“Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata”

SMA MODENA

24/03/2011

Alexandra, una celebre e biondissima top model, viene travolta a Milano da un misterioso pirata della strada. Sul luogo dell’incidente arriva l’ispettore siciliano Vincenzo Malerba, convinto all’istante che si tratti di un omicidio. Indagando su Alexandra scopre che cinque anni prima un’altra indossatrice aveva perso la vita precipitando dal terrazzo del suo residence.
Entrambe le modelle lavoravano e sfilavano per Federico Marinoni, stilista affermato col vizio delle bionde in passerella e dei bruni nel talamo. Accolta nel suo atelier la giovanissima Britt, fioraia a Stoccolma, Marinoni è deciso a farne una stella e una consorte di facciata. A impedire il suo ambizioso disegno penserà evidentemente l’assassino. A vegliare su di lei, resistendo alla tentazione delle sue grazie e delle sue polpette alle more, sarà invece l’ispettore Malerba.
Se vi state ancora domandando “cosa resterà degli anni Ottanta”, la risposta è il cinema dei Vanzina e i loro film eroicamente uguali a se stessi, vuoti come le lattine cantate da Raf. In una nazione che naviga a vista Enrico e Carlo Vanzina sono una certezza. Puntuali di anno in anno arrivano immancabilmente in sala con la loro commedia che stanca ancora prima di cominciare e che si autodistrugge non appena finiscono le vacanze di Natale o quelle estive.
Questa volta però i fratelli romani cambiano genere e rinnovano il thriller omonimo del 1985, interpretato dalla modella danese Renée Simonsen, assassina in tacchi a spillo nella Milano ‘da bere’ socialista e rampante. Ventisei anni dopo, dentro la stessa location ‘alla moda’ e sotto il vestito e un’estetica vintage, uno, due e tre modelle tornano a morire sull’asfalto milanese, muovendo le indagini di un’improbabile ispettore di polizia che incarna tutto il buono e tutto il bello del meridionale mai corrotto dall’apparenza senza sostanza del nord.
Sulla passerella i Vanzina fanno rivivere il loro passato e rifanno look e guardaroba al loro film premiato al botteghino e condannato senza appello dalla critica di ieri.
Impossibile giudicare Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata con i criteri estetici che si applicherebbero a un film di Bellocchio o di Garrone (ma perché poi spendere delle riflessioni estetiche?), impensabile pure un’interpretazione sul piano del costume e della sociologia (anche solo spicciola) del Bel Paese perché il giallo canarino dei Vanzina è sospeso in un universo chiuso (un microcosmo di sesso, droga e notti brave) impegnato sul fronte del soddisfacimento di pulsioni erotiche e di un’indagine che smascheri un assassino già rintracciato dopo una manciata di fotogrammi.
Disinteressato a ciò che è altro da sé e fuori da sé, l’ultima fatica glamour dei Vanzina non finge nemmeno di criticare il culto dell’apparenza figuriamoci poi di ‘mordere il reale’. Svilendo e diminuendo di pregio lo smalto di attori singolari e incisivi come Ernesto Mahieux e Giselda Volodi, Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata è un’allucinazione bizzarra che non ha riscontro nella realtà e che produce suo malgrado effetti umoristici. È di nuovo lo sgradevole ripresentarsi di un materiale di partenza scadente e pienamente scaduto, che indossa un vestito solo formalmente più raffinato. Vanessa Hessler, protagonista senza carattere e insidiosità, non spunta nemmeno una stella.



(Si ringrazia Mymovies.it per la collaborazione)
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