Lavagetto (Pd) attacca Pizzarotti: “Si candida. Forse si dimette se vince. Forse. E se perde? Chissà se Parma lo perdonerà”. Pezzuto: “Si dimetta”

SMA MODENA
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E’ molto duro il commento di Lorenzo Lavagetto, capogruppo del Pd in Consiglio comunale, sulla candidatura di Pizzarotti alle elezioni europee:

“Quindi adesso è ufficiale. Il Sindaco di Parma si candida alle europee. E così tradisce il mandato elettorale che i cittadini di Parma gli avevano affidato pochi mesi fa, anteponendo le proprie ambizioni personali alla Città che lo ha eletto. Dichiara da tempo che è a servizio di un progetto nazionale, che per inciso è un cartello elettorale composto da partiti che hanno ben poco in comune tra loro. Quale sia il senso politico della sua operazione, ce lo ha chiarito lo stesso Sindaco di Parma qualche giorno fa con un’ intervista all’huffington post. Le europee, dice lui, gli servono per contare i voti da mettere sul tavolo per trattare (posti) alle elezioni successive: affermazione salutata dal cronista come “beata sincerità”. Un modo di ragionare che non mi apparterrà mai ma che spiega il tenore “politico” di questa candidatura, evidentemente dettata non da ideali ma altre necessità, leggere per credere.

Del resto, Italia in Comune è un partito di sindaci che come prima cosa candida il più rappresentativo sindaco alle europee come se fosse normale considerare la carica di primo cittadino come trampolino di lancio per altre, irrinunciabili, ambizioni.

E poco importa se poi nel caso venisse eletto, come dice il Vice Sindaco Bosi, Pizzarotti si dimetterà da parlamentare europeo per restare Sindaco, si tratterebbe di una presa in giro dell’elettorato, cui peraltro non è dato conoscere presso quali tavoli il proprio voto dovrebbe andare a pesare. In ogni caso se intende dimettersi da Parlamentare europeo una volta eletto, lo dica subito, i cittadini di Parma e gli elettori apprezzano la sincerità. Spero, ma non mi illudo: c’è confusione al primo piano di via Garibaldi 1, saranno state le ospitate Tv o le smanie amorose di qualche notabile della politica a far girare la testa.

Una confusione che la Città sta pagando. Da tempo le persone mi fermano lamentando l’abbandono in cui versa Parma, a cui servirebbe un Sindaco non un esule. Chi ha un po’ di memoria ricorderà che quando nel 2012 si candidò contro il Pd e Vincenzo Bernazzoli, Pizzarotti tuonava: “si dimetta da Presidente della Provincia prima delle elezioni”.

Adesso che tocca a lui, se gli andasse male vorrà tornare dall’amante tradita? A quel punto chissà se Parma lo perdonerà.

Credevamo che Pizzarotti fosse al servizio dei cittadini di Parma che lo hanno eletto. Invece è al servizio del progetto politico nazionale cui si è inserito. Si candida. Forse si dimette se vince. Forse. E se perde? In quei tavoli cosa va a fare? Ha messo Parma in una situazione di incertezza e addirittura si parla già delle elezioni comunali anticipate, all’alba di Parma 2020.

Casomai fosse vero, non si immagini, qualcuno, che il futuro sia già scritto su accordi presi con questi metodi in qualche tavolo lontano.”


La notizia della candidatura di Federico Pizzarotti alle prossime elezioni europee alza definitivamente il velo su quanto da tempo vado dicendo: Parma di fatto oggi perde il suo Sindaco che evidentemente ha fatto la sua scelta privilegiando il suo futuro in politica piuttosto che il rispetto del mandato che i cittadini gli hanno conferito per amministrare la città fino al 2022.

E non ci si venga a dire che questa è una candidatura di bandiera per portare voti alla lista, perché sarebbe doppiamente ingannevole per Parma e per gli elettori del Collegio e sarebbe perfettamente in linea con quella “vecchia politica” che il nostro sindaco dice di voler superare. Da troppo tempo era chiaro che le maggiori energie di Federico Pizzarotti sono state spese per l’obiettivo politico nazionale. A scanso di equivoci, la Legge impone le dimissioni da Sindaco in caso di elezione al Parlamento Europeo o la rinuncia al posto da europarlamentare.

Sul piano personale ovviamente non ho nulla da eccepire rispetto a questa decisione, su quello politico invece qualche considerazione a questo punto va fatta. Parma ha bisogno di un’amministrazione al completo e di un Sindaco a tempo pieno, ne ha bisogno perché troppe partite cruciali rimangono aperte: dall’aeroporto al progetto “Capitale della Cultura 2020”, solo per citarne due, ma anche il futuro del nostro polo fieristico, la cura e lo sviluppo di tutte quelle dotazioni infrastrutturali di cui una città come la nostra ha bisogno, la cura della città e la lotta al degrado, il rilancio del centro storico, la lotta alle nuove e vecchie povertà, la ricerca di maggiore sicurezza.

Perdere un Sindaco impegnato in campagna elettorale per quasi due mesi è un lusso che nessun territorio dinamico può permettersi, meno che meno può farlo Parma! Se a questo si aggiunge il fatto che già da un anno il Sindaco risulta “diversamente presente” in Comune, impegnato in presentazioni o incontri politici che nulla hanno a chè fare con la città, il quadro è completo.

Per me, in politica non tutto è concesso, chi viene eletto per un mandato non può svicolare dopo 2 anni per qualcosa di meglio; nella mia scala valoriale della politica non esiste il salto della poltrona o il tradimento degli elettori.

Per questo motivo non sarò io a chiedere le dimissioni, ma mi attendo che Federico Pizzarotti faccia un gesto d’amore verso la sua città, oltre che un gesto di coerenza rispetto a sé stesso ricordando quanto contestava nel 2012 al candidato sindaco Vincenzo Bernazzoli. Mi aspetto che lo faccia per il bene della sua città e per il rispetto che ogni Sindaco deve verso i cittadini che lo hanno eletto.

Se così sarà, io personalmente sarò pronto a fare tutte le valutazioni necessarie, senza preclusione alcuna, per dare avvio a una nuova fase amministrativa che traghetti Parma alle prossime elezioni in tempi rapidi per poter avere un Sindaco vero e concentrato sulla scadenza del 2020.

Fabrizio Pezzuto