
Di recente a Federconsumatori sono arrivate numerose segnalazioni di persone vittime di questo raggiro oggetto dell’attenzione anche delle forze dell’ordine.
Si tratta di una truffa particolarmente complessa durante la quale la vittima viene indotta a compiere tutta una serie di azioni in luoghi e tempi diversi che alla fine lascia le persone in un forte stato di ottundimento.
Cosa è successo: in alcuni casi la vittima aveva pubblicato una inserzione su siti internet per la vendita di un proprio bene. Chi una motocicletta, chi un’auto, chi altri beni, quindi, poche ore dopo aver inserito l’annuncio, l’inserzionista veniva contattato da una persona che si mostrava particolarmente interessata all’acquisto del bene e sosteneva di voler pagare subito un acconto o l’intero prezzo tramite vaglia online. La richiesta per lo più si verificava di sera o nel weekend, invitando così il venditore a recarsi presso uno sportello atm delle Poste. Da qui il malvivente iniziava ad impartire le istruzioni per eseguire l’operazione, previo inserimento della propria carta bancomat nello sportello.
All’eventuale obiezione della vittima, di non avere un conto postale, l’interlocutore dichiarava con assoluta fermezza che, con l’inserimento della propria carta bancomat, seguendo alcuni semplici passaggi, egli dal proprio computer avrebbe accreditato immediatamente la somma concordata sul conto corrente bancario dell’ignaro cittadino.
Il truffatore si mostrava talmente convincente da allontanare ogni sospetto, quindi, faceva digitare alla vittima un numero, sostenendo trattarsi del codice del vaglia online, necessario per poter ottenere l’accredito sul proprio conto. Invece si trattava del numero di una PostePay e l’operazione appena eseguita era un vera e propria ricarica, con conseguente addebito sul conto della sventurata vittima.
Una volta ricevuto lo scontrino di fine operazione alcuni utenti si sono accorti della fregatura, ma ormai era impossibile bloccare l’operazione di pagamento. Infatti, è bene sapere che le operazioni di ricarica PostePay (come le ricariche telefoniche) non sono più annullabili una volta eseguite e non sarà possibile ottenere il rimborso da parte della banca o di Poste Italiane.
Federconsumatori avverte tutti i cittadini di stare particolarmente attenti, se dovessero ricevere richieste di questo genere, precisando che per ottenere la riscossione di vaglia online si deve procedere attraverso gli operatori di sportello all’ufficio postale e non tramite sportello automatico.
Chiunque avesse ricevuto richieste analoghe deve denunciare immediatamente il fatto a Polizia o Carabinieri, indicando tutti gli elementi utili per individuare i responsabili.
Altro importante consiglio è quello di non dare con facilità copia dei nostri documenti a sconosciuti, in quanto, i malviventi molto spesso utilizzano documenti altrui, ottenuti con l’inganno per fare truffe come quella appena descritta.
Avv. Silvia Dodi, consulente di Federconsumatori Parma