“Il Comune rinegozi la tariffa con Iren”

SMA MODENA
lombatti_mar24

16/08/2012
h.20.30

Sulla polemica suscitata dalla pubblicazione del Piano economico del Termovalorizzatore di Parma (leggi i conti del Piano Economico e Finanziario del forno), interviene anche il coordinatore provinciale del PdL, nonchè capogruppo in consiglio comunale del Popolo della Libertà, Paolo Buzzi.
«Penso che sulla delicata questione – spiega Buzzi – della gestione e dello smaltimento dei rifiuti nella nostra provincia sia ormai maturi i tempi per abbandonare i toni propagandistici della campagna elettorale e per cominciare ad affrontare seriamente questo tema partendo dalla consapevolezza che Parma sconta da ormai troppo tempo la mancanza sul proprio territorio di un impianto dedicato. E questo perlomeno dal fallimento dello sciagurato progetto targato centrosinistra della mega-discarica di Monte Ardone che ai tempi contrastammo in tutti i modi con l’allora Forza Italia».
«Detto questo il problema dei rifiuti rimane e in accordo fra Provincia, Comuni e l’ormai ex ambito territoriale ottimale si pianificò la soluzione con la realizzazione di quel termovalorizzatore che oggi l’amministrazione Pizzarotti vorrebbe spegnere prima ancora di averlo acceso senza però, nel frattempo, aver prodotto alcun progetto alternativo, come si converrebbe a chi ha ricevuto dalle urne l’onere di governare una città».
«Ma purtroppo, pur di mantenere le promesse elettorali e invece di ricercare soluzioni valide e alternative – continua Buzzi – la maggioranza in Comune si attacca a tutto per dimostrare che la soluzione del termovalorizzatore – l’unica al momento dimostratasi percorribile – è antieconomica, dopo che per mesi ha tentato, in vano, di dimostrare che era dannosa per la salute: e un esempio sono le polemiche di queste ore scaturite dalla pubblicazione del Piano economico del Termovalorizzatore di Parma e dalle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti all’interno dell’impianto cittadino».
«Ma quando i toni sono ancora quelli della campagna elettorale ci si dimentica di fare le opportune verifiche e si confrontano valori e realtà disomogenee. E così le tariffe di Piacenza – in cui si bruciano i rifiuti così come vengono conferiti senza preselezioni – vengono confrontate con quelle di Parma – in cui, invece, la tariffa prevede proprio le preselezioni dei rifiuti e il successivo recupero dei materiali – o con quelle di Brescia – dove opera un impianto sei volte più grande di quello della nostra città ed è fortemente remunativo per l’alta percentuale di rifiuti speciali con tariffa di mercato che lì vengono bruciati – o come quelle di Reggio – che in effetti ha spento il suo vetusto inceneritore ma che ha un progetto PMB ma soprattutto importanti discariche in funzione – così, tanto per dire…».
«E dire che invece di perdersi in questi inutili esercizi contabili, la nuova amministrazione potrebbe davvero dire la sua concertando con Iren una nuova tariffazione che parta, però, non dall’ipotesi di chiusura o di riconversione del termovalorizzatore, ma da una nuova e più spinta politica di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, porta a porta, in grado di alleggerire il nuovo impianto da alcune delle fasi più onerose di processazione dei RSU.

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