
Il Balletto di Roma porta in scena al Teatro Regio di Parma mercoledì 21 maggio alle ore 20.30 Otello, nel riallestimento in prima nazionale con coreografia, regia e scene di Fabrizio Monteverde su musiche di Antonín Dvořák, con i costumi di Santi Rinciari e luci di Emanuele De Maria. Una rilettura provocatoria della tragedia shakespeariana, che il coreografo rivisita lavorando sugli snodi psicologici che determinano la dinamica dell’ambiguo e complesso intreccio tra i protagonisti Otello, Desdemona e Cassio.
In scena, Alessio Di Traglia (Otello), Roberta De Simone (Desdemona), Paolo Barbonaglia (Jago), Francesco Moro (Cassio), Ainoha Segrera Garcia (Emilia), Marcello Giovani (Roderigo) insieme al corpo di ballo Viola Alessi, Camilla Candiolo, Salvatore Deluci, Annalisia Falciglia, Alice Fenu, Victor Finaurini, Gianfranco Giordano, Lorenzo Lippera, Aurora Paoloni, Andrea Pignoli, Eleonora Poligioni, Giada Risaliti, Mirko Spampinato, Beatrice Tommasi.
In questo triangolo mai equilatero di rapporti, i tre vertici risultano costantemente intercambiabili, grazie sì agli intrighi di Jago, ma ancor più alle varie maschere del “non detto” con cui la Ragione combatte – spesso a sua stessa insaputa, ancor più spesso con consapevoli menzogne – il Sentimento. L’ambientazione in un moderno porto di mare (dichiarato omaggio agli sgargianti fotogrammi fassbinderiani di Querelle de Brest) chiarisce e amplia l’intuizione di fondo: se Otello è, come è sempre stato, un “diverso”, un outsider, non tanto per il colore della pelle quanto per il suo essere “straniero” e abituato ad altre regole del gioco, è anche vero che la banchina di un porto è una sorta di “zona franca”, un limbo in cui si arriva o si attende di partire, un coacervo di diversità in cui tutte le pulsioni vengono pacificamente accettate come naturali e necessarie proprio per il semplice fatto che lì, nel continuo brulicare del ricambio umano, lo straniero, il diverso o il barbaro smettono di esistere. La forte presenza del mare, non relegato, come nel testo di William Shakespeare, ad un suggestivo sfondo per una Venezia o una Cipro genericamente esotiche e di parata, suggerisce i segreti, gli ininterrotti moti delle passioni con la loro tempestosa ingovernabilità, gli slittamenti inevitabili nei territori proibiti del piacere, della gelosia e del delitto. Precoce dramma romantico, Otello ben si presta alla lettura provocatoria ed eccessiva elaborata da Monteverde, in cui anche certe forzature enfatiche di Dvořák trovano pertinente collocazione fungendo da sottile contrappunto ironico all’azione dei personaggi.
“Artista colto e coreografo appassionato – scrive Valentina Bonelli, Fabrizio Monteverde torna ad affrontare Otello a distanza di sedici anni dal debutto (nel 2009 al festival Civitanova Danza), consegnandocene una nuova edizione, in prima nazionale per il Teatro Regio di Parma. La compagnia è sempre il Balletto di Roma, dove il coreografo è residente, inevitabilmente cambiata nella composizione, ma sarebbe comunque sua prassi ripensare e riallestire ogni propria opera modellandola nuovamente sulla fisionomia dell’ensemble e sulle caratteristiche individuali degli interpreti. Il Balletto di Roma si è nel frattempo ingrandito, passando da 14 a 20 elementi e altri danzatori vi si sono naturalmente succeduti. Tra di loro, per i suoi protagonisti, il coreografo ha cercato coloro che più di tutti comprendessero la sua idea di danza: «un neoclassico “corrotto”, capace di raccontare con l’energia, con l’espressività, con il contatto fisico. Ma io consegno ai danzatori la partitura coreografica» ci ha spiegato «poi saranno loro a restituirla, attraversata dalla propria personalità». Circondati da un ensemble che funge da coro antico, Otello, Desdemona, Jago, Cassio, impegnati in passi a due, trii, quartetti, sono le figure che muovono la drammaturgia della mise en scène di Monteverde. Lettore fedele di William Shakespeare, sin da ragazzo, «perché racconta sentimenti e delinea caratteri oltre il tempo e l’ambientazione», tra i suoi versi il coreografo ha trovato materia per altri due balletti: l’hit Giulietta e Romeo e il raffinato La Tempesta. Con la libertà di tratteggiare secondo il suo sentire personaggi e situazioni, che le righe del Bardo disegnano felicemente sfumati. Inevitabili, per ogni Otello, i confronti con la drammatica attualità dei femminicidi che macchiano le società occidentali: delitti commessi in nome della gelosia. Un “movente” su cui il coreografo riflette, focalizzando la sua drammaturgia sulla rude violenza del personaggio principale maschile, eppure oggetto di imperituro amore da parte della protagonista femminile. Una dinamica dai tratti masochistici, che si riflette nell’ambientazione scenica e nella caratterizzazione dei personaggi. La Cipro veneziana del XV secolo della pièce è sostituita dal porto di un’imprecisata città marinara ai nostri giorni, i tratti cortesi shakespeariani sono divorati da atmosfere che citano volutamente il regista Rainer WernerFassbinder e un suo film segnante l’immaginario di Monteverde: Querelle de Brest. Una pellicola dura eppure teatrale, popolata da un’umanità di passaggio, ambigua, estrema, che ritorna nell’allestimento del balletto, ove hanno valenza drammatica pure i costumi «di estetica berlinese, da disco hard, quasi sadomaso» secondo l’idea del coreografo, così come gli interni e gli esterni portuali, da lui stesso ideati, definiti dall’illuminazione”.
