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28/07/2010
h.16.20
È notizia di oggi che, con ogni probabilità, il coordinatore provinciale del Popolo delle libertà, nonché consigliere comunale di Noceto, nonché consigliere regionale e capogruppo Luigi Giuseppe Villani sarà nominato vicepresidente di Iren, la grande azienda di servizi pubblici locali nata dalla fusione tra Enia e Iride. Lo avrebbe indicato il sindaco di Parma Pietro Vignali, il cui civismo è un’entità, al netto delle autocelebrazioni, ogni giorno più misteriosa.
Sulle scelte per parti importati della città – vedi Ghiaia, Oltretorrente – non si confronta con i cittadini e procede facendo blindare dalle forze dell’ordine i cantieri. Su questioni fondamentali – come il WCC o la Fiera – non è dato sentire la sua voce. Ma questo rischia di essere niente. Che cosa c’è di civico nell’affidare un incarico perfetto per un tecnico, che conosca il settore e sappia agire per il bene dei cittadini, proprio il portabandiera del centrodestra in città?
Non solo. Ultimamente più volte abbiamo sentito Villani tuonare contro la casta, attaccando in modo tanto pretestuoso quanto aggressivo la Giunta regionale. Era, evidentemente, solo teatrino da vecchia politica, visto che Villani pare intenzionato a dimettersi da consigliere di Noceto, dove percepiva un piccolissimo gettone di presenza, ma pare anche determinatissimo a cumulare la carica di consigliere regionale con la vicepresidenza di Iren, sommando ovviamente i relativi stipendi.
Ognuno, certo, si regola come meglio crede e non ci sono leggi che vietino questa bilocazione. Ma dimezzare il tempo che si dedica ad ognuno dei due incarichi – quello da consigliere regionale e quello da vicepresidente Iren – raddoppiando i propri stipendi crediamo sia una scelta che difficilmente può essere presa pensando al bene dei cittadini e al futuro del territorio. Ma tutto questo al sindaco Vignali, civico di nome e sempre meno di fatto, evidentemente non interessa.