Sanità a Parma, Mastacchi (Rete Civica Progetto Emilia-Romagna): “La differenza tra dichiarazioni e realtà”

SMA MODENA
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Mentre il Commissario straordinario dell’AUSL e Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma dichiara che la sanità parmense deve essere presa come modello, visti i risultati del nuovo sistema dei centri di assistenza urgenza, dal territorio arrivano segnalazioni di difficoltà per utenti e personale sanitario, dovute ad una non proprio efficiente gestione del nuovo sistema dei Cau. Liste chiuse e tempi di attesa decisamente non conformi alle disposizioni nazionali per gli utenti e sovraccarichi di lavoro e continue richieste di prestazioni aggiuntive per gli operatori sanitari tra i quali sono in aumento malattie e infortuni. 

Una interpellanza del consigliere regionale Marco Mastacchi chiede di far luce sulla situazione. 

  La sanità parmense deve essere presa come modello, visti i risultati del nuovo sistema dei centri di assistenza urgenza, con quasi 10.500 ingressi da dicembre 2023 a oggi” – così in una recente dichiarazione il Commissario straordinario dell’AUSL e Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma. Quando si parla di sanità, al di là dei numeri, più o meno favorevoli in maniera relativa, la cartina di tornasole è la soddisfazione degli utenti e quella del personale sanitario che opera in queste strutture. Ciò che accade è che sempre più spesso viene chiesto ai Direttori dipartimentali e a quelli delle varie unità, sia complesse che semplici, di aumentare le prestazioni pur in carenza di personale, al fine di raggiungere comunque gli obiettivi di salute e assistenziali previsti, così come sempre più spesso gli operatori sanitari segnalano che di fatto i Cau, benché siano una struttura Ausl, vengono “portati avanti” anche dal personale della azienda ospedaliera, duplicando le mansioni del personale che opera così, contemporaneamente, per due aziende pubbliche.

 

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Diverse le specialità prive di liste di attesa, come dermatologia ed oculistica tra le altre. Per l’ambulatorio di scompenso cardiaco le disponibilità partono da gennaio 2025 e questo nonostante l’adozione del Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) che dispone, in coerenza con il diritto all’accesso alle prestazioni sanitarie ed all’ appropriatezza, che la sospensione o la chiusura delle liste rimane un’azione illegittima che prevede azioni disciplinari. Il sistema di triage dei Pronto Soccorso dell’Emilia-Romagna, da ottobre 2021, prevede cinque colori e l’azzurro indica un’urgenza differibile, con una presa in carico da effettuarsi al massimo entro 60 minuti con approfondimenti diagnostici e visite complesse. Servizio che il Cau non può offrire dal momento che le visite sono in ordine di arrivo.

A segnalare le difficoltà di utenti e personale sanitario un’interrogazione di Marco Mastacchi, consigliere regionale e capogruppo di Rete Civica Progetto Emilia-Romagna che interviene presso la Giunta per sapere se ai cittadini viene data la possibilità, nei casi in cui i tempi di attesa previsti non vengano rispettati, di rivolgersi ad una struttura privata convenzionata pagando il ticket e se sono disponibili i dati relativi, suddivisi per provincia. Una ulteriore preoccupazione sono le condizioni di stress correlate al lavoro per gli operatori sanitari, sottoposti a ritmi di lavoro pesanti e a una continua richiesta di prestazioni aggiuntive.

Si assiste a un considerevole aumento dei casi di malattia e di infortuni e Mastacchi chiede in che modo si intenda procedere per sollevare il personale sanitario. Sui dati di affluenza ai Cau, nello specifico per la provincia di Parma, la domanda è se i numeri riportati hanno tenuto conto anche dei codici azzurri e arancioni per le visite non urgenti (il Cau deve gestisce codici a basso impatto organizzativo ed assistenziale), inseriti forzatamente.