
Il 21 giugno 1280 Torino viene ceduta, in cambio della libertà, dal marchese Guglielmo VII del Monferrato a Tommaso III di Savoia: da questa data la storia della città si legherà a quella dei Savoia.
Tommaso III di Savoia, detto Tommasino (1252 – 1282), figlio di Tommaso II e di Beatrice Fieschi, fu signore del Piemonte.
Non viene considerato come successore nella linea comitale della dinastia di Casa Savoia (non fu mai Conte di Savoia). Essendo figlio di Tommaso II di Savoia è continuatore della Branca Ducale.
Dopo la morte del padre, Tommaso divenne conte nei domini paterni in Piemonte.
Alla morte del suo primo cugino Bonifacio di Savoia, avvenuta nel 1263, il quindicenne conte Tommaso reclamò per sé la contea e la preminenza sulla famiglia. Tuttavia il fratello minore di suo padre, Pietro di Savoia, conte di Richmond, un nobile senza figli che era risieduto a lungo in Inghilterra, fu riconosciuto successore del fratello Tommaso II nel titolo di Conte di Savoia.
Alla morte di quest’ultimo, nel 1268, Tommaso reclamò per sé il titolo ma il fratello più giovane del padre, Filippo I di Savoia, arcivescovo diLione, anch’egli senza figli, fu ritenuto l’erede al titolo nonostante il reclamo di Tommaso. Questi comunque morì prima dello zio Filippo.
Sotto Filippo I di Savoia divenne perlomeno signore del Piemonte, governando in suo nome i territori al di qua delle Alpi. Sconfisse Guglielmo VII del Monferrato (1280) facendolo prigioniero e costringendolo, in cambio della libertà, a restituire ai Savoia la città di Torino.