
Anche nel parmense prosegue la corsa delle 4 proposte di legge regionali di iniziativa popolare a favore dell’ambiente.
Ancora un mese abbondante a disposizione dei cittadini per poter dare il proprio sostegno ai provvedimenti portati avanti da Legambiente e da numerose associazioni ecologiste in Emilia Romagna.
Provvedimenti per spingere la tutela del suolo ed una migliore gestione dei servizi acqua e rifiuti e l’autonomia energetica dei comuni (oggi aspetto più che mai attuale per il clima ed i problemi legati alle forniture di gas).
Obiettivo arrivare a superare le 10.000 firme di cittadini dell’Emilia Romagna e portare in consiglio regionale le 4 proposte entro fine anno. Un alto numero di firme è un obiettivo anche politico, per dare più peso alle proposte, dato che dal punto di vista normativo ne basterebbero 5.000.
Dopo i banchetti di raccolta firme di maggio e giugno, nelle prossime settimane i cittadini che vogliono sostenere le 4 leggi e con la propria firma lo potranno fare direttamente presso molti uffici elettorali dei Comuni della provincia, chiedendo di poter firmare le 4 leggi depositate da Legambiente.
Nello specifico i Comuni dove sono depositate le proposte di legge sono: Bardi, Borgo Val di Taro, Collecchio, Colorno, Fidenza, Fontanellato, Fornovo, Medesano, Montechiarugolo, Noceto, Parma, San Secondo, Sala Baganza, Sissa Trecasali, Torrile, Varano de Melegari.
A fine agosto si provvederà poi a raccogliere i moduli ed inoltrare le firme in regione.
Un appuntamento specifico per i cittadini di Fornovo, sarà invece il banchetto di Legambiente alla fiera del 2 agosto.
Già molte le firme raccolte in regione ed in Provincia di Parma. Un lavoro che nella nostra provincia è stato portato avanti soprattutto grazie al lavoro del Consigliere comunale uscente Giuseppe Massari che nei mesi scorsi si era messo a disposizione delle associazioni per il lavoro di autentica delle firme, che Legambiente ringrazia.
Di seguito, in sintesi, i temi delle 4 proposte di legge:
- l’energia, nell’intento di spingere con forza la produzione da fonti rinnovabili e costruire un modello di distribuzione accessibile e democratico, gestito dal basso dai Comuni;
- i rifiuti, al fine di ridurne la loro produzione, aumentare la quota destinata al riciclo e, allo stesso tempo, ridurre la dipendenza dalla tecnologia dell’incenerimento;
- il consumo di suolo, per favorire la riqualificazione e la rigenerazione urbana e contribuire ad arrestarlo attraverso queste pratiche.
- “acqua e rifiuti” con l’obiettivo di avvicinare i cittadini alle scelte che riguardano il servizio idrico e quello dei rifiuti e proporne la ripubblicizzazione;