
Ci sono due diversi e contrapposti modi di affrontare le ormai imminenti elezioni europee. Si può optare per un ritorno alle piccole patrie, alle chiusure nazionalistiche, alla permanente conflittualità e inimicizia con quanti, invece, condividono la fortuna di essere europei.
Oppure decisamente e orgogliosamente affermare: Siamo Europei.
Il destino dell’Europa è il destino dell’Italia protagonista dell’evoluzione del progetto europeo, da portare avanti fino al conseguimento degli Stati Uniti d’Europa.
Ma come ogni costruzione umana, anche l’Unione è reversibile se non si è pronti a combattere per difenderla e farla progredire.
L’Europa è infatti investita in pieno da una crisi profonda dell’intero Occidente. La velocità del cambiamento innescato dalla globalizzazione ha scosso profondamente la fiducia dei cittadini nel futuro. L’incapacità di gestire i flussi migratori provenienti dalle aree di prossimità ha messo in crisi l’idea di società aperta. Ne è uscita indebolita la fiducia nelle istituzioni e nei valori delle democrazie liberali.
Per la prima volta dal dopoguerra esiste il rischio concreto di un’involuzione democratica nel cuore dell’Occidente. La battaglia per la democrazia si giocherà in Europa, e gli esiti non sono affatto scontati.
L’obiettivo non è conservare l’Europa così come è, ma rifondarla per riaffermare i valori dell’umanesimo democratico in un mondo profondamente diverso rispetto a quello che abbiamo vissuto negli ultimi trent’anni.
La permanenza dell’Italia nell’UE e nell’euro è a rischio. Le rassicurazioni di chi fino a ieri predicava l’uscita dalla moneta unica e ancora oggi si ispira apertamente a leadership non democratiche straniere, non hanno alcuna credibilità.
Non bastano dichiarazioni di intenti, servono vere politiche per la crescita e il progresso sociale capaci di ridurre il divario, significativamente aumentato negli ultimi trent’anni con gli altri grandi paesi dell’Unione. Se così non sarà, la nostra permanenza nell’euro e nell’UE diverrà davvero insostenibile.
Lo spettro di una nuova recessione si sta affacciando in Italia, mentre le prospettive dell’intera economia mondiale sono più incerte. Il nostro Paese non è più in sicurezza.
Le prossime elezioni europee saranno quindi il momento decisivo per dimostrare che vogliamo rimanere saldamente in Europa e in Occidente.
Per questo è necessario porre al centro della campagna elettorale il rilancio dell’idea di Europa e la ricostruzione della fiducia nelle sue istituzioni. Ma nessuna sfida si vince giocando solo in difesa. Per questo la convergenza tra le forze europeiste si deve fondare su priorità forti e condivise.
Le nostre priorità per una Europa nuova, che offriamo alla discussione e al dibattito, sono:
- Gestire le trasformazioni epocali:
- Unire le forze europee per essere più forti nel mondo.
- Equilibrare i conti pubblici, rafforzare il bilancio europeo,.
- aumentare la solidarietà fra gli stati, difendere il welfare, accorciare le disuguaglianze. Conseguire una leadership scientifica europea.
- Rifondare l’Europa assieme ai grandi stati fondatori e a quanti altri condividono questi orizzonti.
Nella consapevolezza dell’importanza del momento storico, i cittadini , firmatari di questo appello, invitano a sostenere uno schieramento unitario delle forze europeiste, così come proposto dall’iniziativa “siamo europei” che già ha visto aderire oltre 150.000 italiani
Siamo chiamati a difendere diritti e conquiste che abbiamo ereditato, costruendo un’Europa nuova capace di vincere le sfide dei prossimi decenni.
Leggi il documento di base di siamo europei e aderisci con noi. https://www.siamoeuropei.it/
Massimo Pinardi
Gianpaolo Cantoni
Paolo Bianchi
Elisa Leoni
Danilo Sardella
Francesco Castria
Gentian Alimadhi
Beatrice Luceri
Rosaria Pattera
Piersergio Serventi
Giuseppe Lusardi
Enrico Delendati