San Secondo, compra una motozappa online ma è una truffa: denunciato 20enne

SMA MODENA
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Un 26enne perde 1.600 euro per l’acquisto di una motozappatrice trovata su internet. I Carabinieri della Stazione di San Secondo Parmense, a seguito delle indagini, denunciano il presunto responsabile.

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Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di San Secondo Parmense hanno concluso una complessa investigazione che, sulla base degli elementi raccolti e fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva, ha portato alla denuncia di un 20enne italiano ritenuto il presunto responsabile di una truffa commessa su internet.

Secondo quanto ricostruito, alla fine di novembre 2024, un 26enne straniero residente a San Secondo, navigando su internet ha visto un annuncio per la vendita di una “motozappa a motore” al prezzo di 800 euro. Interessato all’acquisto dato il prezzo concorrenziale, ha contattato l’inserzionista e dopo essersi scambiati il numero di telefono, ha iniziato una conversazione tramite WhatsApp, proseguita anche a voce. Durante queste comunicazioni, hanno concordato il prezzo e le modalità di pagamento, che l’inserzionista ha richiesto tramite bonifico istantaneo a favore di una Postepay.

Il giorno successivo, il 26enne ha eseguito il bonifico per l’importo pattuito di 800 euro. Nella stessa data, è stato contattato telefonicamente da una persona che si è presentata come responsabile di un vettore di corrieri. Questa persona gli ha comunicato che avrebbe dovuto eseguire un nuovo bonifico di pari importo, inserendo nella causale il telaio della motozappatrice, assicurando che gli 800 euro bonificati in precedenza gli sarebbero stati restituiti.

Il 26enne, per scrupolo, prima di eseguire il secondo bonifico, ha ricontattato l’inserzionista, il quale lo ha rassicurato sulla restituzione della somma, trasmettendogli via WhatsApp la copia della ricevuta e il numero del telaio della motozappa, da inserire nella causale del nuovo bonifico.

Ormai convinto, il 26enne ha eseguito il secondo bonifico da 800 euro, ma si è accorto che il primo non gli era ancora stato restituito. Preso atto di ciò, si è messo nuovamente in contatto con l’inserzionista, che, scusandosi, lo ha convinto a fare un terzo bonifico, sempre da 800 euro, che sarebbe servito a sbloccare la situazione, ovvero a riavere il primo bonifico indietro e a far consegnare la merce acquistata tramite il corriere.

Il 26enne ha quindi eseguito il terzo bonifico da 800 euro, ma, su consiglio di un familiare, si è accorto che qualcosa non andava e ha deciso di revocarlo.

Nei giorni successivi, il 26enne ha avuto ulteriori contatti con l’inserzionista, che ha accampato una serie di scuse sul ritardo della spedizione e sullo storno del denaro, fino a non dargli più risposta. In seguito, è stato bloccato su WhatsApp e, chiamando l’utenza cellulare, questa è sempre risultata spenta, prendendo amaramente coscienza di essere stato vittima di una truffa ben orchestrata.

I Carabinieri di San Secondo, che hanno condotto le indagini, hanno seguito il flusso del denaro movimentato, riuscendo a rintracciare gli intestatari telefonici e gli account postali utilizzati per il trasferimento dei soldi che hanno permesso di identificare un 20enne italiano, già gravato da vicende di polizia per fatti analoghi.

A conclusione degli accertamenti svolti, il 20enne, ritenuto il presunto responsabile della truffa, è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Parma.

È obbligo rilevare che l’odierna indagata è allo stato, solamente indiziata di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.

Comando Provinciale Carabinieri di Parma