Serpagli: “Grazie a Costi il Pd è stato protagonista di queste primarie”

SMA MODENA
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“Domenica vivremo un grande momento di democrazia, una festa che riguarda i parmigiani che si riconoscono nei valori del centrosinistra, ma anche l’intera città: i cittadini sceglieranno in modo libero e consapevole chi dovrà rappresentare un progetto nuovo per il Comune di Parma da contrapporre a quello, fallimentare e immobile, portato avanti dalla giunta Pizzarotti negli ultimi cinque anni. Per questo invito chiunque abbia a cuore il futuro di Parma, a recarsi alle urne per esprimere la propria preferenza”.

Il segretario provinciale del PD, Gianpaolo Serpagli, interviene sulle primarie che si terranno domenica 5 marzo per la scelta del candidato a sindaco del centrosinistra. “Tutto il Partito democratico ha fortemente voluto questo appuntamento e decine di militanti hanno lavorato in questi mesi per arrivare al voto nel modo migliore, a tutti loro va il più sentito ringraziamento. E’ stato uno sforzo organizzativo e politico imponente che ci rende orgogliosi e che ribadisce, ancora una volta, le qualità del popolo del PD e la centralità del nostro partito per il futuro della città e del territorio tutto”.

Il segretario provinciale, poi, ci tiene a ringraziare i tre candidati per la qualità delle proposte messe in campo e per l’impegno mostrato. “Da molto tempo – sottolinea Serpagli – non vedevamo tanta voglia di partecipare e tanto impegno di chi ha deciso di mettersi in gioco. Voglio esprimere la mia gratitudine a Gentian Alimhadi e Paolo Scarpa per quanto fatto, ma soprattutto sottolineare l’impegno e l’efficacia della campagna di Dario Costi che, da unico iscritto al Partito Democratico, ha consentito ai valori del PD di essere protagonisti di queste elezioni primarie. Tutti hanno fatto un lavoro egregio e sono riusciti a coinvolgere centinaia di persone attorno ai loro progetti, questo percorso non può che far bene alla nostra democrazia”.

Per Serpagli è stato anche decisivo l’apporto di diverse forze politiche che hanno deciso di partecipare a questa sfida. “Queste primarie – spiega – sono state anche un’occasione per allargare il campo alle realtà che si riconoscono nei valori del centrosinistra e nella piattaforma programmatica proposta dal PD. Si sono create le condizioni giuste per riuscire a tornare a guidare l’amministrazione parmigiana”.

Infine, Serpagli, lancia un invito all’unità anche dopo il voto. “Abbiamo sempre auspicato – conclude il segretario provinciale – che le primarie fossero un momento di confronto e non di divisione, crediamo che la strada percorsa in queste settimane sia andata in questa direzione. Siamo certi che dal sei marzo, chiunque vinca, lavoreremo tutti insieme per far diventare i punti di vista diversi una ricchezza e non una scusa per scegliere strade diverse”.


Fra pochi giorni il Centrosinistra di Parma sceglierà il suo candidato a Sindaco.

In questi giorni si sono succeduti numerosi appelli al voto per tutti i candidati. Devo ammettere che avevo pensato di sottrarmi a questo “rito” che, in passato, ho considerato spesso inutile: poche persone, oggi, possono condizionare, con la loro scelta, quella di altre.

Vista però la delicatezza del momento, ho deciso di chiarire la mia scelta e le sue motivazioni.

Voterò Dario Costi. Ho deciso di votare una persona con una storia diversa dalla mia – che ho conosciuto veramente solo poco più di un mese fa – per alcune semplici motivazioni che ora voglio provare a spiegare e che, lo chiarisco subito, non inficiano la mia stima, sincera e autentica, per Paolo Scarpa e Gentian Alimadhi.

