Emergenza abitativa: l’aiuto delle istituzioni

SMA MODENA

07/03/2013
h.13.40

272 domande di contributo presentate, delle quali 231 ammissibili, e 138 (il 60% circa) finanziate. Sono i numeri che attestano il riscontro del bando territoriale sull’emergenza abitativa chiuso lo scorso dicembre: un’iniziativa con cui, insieme al protocollo d’intesa allargato cui è strettamente connessa, il territorio ha fatto rete per andare incontro alle famiglie colpite da sfratto.
A disposizione c’erano complessivamente 467.314,86 euro, per la quasi totalità di derivazione regionale: 366.800,91 euro assegnati dalla Regione alla Provincia di Parma per il coordinamento dell’emergenza sfratti sul territorio, 82.513,95 euro assegnati dall’Emilia Romagna al Comune di Parma, che ha condiviso il progetto della Provincia, e 18mila euro aggiunti dal Comune di Collecchio per i cittadini in emergenza casa della Pedemontana sociale.
I numeri di consuntivo testimoniano che si è colpito nel segno, tamponando un’emergenza che di fatto è un nervo scoperto anche nel nostro territorio.
“È un atto pratico di aiuto secondo noi significativo. Una boccata d’ossigeno, certamente non risolutiva dell’intero fenomeno ma d’aiuto: una boccata d’ossigeno per prendere respiro, pensata in una logica non assistenzialistica ma con criteri di selezione che hanno ovviamente dato la priorità ai casi più critici. Una risposta importante da parte delle istituzioni, che hanno saputo fare sistema di fronte a un problema dai contorni rilevanti”, ha detto oggi in piazza della Pace l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani.
Per quanto riguarda il bando, sono state 272 le domande presentate (116 a Parma e 156 negli altri Comuni della provincia), delle quali 231 sono risultate ammissibili al contributo. Con le risorse a disposizione se ne sono potute finanziare 138 (il 60% circa). La macchina dei contributi è già partita: sono infatti in corso i versamenti ai proprietari. Il contributo medio a nucleo è stato di € 3.380. Nel 17% dei nuclei ammessi sono presenti più disoccupati (entrambi i coniugi), figli minori e/o persone con disabilità, mentre il 10% ha riguardato nuclei con un disoccupato, figli minori e persone con disabilità.
Le ulteriori famiglie beneficiarie hanno nel 69% dei casi un disoccupato in casa e più figli minori in carico e nel 4% dei casi sono composte da più adulti disoccupati senza figli a carico. Il protocollo d’intesa sull’emergenza casa legato al bando (sottoscritto nel novembre scorso da Prefettura, Tribunale, Provincia, Comune di Parma, Comuni Capo Distretto, Comune di Collecchio, Acer-Parma, Ape-Confedilizia, Asppi, Appc, Sunia, Sicet e Uniat per rafforzare la strategia di rete territoriale sul tema della casa) ha offerto una sponda ulteriore ai destinatari di provvedimenti di sfratto.
Grazie al protocollo, infatti, 15 inquilini nelle condizioni previste dal bando hanno infatti ottenuto da Acer la certificazione utile per ottenere una proroga dello sfratto, in attesa dell’esito della domanda di accesso al contributo.
“Un’iniziativa importante perché maturata da una volontà comune e sinergica, e importante anche proprio per le modalità di lavoro: interventi non a pioggia né assistenzialistici ma costruiti secondo una precisa griglia di necessità. Certo un rimedio non esaustivo del problema ma una parte di un tutto, in un continuo impegno su questo fronte: perché l’emergenza abitativa è una delle criticità che colpiscono anche Parma e non va sottovalutata. Ora si tratta di mettere in atto ogni possibile sforzo per cercare di poterlo reiterare”, ha spiegato il prefetto Luigi Viana.
“Un percorso interessante, soprattutto dal punto di vista metodologico: perché fare qualcosa insieme è sempre un valore aggiunto. È chiaro che le risorse sono tutto sommato poche rispetto all’entità del fenomeno: si tratta davvero di una goccia nel mare perché il problema casa è immenso. Questa è un’ottima soluzione per intercettare particolari categorie di bisogno, ma ce ne sono tante altre: per questo noi stiamo cercando di costruire un sistema di risposte articolato, con più categorie di risposte rispetto a problemi diversi”, ha osservato l’assessore al Welfare del Comune di Parma Laura Rossi, che ha sottolineato la necessità di “modificare una cultura uscendo dal concetto assistenziale puro”.
Tra gli obiettivi del protocollo anche la costituzione di un “Osservatorio permanente sull’emergenza abitativa”, con compiti di monitoraggio del fenomeno sul territorio. Con il Tribunale di Parma sono state individuate le tipologie di dati da misurare e le modalità di trasmissione alla Provincia. La progettazione della banca dati è stata affidata a un docente e un gruppo di studenti delle classi finali dell’Itis “Leonardo da Vinci” di Parma, che offre le competenze tecniche necessarie e collabora già con la Provincia di Parma per la realizzazione del progetto “Tessere la legalità”.
“L’Osservatorio ci darà i numeri dell’emergenza abitativa: un quadro aggiornato della situazione che permetterà anche alle istituzioni e al territorio di impostare le strategie per affrontare il fenomeno al meglio”, ha spiegato Marcella Saccani. Un fenomeno, ha osservato il presidente del Tribunale Roberto Piscopo, “destinato ad aggravarsi e da inquadrare nel più vasto fenomeno della crisi: il sintomo di una incapacità di far fronte a debiti contratti a e a obbligazioni che si sono assunte. In questa situazione l’osservatorio avrà un compito importantissimo: ci fornirà un quadro per capire come fronteggiare le future evenienze”.
“Per i nostri ragazzi partecipare a un progetto come questo è un’occasione per vedere come il mondo tecnico possa legarsi alla concretezza del quotidiano”, ha detto la preside dell’Itis Elisabetta Botti, che ha aggiunto: “Per una scuola come la nostra è importante vedere la tecnica al servizio della comunità”. Presenti alla conferenza stampa anche tre degli studenti impegnati nell’Osservatorio: Nicola, Michele, Francisco. “L’obiettivo – hanno spiegato – è quello di faciliotare la comunicazione fra gli enti. Si tratta di mettere in piedi un sistema di pagine web in cui il Tribunale inserirà i propri dati relativi all’emergenza abitativa: la Provincia e i servizi sociali avranno l’accesso e la lettura di questi dati e potranno pensare come intervenire”.

