“Sofia Loren – Rapita dal cinema”

SMA MODENA
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Alle origini del mito Sofia Loren. Prima di diventare l’icona sensuale della bellezza italiana nel mondo in film che hanno segnato un’epoca, l’esplosiva adolescente di belle speranze conobbe un noviziato in fotoromanzi come ‘Sogno’ e ‘Cine illustrato’, dove interpretava l’ingenua piena di vita o la maliarda peccaminosa.
Ai primi passi della diva è dedicata ora una mostra organizzata da Solares Fondazione delle Arti, “Sofia Loren – Rapita dal cinema (1950-1952). Fotoromanzi d’epoca e illustrazioni originali di Roberto Baldazzini”, che verrà inaugurata il 21 aprile alle 18.30 e resterà aperta fino al 29 maggio alla Galleria delle Colonne del Cinema Edison d’essai di Parma.
La serata dedicata alla Loren si concluderà alle 21.15 con la proiezione di Matrimonio all’italiana, capolavoro del 1964 di Vittorio De Sica, una delle più grandi interpretazioni della diva, qui in coppia memorabile con il mito al maschile del cinema italiano, Marcello Mastroianni.
La mostra cade alla vigilia di un grande evento organizzato a Los Angeles per omaggiare la star italiana. Il 4 maggio l’Academy, l’istituzione che assegna gli Oscar, la celebrerà con uno speciale tributo alla carriera.
La mostra parmigiana nasce da un libro omonimo dello stesso Baldazzini, illustratore e storico dell’immagine modenese, che racconta con la bellezza vintage delle immagini di due fotoromanzi gli esordi della Loren prima che il cinema la rapisse consegnandola alla celebrità internazionale.
Seguendo questo filo rosso, la mostra di Parma proporrà un viaggio nel ‘cinema di carta’ della giovanissima Loren: ecco la riproduzione di “Prigioniera di un sogno”, un fotoromanzo pubblicato nel 1952 in “Cine illustrato”, e alcuni numeri originali della rivista “Sogno”.
Fu proprio “Sogno” a creare la formula del fotoromanzo, che troverà poi negli anni ‘60 e ‘70 un’esplosione di massa con riviste come Grand Hotel e Bolero Film, e la partecipazione anche delle star della tv, da Raffaella Carrà a Mike Bongiorno. Sofia Loren, salvo una fugace apparizione di Gina Lollobrigida, fu l’unica attrice a fare una vera gavetta nei fotoromanzi, per due anni, dal 1950 al 1952.
La mostra si arricchisce anche di un omaggio inedito, dieci nuovi disegni realizzati da Baldazzini per l’occasione e due opere digitali, francobolli giganti prodotti dalle immaginarie ‘Poste Baldazzini’.

Roberto Baldazzini (Vignola 1958) è autore di graphic novels tradotte e pubblicate in volumi in Europa, negli Stati Uniti e in Sudamerica. Lavora anche per la pubblicità, per il design e come illustratore («Vanity», «MarieClaire»). E’ considerato uno dei disegnatori fetish più importanti del mondo, amato da Sottsass, da Moebius e da Nanni Balestrini.