In primis, ho deciso di votare Costi perché penso che, per chi – come me – viene dalla storia della sinistra riformista di questa città, sia giunto il momento di ammettere che dal 1998 ad oggi non siamo stati assolutamente all’altezza delle sfide che ci poneva la città. Per troppo tempo, e ancora fino nei mesi scorsi, siamo stati considerati – non a torto – autoreferenziali, arroganti, distanti dai problemi reali dei parmigiani. Organizzati in gruppi e sottogruppi, senza un paciere e senza visone, siamo stati succubi di lotte intestine che ci hanno assorbito, sottraendoci tempo prezioso; un tempo che avremmo dovuto dedicare a Parma e ai suoi abitanti. Umiltà: è questa la parola chiave. Con umiltà dobbiamo riconoscere che la Sinistra di governo, oggi, non è autosufficiente in questa città e che abbiamo la necessità di contaminarci con storie e vicende politiche diverse. Questa predisposizione alla contaminazione, però, non può non trovare dei limiti.

Per me, quel limite è rappresentato dalla funzione e dal ruolo che si vuole assegnare al PD e alle forze politiche di centrosinistra.
Credo che sia giusto aprirsi alle forze civiche, rappresentarne le istanze, con rispetto, ma sono altrettanto convinto che si debba finalmente riconoscere più spazio a chi rappresenta la sinistra di questa città (dentro, ma anche fuori dai partiti) e, soprattutto, ai suoi elettori e alle loro ragioni. Questo significa riconoscersi stessa dignità, camminare insieme, senza pretendere che i partiti si nascondano , nel caso del PD, perché considerato un po’ troppo ingombrante, sia dai gruppi d’interesse che dai “salotti buoni”. Anzi, considero dirimente che l’interprete (e il garante) di questa apertura sia un candidato-sindaco come Dario che al PD tutto, dai parlamentari all’ultimo segretario di circolo, riconosce spazio, voce e protagonismo. Non a caso – e non è un dettaglio – Dario ha la tessera del PD (e non lo nasconde).

Non a caso ha voluto che alla sua convention fossero presenti, con il segretario provinciale, tutti i parlamentari del PD di Parma e i rappresentanti di Sinistra Italiana. E non a caso, infine, parla liberamente di “primarie del centrosinistra”, senza ri(n)correre ad altre formule, meno chiare e più ammiccanti. Ammettere di non essere autosufficienti non può voler dire nascondere ciò che siamo, per formazione, per attitudine ma anche per scelta (come direbbe Gentian). Anche nei nostri difetti. Non abbiamo bisogno di un centro “illuminato” che guarda a sinistra, magari selezionando temi e persone. Abbiamo bisogno di un “centrosinistra civico”, e Dario finalmente può offrirci questa possibilità.
Aprire un dialogo e misurarsi con chi, negli anni delle Amministrazione Ubaldi , guardava al Civismo e non al Centrosinistra non significa però arruolare “tout court” nel nostro campo figure che hanno amministrato con il Sindaco Vignali nella peggiore stagione della storia politica ducale.

Con Dario Costi, poi, ho condiviso in queste settimane un’ulteriore convinzione.

A Parma, più che in altre realtà, serve un profondo ricambio generazionale nella politica, nelle istituzioni cittadine, ma anche nella società. E questo profondo rinnovamento che la politica dovrà imporsi non può prescindere da un ruolo e da un rinnovato protagonismo della Sinistra di Parma. Una necessità che Dario, pur con una storia diversa dalla mia, ritiene fondamentale.
Per questi motivi, ho preso la decisione di votare Dario Costi. Lo ringrazio per l’entusiasmo con cui ha accettato di lanciarsi in questa esperienza e per la passione con cui ci ha coinvolti nel suo progetto.

Ho deciso di esprimere pubblicamente questa scelta solo perché non sono il Segretario del Pd. Se lo fossi stato, avrei cercato di rappresentare tutta quanta la comunità dei democratici di Parma, tutelandola dai personalismi e dall’attivismo deleterio delle “camarille” che, purtroppo, ancora la compongono.

Avrei accuratamente evitato di partecipare a quella lotta intestina che tutti a parole vorrebbero annullare. Ma io non sono il Segretario del PD di Parma.

E quindi aggiungo alla mia dichiarazione di voto l’auspicio che tutti i candidati ed i sostenitori mantengano l’impegno di rispettare l’esito del voto delle primarie (come, in realtà, non sempre è successo in passato), con l’augurio al Centrosinistra locale di trovare la strada giusta per rimettersi finalmente in sintonia con la città che amiamo e che desideriamo rappresentare.

Matteo Caselli