UN NUOVO BANDO PER L’EMERGENZA SFRATTI
Come preannunciato nel mese dicembre, concluso il bando con finanziamenti regionali la Provincia di Parma ha avviato un’ulteriore iniziativa a sostegno delle famiglie in emergenza abitativa, con un finanziamento di € 130.000 messo a disposizione dalla Fondazione Cariparma e dalla Provincia stessa.
L’iniziativa è rivolta alle famiglie in conclamata emergenza abitativa dovuta all’imminente o all’avvenuta esecuzione dello sfratto per morosità, per le quali è indispensabile un’azione congiunta fra istituzioni: l’obiettivo è quello di accompagnarle verso un superamento della circostanza critica nella quale versano. Il punto di forza dell’iniziativa consiste nel mettere in rete risorse umane, competenze e professionalità in grado di vagliare i casi in esame, mettendo in campo gli strumenti necessari (soluzioni abitative e lavorative) per ricostruire per loro una base di stabilità. Il contributo massimo è di € 5.000 a nucleo. “Un bando pensato in una logica particolare: guardare sì a chi ha lo sfratto, ma anche con l’impegno di costruire, insieme ai servizi sociali territoriali, un progetto specifico intorno a quel nucleo, vincolato alla risoluzione dei problemi. Un modo per non fare assistenzialismo puro e far “fruttare” i contributi”, ha osservato l’assessore Saccani.
Il bando si chiuderà il prossimo 20 marzo, ed è scaricabile dal sito internet della Provincia di Parma (www.sociale.parma.it).
Il modulo di domanda è reperibile per i residenti nel Comune di Parma al DUC (Largo Torello da Strada), mentre per gli altri Comuni nei Servizi sociali territoriali. Fanno eccezione i Comuni del Distretto di Fidenza, per i quali è necessario rivolgersi al Servizio Sociale Ausl di ogni Comune.

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