazionale della Lega Nord Emilia e vicepresidente del consiglio regionale dell’Emilia Romagna è intervenuto così nell’Aula di via Aldo Moro, replicando all’assessore Gazzolo che aveva appena elencato quanto fatto dalla Regione per scongiurare i rischi idrogeologici.

“Dire come ha fatto l’assessore che in poche ore è caduto sul nostro territorio un quantitativo di acqua che negli anni precedenti si registrava in diversi mesi, è una scusa bella e buona. Basta parlare di eccezionalità. Al contrario assumiamoci tutti le nostre responsabilità e soprattutto istituiamo finalmente un piano straordinario per il dissesto idrogeologico che rimedi una volta per tutte all’incuria in cui si trovano i corsi d’acqua di competenza delle province e dei servizi tecnici di bacino”.

“A differenza di quello che dice l’assessore – attacca Rainieri – moltissime vie idriche sono abbandonate e non manutenute e pulite anche a causa dell’iter delle riforme istituzionali sulla finta soppressione delle province per cui questi enti sono senza soldi e con il personale in confusione che non può più intervenire sul territorio”.

“Ma non solo. Oltre all’impegno economico, la sicurezza del territorio necessita di un mutamento della politica di salvaguardia delle reti idriche che superi l’estremismo ambientalista per cui non si deve assolutamente toccare nulla di quello che è in natura. Al contrario – attacca Rainieri – si deve procedere,  oltre che a eliminare gli abusi edilizi e di altro genere negli alvei, a gestire i corsi d’acqua in modo che siano adeguatamente profondi, arginati e puliti in modo da poter accogliere al più possibile le piene”.

“Bisogna permettere a chi vive lungo i corsi d’acqua di prendersene cura. Dobbiamo autorizzarli a raccogliere la legna, a pulire il greto dei fiumi raccogliendo la ghiaia e non colpevolizzarli quando mettono in campo un piano contro le nutrie. Le stesse nutrie tanto care agli ambientalisti, ma che sono tri i principali colpevoli dei disastri che si sono appena registrati tra Parma e Piacenza. E gli ambientalisti dove sono finiti? E la Regione?”.

“L’assessore – conclude Rainieri – festeggia perché la Regione Emilia Romagna è la prima ad avere fatto questo e quello. Ma non sempre arrivare primi vuol dire vincere e fare le cose fate bene. Io, al contrario dell’assessore Gazzolo, voglio vincere le problematiche del territorio e non fare le cose a macchia di Leopardo tanto per dire che le abbiamo fatte. La politica non ha più bisogno di chiacchiere. E’ il tempo dei fatti”.