
Prosegue l’attività di ammodernamento dei locali del Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Parma. Dopo gli interventi che hanno coinvolto la rampa e l’ingresso pedonale della “navicella” dell’emergenza-urgenza, sono iniziati i lavori di ristrutturazione dell’emiciclo 2A, una delle due aree a semicerchio in cui è suddivisa la superficie del Pronto Soccorso.
L’intervento, che durerà quattro mesi, prevede la sostituzione dei pavimenti dell’intera area, i tinteggi dei locali e il rinnovo degli arredi e delle postazioni mediche. Per garantire la continuità dell’attività assistenziale con il minor impatto possibile per i pazienti e il personale, i dieci posti letto dell’emiciclo 2A sono stati spostati in un locale adiacente mentre il direttore del Pronto Soccorso Marcello Zinelli ha predisposto l’aumento di 6 posti letto (che da 14 sale a 20) nel reparto di Osservazione Breve Intensiva, OBI.
I lavori hanno reso necessario modifiche nei percorsi: per accedere a piedi al Pronto Soccorso e al Cau occorre utilizzare la rampa della camera calda, ovvero la zona chiusa da due paratie mobili dove arrivano le ambulanze o le automobili.
Varcato l’ingresso gli utenti si trovano nell’area del triage dove il personale farà una prima valutazione del paziente e fornirà le indicazioni per raggiungere l’ambulatorio assegnato, di Pronto soccorso o di CAU. Per aiutare l’utenza sono presenti cartelli segnaletici sia a terra che sulle pareti, così come per indicare l’uscita.
“Continua l’impegno dell’Azienda per migliorare e ammodernare i locali dell’emergenza urgenza – ha dichiarato la direttrice sanitaria di Azienda Ospedaliera-Universitaria Sandra Rossi – Dovendo intervenire su un intero emiciclo e, allo stesso tempo, offrire assistenza h 24 ai pazienti, stiamo adottando tutte le soluzioni per ridurre i disagi, in collaborazione con il Servizio Attività tecniche e il personale del Pronto soccorso con il suo direttore. Ringrazio tutti i professionisti coinvolti per la collaborazione che hanno già dimostrato e confido che l’utenza ci possa aiutare a superare o a tollerare gli inevitabili disagi che un cantiere in un ambiente già così complesso e delicato può comportare”.