
Il 13 gennaio 1957 la Wham-O produce il primo frisbee.
Il frisbee è un oggetto di forma rotonda con i bordi sollevati, utilizzato negli sport all’aria aperta, atto ad essere lanciato a lunga distanza (il record attuale è di 263 metri); è utilizzato per scopi ricreativi ma anche sportivi a livello agonistico.
“Frisbee” è in realtà un marchio registrato della ditta di giocattoli Wham-O, ma è divenuto poi il termine usato in forma generica per riferirsi allo sport e ai “dischi volanti” che si lanciano con la mano. Stesso discorso vale in inglese, dove sia lo sport sia l’oggetto sono ufficialmente chiamati Flying Disc, tanto che la federazione internazionale si chiama World Flying Disc Federation.
Il lancio può essere eseguito sfruttando svariate tecniche, ma in ogni caso al frisbee deve essere imposta una rotazione.
La rotazione del frisbee costringe l’aria sottostante ad allontanarsi dal centro verso i bordi; essendo questi ultimi sollevati, si crea un “cuscino d’aria” su cui il frisbee galleggia durante il volo.
Oggetti piani circolari, simili al frisbee, si ritrovano in documenti antichi, esempio massimo nei lanciatori del disco della Grecia antica. Piatti di legno ed in seguito latta e di plastica rigida, ancor meglio i recenti coperchi di fustini per detersivi, hanno sempre fatto parte del divertimento dei giovanissimi.
L’origine del termine risale alla seconda metà del 1800, dal nome di una ditta statunitense del Connecticut (la pasticceria Frisbie Pie Co.) fornitrice di crostate per mense scolastiche, le cui teglie circolari di latta venivano riutilizzate per lo svago degli studenti del New England.
Nato dalla fantasia di due veterani della seconda guerra mondiale, Warren Franscioni e Walter Morrison, il famoso “disco volante” fu il frutto di ripetuti tentativi di ottenere un disco di plastica perfettamente aerodinamico.
Lavorando nel garage di Franscioni, i due soci riuscirono a mettere a punto un bordo arrotondato che avrebbe garantito la massima elevazione nel volo e una facile presa. Franscioni e Morrison chiamarono la loro creazione del 1948 Flying Disc (“Disco volante”).
I primi frisbee in plastica furono prodotti nel secondo dopoguerra (la prima produzione industriale di un disco risale al 13 gennaio 1957 con la denominazione Pluto Platter), apponendo successivamente il nome Frisbee ripreso da quello della ditta menzionata.
Nel 1977 nasce l’A.I.F (Associazione Italiana Frisbee), organo deputato a favorire la crescita di questo sport in Italia.Il frisbee ebbe diffusione in Italia nei primi anni settanta per emulazione, assieme molti altri aspetti della cultura giovanile americana “alternativa”. Nel 1972, un viaggio in California ispira Valentino De Chiara che al suo rientro in Italia inizia a divulgare questa disciplina attraverso tournée nazionali che toccano le principali città e luoghi di mare.
Negli anni ’80, mentre negli USA si è all’apice della popolarità di questa disciplina, in Italia iniziano a nascere piccole realtà che saranno la base per il movimento degli anni successivi. Su tutte, Rimini inizia ad organizzare un torneo, il Paganello, che nel giro di pochi anni vede migliaia di frisbisti arrivare da ogni parte del mondo.
Nel 2007 una collaborazione tra l’A.I.F. e un piccolo gruppo di giovani ha organizzato tornei locali per divulgare la disciplina. Per la prima volta nella storia del Frisbee, con Antonio Cusmà e Andrea Meola di Milano e Fabio Sanna di Trieste un mondiale è stato vinto da una squadra non statunitense. Lo stesso è accaduto alla squadra femminile composta da Silvia Caruso di Milano ed Eleonora Imazio di Novara che si sono aggiudicate il primo posto della categoria women.
Sia l’A.I.F. che i Club sparsi nel territorio italiano sono riuniti nella Federazione Italiana Flying Disc, con sede a Bologna, che coordina le iniziative sportive in Italia.