Un premio per la ricerca, questa la volontà di Stefano Chiesa per ricordare la moglie Lucianella Ruggieri scomparsa a soli 36 anni dopo aver combattuto una malattia oncologica “usando come scudo il sorriso e l’amore per la vita e come spada la scienza medica e l’impegno di medici e professionisti”, dice Stefano Chiesa.
Forte di questo insegnamento l’associazione che prende il suo nome ha deciso di istituire, in accordo con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria, un premio “Il Sorriso di Lella per la ricerca”, dell’importo di 10mila euro, che verrà destinato a sostenere un giovane ricercatore desideroso di recarsi all’estero per un periodo di formazione, sviluppando un progetto di studio in ambito oncologico.
“Il mio obiettivo – ha spiegato Stefano Chiesa, presidente dell’associazione – è trasmettere la forza di Lella che aveva sconfitto il cancro da bambina riuscendo a guarire, lo ha sconfitto poi da giovane sposa nonostante il male l’abbia portata via. E dico che lo ha sconfitto perché non si è mai arresa, perché ha continuato a coltivare sogni e speranze anche durante la malattia”. “Ma vorrei sottolineare con forza che il premio è frutto dell’impegno di tante persone e di tante associazioni, perché solo insieme si può sconfiggere il drago”. Al suo fianco, infatti, il sindaco di Traversetolo Simone Dall’Orto, il corpo dei Vigili del Fuoco con il caporeparto Lucio Biggi e il funzionario Fabrizio Finoli, il Team bike Filippelli Vecchia Parma conLuca Chiesa e la sua biciletta.
E l’associazione traversetolese combatte la malattia premiando la ricerca oncologica, così come aveva destinato al reparto di Oncologia medica del Maggiore, e in particolare al dottor Vittorio Franciosi che aveva assistito Lella nella sua battaglia, la donazione di due anni fa.
“Ci fa davvero piacere aprire questo bando che guarda ai giovani ricercatori in un confronto con le esperienze oltre i nostri confini. E’ un modo per farli sentire parte della comunità, che riconosce il loro impegno e il valore del loro operato”, ha dichiarato il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Massimo Fabinell’accettare la donazione per la ricerca.
“Lo considero un riconoscimento alla qualità dell’assistenza dell’Oncologia medica del Maggiore – ha ribadito il direttore Francesco Leonardi – un reparto in cui giovani ricercatori stanno portando avanti studi di livello internazionale”.
“Fare ricerca in Italia è molto difficile – ha concluso Caterina Caminitidirettore Unità operativa Ricerca e Innovazione del Maggiore – e negli ultimi anni i finanziamenti si sono ridotti, in particolare quelli pubblici. Spesso i ricercatori sono precari o lavorano gratis, vanno incoraggiati, e queste iniziative sono uno strumento prezioso”. Da parte dei professionisti dell’Azienda il grazie corale all’associazione per il sostegno alla ricerca sviluppata dai ricercatori del Maggiore.