Un presidio per dire no all’inceneritore

SMA MODENA
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16/07/2010
h.18.50

Per ribadire la contrarietà nei confronti dell’inceneritore è stato instaurato un presidio permanente in Piazzale Della Pace.
L’iniziativa iniziata lo scorso mercoledì e che terminerà alle 24 di domenica prossima è stata promossa da Liberacittadinanza, Popolo Viola, Rifondazione Comunista, Partito Comunista dei Lavoratori, Movimento cinque stelle e Comitato corretta gestione dei rifiuti. Oltre alla moltitudine di associazioni e di movimenti politici l’iniziativa sta vedendo la partecipazione di diversi cittadini particolarmente provati riguardo alla questione inceneritore.
Durante le giornate di durata dell’iniziativa gli attivisti dei vari movimenti incontreranno i cittadini per illustrare i problemi, in particolare di salute, che la costruzione di un inceneritore porterebbe alla nostra cittadinanza.
“Siamo contro gli inceneritori, o termovalorizzatori come qualcuno impropriamente li chiama, perché attraverso questi si specula sulla salute dei cittadini. Nelle ultime settimane con un provvedimento amministrativo per danno ambientale l’inceneritore di Lecce è stato chiuso dopo che c’erano stati in un anno 130 sforamenti del livello di diossina, e qui cosa facciamo?
Ne apriamo uno? Si è voluto costruire a Ugozzolo perché si è detto che in quel luogo c’è una bassa densità abitativa, ma quante fabbriche ci sono? La gente non ci abita ma ci lavora! Della salute dei lavoratori non si tiene conto”.
Per le associazioni impegnate nel presidio contro l’inceneritore esiste anche un problema legato alla scarsa trasparenza di Enia. “Sostengono ci saranno dei controlli, ma controllore e controllato finiscono con il coincidere. Abbiamo chiesto il piano finanziario ed economico di Enia ma non ci è ancora stato consegnato nulla.
Se si rifiutano di consegnare un documento così semplice e accampano scuse cosa faranno pur di non darci i risultati del rilevamento? Senza dimenticare che il costo dell’inceneritore è di gran lunga superiore a quello delle 3 R, riuso, riciclo e riduzione ed è quindi anche uno spreco di soldi pubblici”.