
15/08/2012
Proprio qualche giorno fa ParmaDaily aveva pubblicato la notizia che la società Iren aveva ceduto la sede sita in via Bertola a Torino a Reale Mutua per 19 milioni di euro (leggi). A destare la perplessità era stato il fatto che l’atto in questione è stato rogitato dal notaio Angelo Chianale, presso il suo studio torinese.
Particolare non trascurabile, giacché Chianale è anche il presidente di FSU – Finanziaria sviluppo utilities – controllata dai comuni di Torino e Genova, che detiene le quote di maggioranza relativa (35,96%) della multiservizi IREN.
Insomma, il principale azionista e controllante della società percepisce una parcella, peraltro onerosa, da libero professionista, in virtù della decisione di vendere un pezzo della società che lui stesso presiede.
Sono subito scoppiate dure polemiche sulla legittimità e opportunità di tale atto.
Ma i problemi non vengono mai da soli…
In questi giorni otto notai torinesi sono stati sanzionati come evasori dall’Agenzia delle Entrate e dovranno risponderne anche in sede penale, avendo superato le soglie di legge che comportano la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica. Si tratta di coloro per cui gli uffici fiscali hanno accertato un’evasione sino a 400 mila euro per il biennio 2008-2009, per complessivi 3 milioni.
Come scritto su la Stampa, il «toto nomi» punta diritto sui più noti: il notaio e parlamentare (Pd) Francesca Cilluffo e il marito Angelo Chianale.
Riconfermato nell’incarico di Presidente di FSU una settimana prima da Fassino, il notaio Chianale si è dimesso senza alcuna spiegazione. Adesso possiamo intuirne le ragioni.
La moglie parlamentare del PD, invece, non si è ancora dimessa.
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Adesso è chiaro perchè Iren ha sempre negato il documento: tariffe fuori mercato, utile netto (pagate anche le tasse) fino a 13 milioni di euro all’anno.