“Sembrerebbe a contrasto il sinfonismo della colonna sonora, di Antonín Dvořák: una scelta insolita, una scoperta anche per Monteverde, che se ne è imbattuto quasi casualmente e ne è rimasto ammaliato. Cercando chi avesse composto sulla figura di Otello ne è uscita la sua Ouverture da concerto (op. 93, B. 174) cui sono stati apposti altri brani del compositore boemo”.
LA DANZA DIETRO LE QUINTE
Per La danza dietro le quinte, la rassegna a cura di Valentina Bonelli, 50 allievi di 6 scuole di danza di Parma e Provincia hanno potuto prendere parte alla masterclass gratuita tenuta dal coreografo e regista Fabrizio Monteverde.
BALLETTO DI ROMA
La Compagnia del Balletto di Roma nasce nel1960 dal sodalizio artistico tra due icone della danza italiana, Franca Bartolomei e Walter Zappolini. La struttura promuove da sempre la produzione e la diffusione della danza d’autore italiana in Europa e nel mondo, con un repertorio attento oggi all’innovazione e alla ricerca, fondata sulla storia e la tradizione che l’hanno resa famosa. Nel corso dei suoi 65 anni di vita, ha visto susseguirsi prestigiose collaborazioni e molteplici anime creative, che hanno contribuito a far crescere l’attività produttiva sia in termini di quantità sia di qualità delle opere allestite, con un crescente consenso di pubblico. Con il passare del tempo la Compagnia romana ha costruito un modello produttivo unico nel suo genere in Italia, volto alla preservazione del repertorio e al rinnovamento dello stesso, attraverso il sostegno della creatività coreografica e il mantenimento del livello tecnico e interpretativo dei danzatori. Oltre alla produzione artistica, ramo caratterizzante dell’azienda, Balletto di Roma promuove anche la formazione a 360 gradi.
PARTNER E SPONSOR
La Stagione del Teatro Regio di Parma è realizzata grazie al contributo di Comune di Parma, Ministero della Cultura, Reggio Parma Festival, Regione Emilia-Romagna. Major partner Fondazione Cariparma. Main partner Chiesi. Cultural partner Crédit Agricole. Media partner Mediaset. Main sponsor Iren, Barilla. Sponsor Agugiaro e Figna, CePIM, Grasselli, Parmacotto, Opem, GHC, Poliambulatorio Dalla Rosa Prati, Drill Pac, Rainieri, Glove ICT, Amoretti. Security partner Metronotte. Educational partner Parmalat. Wine partner Oinoe. Mobility partner Tep. Radio Ufficiale Radio Monte Carlo. Fair Play partner Zebre. Con il contributo di Ascom Confcommercio Parma Fondazione, Ascom Parma Confcommercio, Camera di Commercio dell’Emilia, Fondazione Monteparma. Legal counselling Villa&Partners. Con il supporto di “Parma, io cisto!”. Sostenitori tecnici De Simoni, Teamwork, Graphital. Partner artistici e istituzionali Casa della Musica, Coro del Teatro Regio di Parma, Conservatorio “Arrigo Boito”, Società dei Concerti di Parma, Fondazione Teatro Comunale di Bologna, La Toscanini. Il Teatro Regio di Parma aderisce a Fedora, Opera Europa, Operavision, Emilia taste, nature, culture.
BIGLIETTERIA DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Biglietti da 8 a 55 euro. Agevolazioni e riduzioni sono rivolte a Under35 e Scuole di danza, lavoratori, neomaggiorenni, studenti e docenti, studenti universitari, gruppi, aziende.
Strada Giuseppe Garibaldi, 16/A 43121 Parma Tel. +39 0521 203999biglietteria@teatroregioparma.it
I biglietti sono disponibili online su www.teatroregioparma.it.
Orari di apertura: la Biglietteria del Teatro Regio di Parma è aperta da martedì a sabato dalle 10.00 alle 13.00, il mercoledì e il venerdì dalle 16.00 alle 18.00 e un’ora e mezza prima dello spettacolo. In caso di spettacolo nei giorni di chiusura, da un’ora e mezza prima dello spettacolo. Chiuso il lunedì, la domenica e i giorni festivi.