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01/06/2010
h.11.20
Gentile signor Sindaco,
nell’unica forma appropriata – quella pubblica – La invito a fermare il preannunciato scempio contro il Parco Ducale, uno dei massimi beni storici artistici della città. Con la massima franchezza confortata dai documenti e da ponderate riflessioni Le confermo che l’idea di portare una vera e propria folla da stadio per oltre un mese nel Parco Ducale appare anzitutto istituzionalmente sciagurata. Infatti il bene è nella fruizione di tutti e soggetto alle prescrizioni protettive cogenti del Codice dei beni culturali e del paesaggio ed anche fornito di tutela penale ai sensi dell’articolo 734 del Codice
Penale vigente. Poiché più volte e in altre sedi Le ho illustrato quali sono i motivi specifici e di dettaglio che ostano a una scelta di tale tipo per collocarvi una stagione di concerti Le voglio sottolineare l’assoluta impresentabilità della proposta che tra l’altro confligge con la decisione della precedente Amministrazione di tornare al disegno originario del Parco.
Il Parco non solo è un bene demaniale protetto (protezione assoluta) ma per riconoscimento universale è “una struttura fragile” inconciliabile con utilizzazioni, anche provvisorie, di tipo spettacolare tali che implichino accessi di un pubblico vasto. Questa inconciliabilità di fondo non è superabile con prescrizioni o garanzie intermedie dirette a tutelare almeno le statue esistenti.
Il bene demaniale storico artistico non può essere sottratto alla fruizione pubblica generalizzata. La sua funzione sfugge, per fortuna, alla maledetta regola imperante che i beni devono portare profitti o come si dice con espressione “a la page” che devono essere valorizzati. L’ unica valorizzazione consentita è quella stabilita dall’ art 6 del D.lgs. nr. 42/2004.
Signor Sindaco a Lei cui dovrebbe stare anzitutto a cuore la conservazione dei ”bene sacri” della città si chiede di intervenire perché si operi sulla iniziativa un doveroso e indispensabile ravvedimento.
Lei ben sa che a Parma è fin troppo facile trovare siti alternativi al Parco per organizzare la stagione concertistica estiva. Non sia il Sindaco del sequestro del giardino pubblico sottratto, seppure temporaneamente, ai Cittadini di Parma, ai Visitatori e sottoposto ai pericoli e ai possibili danni della preannunciata invasione di popolo e non sia infine neppure il Sindaco che si accolla generosamente la violazione del Testo Unico sui beni storici artistici e la violazione o il deturpamento di bellezze naturali.
Marco Ablondi
Capogruppo P.r.c.