Trasporto Pubblico: “riduzioni anziché razionalizzazioni”

SMA MODENA
lombatti_mar24

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27/03/2011
h.19.20

“Solo il trasporto pubblico può …. garantire uguali condizioni di mobilità per tutti e la salvaguardia dell’ambiente della nostra città… La responsabilità di TEP per la costruzione di un mondo più pulito e vivibile si sta manifestando attraverso la fornitura di un servizio che consente di ridurre l’inquinamento prodotto dal trasporto privato, oltre che con l’opera di riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività… l’impegno ad assicurare un servizio eccellente e a migliorare i propri standard qualitativi, al fine di attrarre sempre più cittadini ad utilizzare il mezzo pubblico, con i vantaggi che ne derivano in termini di riduzione delle emissioni e della congestione del traffico: la crescita del numero di passeggeri, in controtendenza con il dato nazionale non è solo un riconoscimento del nostro impegno, ma anche lo stimolo per ampliare la gamma dei nostri servizi e continuare a migliorarla”.
Così si legge sul sito aziendale di TEP S.p.A. Ed è veramente con viva soddisfazione che il cittadino prende anche atto che la TEP S.p.A. ha assunto un “ruolo sempre più attivo nella progettazione e gestione del sistema complessivo della mobilità, per fornire adeguate risposte alle diverse esigenze (trasporti, parcheggi ecc.) e per garantire standard elevati di servizio”. Peccato, veramente un peccato che la soddisfazione del ns cittadino sia destinata a durare un attimo perché , una volta spento il computer ed allontanatosi dalla realtà virtuale e dal greendream (dal sogno verde) propinatogli dall’Azienda pubblica di trasporti TEP spa, il ns.cittadino debba fare i conti con la dura realtà dei fatti e scontrarsi violentemente con la disastrata realtà economico-gestionale della TEP spa. che, per porre riparo alla voragine dei propri conti -dai quali si sono volatilizzati oltre 7 milioni di euro per le note sciagurate scelte economico-finanziarie dei suoi amministratori -attualmente oggetto di indagini da parte della magistratura inquirente ma non di azione di responsabilità da parte degli Enti proprietari di TEP – ha inaugurato una scellerata politica di aumenti tariffari e soppressione di linee di trasporto, di corse e fermate urbane ed extraurbane , variazioni di percorsi e frequenze di corse (ipocritamente gabellate come “riorganizzazione finalizzata a razionalizzare e a ottimizzare i servizi di trasporto pubblico urbani ed extraurbani” e quale ineluttabile “conseguenza dei tagli governativi sul trasporto pubblico” e introdotta per “evitare disagi agli utenti” ), destinate a riflettersi negativamente sia sull’ambiente – per l’ aumento del traffico privato- che nelle tasche dei cittadini, soprattutto di quelli più a basso reddito.
Sarà, quindi, un amaro risveglio, quello del ns. illuso cittadino che aveva ingenuamente creduto alle parole di un’Azienda che, sempre sul suo sito internet, dichiara di ambire al riconoscimento, nell’ambito della politica generale della mobilità cittadina, di “un ruolo prioritario- riservato al – sistema di trasporto pubblico adottando le scelte necessarie ad esercitarlo con alte prestazioni in termini di qualità del servizio e dell’ambiente”.
Il ns. cittadino che aveva deciso di compiere un gesto responsabile nei confronti dell’ambiente lasciando finalmente a casa l’inquinante mezzo privato a quattro ruote, si trova, infatti, ora a far fronte a fermate e linee soppresse (ad es.: soppressione del percorso e della fermata di via 22 luglio , con conseguente colpo al già sofferente commercio del centro città e soppressione del tratto Botteghino – Traversetolo – San Polo d’Enza della Linea 11 delle ore 19.14 ; soppressione della linea 19 “accorpata” con la linea 9, prolungamento a Panocchia della corsa festiva in partenza da via Abbeveratoia/Ospedale alle ore 19 .15), a riduzioni di frequenza (ad es. il 12 che porta all’ ospedale dalla stazione ferroviaria, la linea 1 che passa da 12’ a 15’ nella fascia oraria diurna, feriale e festiva e che non arriva più alla stazione; le linee 3, 4, 5 e 6 e 7 la cui frequenza nei giorni festivi, nella fascia oraria tra le 13.30 e le 20.00, passerà da 20’ a 30;’ l’8 che passerà da 15’ a 30’; la linea 11 che passerà da 15’ a 20’ nei giorni feriali e da 20’ a 30’ nel pomeriggio dei festivi e la Linea 12 che passerà da una frequenza di 15’ a quella di 20’ nei giorni feriali e da 20’ a 30’ nel pomeriggio dei festivi ) e ad insostenibili aumenti di prezzo del biglietto e dell’abbonamento.
Per non parlare poi del cittadino-studente (in una città per di più universitaria!) o del cittadino che, vuoi per scelta o vuoi per necessità, non possiede un mezzo di trasporto proprio e che contava sulla tanto predicata efficacia ed efficienza ed alta qualità del trasporto pubblico locale e che si trova invece, oggi, a dovere fare i conti con un disservizio che poco ha a che fare con i tanto sbandierati “standard elevati di servizio” di un’ Azienda pubblica che, invece, si guarda bene dal pubblicare, come sarebbe suo dovere fare, i compensi corrisposti ai propri amministratori e dirigenti. D’altro canto, il ns cittadino trova il buongiorno del servizio TEP spa fin dal piazzale della stazione ferroviaria di Parma, ove non è dato capirsi da dove vengano e dove vadano gli autobus in arrivo ed in partenza ed altro non gli resta che desolatamente riflettere sul nuovo “logo” dell’Amministrazione Comunale : “Parma: un modo di vivere”.
Conclusivamente: la riduzione del servizio di trasporto pubblico operata da TEP per decisione di Comune e Provincia rappresenta un duro colpo all’ambiente perché solo con più corse e più fermate e con tariffe adeguate si incentiva l’uso del meno inquinante mezzo pubblico che altrimenti verrà vissuto dai cittadini non più come un servizio ma solo come un costo. Da evitare.

Marco Ablondi
Consigliere comunale P.r.c.