
Le scuole sono chiuse ormai dal 24 febbraio e da quel momento – non proprio tempestivamente – si è provato ad attivare la scuola a distanza che, per la verità, è molto diversa a seconda della classe frequentata dagli studenti. Se alle superiori e alle medie sono più frequenti le lezioni in video conferenza diverso è alle elementari, dove almeno per le prime classi i docenti assegnano compiti o videoregistrazioni.
In ogni caso sono subito emerse alcune criticità: non tutte le famiglie hanno a disposizione pc o tablet e soprattutto una connessione di rete.
Se guardiamo i dati più aggiornati (indagine Istat 2018 – 2019) vediamo che il 33,8% delle famiglie italiane non ha un computer o un tablet in casa e solo per il 22,2% delle famiglie è disponibile un computer per ciascun componente. Naturalmente ci sono differenze fra nord e sud.
Il 12,3% dei ragazzi tra 6 e 17 anni (850mila) non ha un computer o un tablet a casa. Il 57% lo deve condividere con la famiglia e quindi, nonostante la maggior parte dei minori in età scolastica viva in famiglie in cui è presente Internet (96%), non sempre accedere alla rete garantisce di svolgere la didattica a distanza. Soltanto il 6,1% dei ragazzi tra 6 e 17 anni vive in famiglie dove è disponibile almeno un computer per componente.
L’accesso a internet è fondamentale in questa fase di isolamento in casa anche per mantenere un contatto con il mondo esterno oltre che per l’e-learning. L’Emilia-Romagna è una fra le prime sei regioni più connesse, ma nonostante questo, il 21% delle famiglie non ha accesso alla rete.
Di qui l’idea dell’Associazione dei Comuni Virtuosi di mettere in atto una raccolta fondi per acquistare dispositivi da donare ai Comuni e alle scuole e contribuire così ad annullare il “digital divide”.
“Azzerare o ridurre il digital divide in un momento come questo è un aiuto concreto per una fascia di popolazione che soffre molto più di altre l’isolamento di queste settimane – spiega Marco Boschini coordinatore nazionale dell’Associazione -. Quest’anno, per ovvie ragioni, siamo stati costretti ad annullare il Festival della Lentezza che ogni anno si svolge a Colorno (organizzato dalla stessa associazione ndr) e così abbiamo pensato, assieme ad alcuni dei nostri sponsor, di destinare parte del budget all’acquisto di tablet e contemporaneamente di aprire un crowdfunding per raddoppiare i fondi disponibili”.
Da quale cifra partite e quale è l’obiettivo?
“Grazie a Esper, Chiesi e Zec, abbiamo 15.000 euro che ci consentiranno di acquistare 100 tablet con le relative sim, perché il problema non è solo l’assenza degli strumenti tecnici, ma anche della connessione. Noi vorremmo acquistarne almeno 200 e quindi arrivare a 30.000 euro, quindi chiediamo anche ad altre imprese di darci una mano”.
I soci dell’Associazione Comuni Virtuosi sono 130, collocati in tutta Italia. Fra questi ci sono anche 10 Comuni del parmense (Busseto, Collecchio, Colorno, Felino, Fornovo Taro, Montechiarugolo, Parma, San Secondo, Sorbolo Mezzani e Traversetolo).
Qualcuno dei nostri Comuni ha fatto richieste?
“Siamo proprio appena partiti, comunque per ora Montechiarugolo e poi ho sentito l’assessore alla Scuola del Comune di Parma, Ines Seletti. Una cosa importante è che arrivino le richieste al più presto perché, entro 15 giorni dobbiamo capire quali sono le esigenze per poi fare l’acquisto”.
Come saranno utilizzati i tablet e la proprietà di chi sarà?
“Noi li doniamo ai Comuni e l’utilizzo sarà esclusivamente per fini scolastici saranno configurati in modo da essere impiegati per fini didattici a distanza. I Comuni pagheranno il canone mensile di 5 euro, i giga, proprio per le ragioni che ho appena spiegato, sono limitati”.
Per dare il proprio contributo all’iniziativa “Soccorso digitale”: https://www.produzionidalbasso.com/project/soccorso-digitale-1/. E per avere informazioni utili sull’Associazione Comuni Virtuosi e sul Festival della Lentezza potete visitare i siti Internet comunivirtuosi.org e lentezza.org.
Tatiana Cogo