Muore Bill il Sanguinario

SMA MODENA
lombatti_mar24

27/10/2014

ACCADDE OGGI: Verso mezzogiorno del 27 Ottobre 1864 un distaccamento di cavalleria dell’Unione, lasciati i cavalli, era schierato di traverso ad una strada nel mezzo di un bosco appena fuori dall’abitato di Albany, Missouri, quando le vedette mandate in ricognizione tornarono galoppando come fulmini, inseguite da almeno duecento guerriglieri sudisti. Bushwhackers, così erano chiamati i partigiani confederati che combattevano negli stati di confine come Kansas e Missouri al tempo della Guerra Civile.
La linea si aprì, fece entrare le vedette, e si richiuse, i fucili spianati verso i nemici che galoppavano “urlando come indiani” nelle parole di uno dei testimoni. A circa 150 metri il tenente colonnello Cox che comandava la cavalleria nordista ordinò di aprire il fuoco e uomini e cavalli iniziarono a cadere ai lati della strada, ma la massa continuò ad avvicinarsi minacciosa, arrivando a circa trenta metri di distanza. Da lì iniziarono ad aprire il fuoco con i propri revolver. Incapaci di avanzare oltre contro un nemico che scaricava loro addosso raffiche a ripetizione e ancora non intenzionati a ritirarsi, i guerriglieri rimasero per qualche minuto ad offrire un facile bersaglio.
Improvvisamente due si staccarono dal gruppo e dando slancio ai cavalli galopparono verso la linea unionista. Uno di questi, su un cavallo grigio, teneva le redini serrate nei denti ed in entrambe le mani un revolver con cui sparava nel mezzo dei difensori, alcuni dei quali caddero colpiti a morte. Incuranti delle fucilate i due passarono oltre mentre su di loro si riversavano colpi da ogni parte. Per una manciata di secondi sembrò che ce l’avessero fatta, ma poi entrambi caddero ad una ventina di metri dietro la linea dei soldati che avevano appena superato. Uno si rialzò e riuscì a far perdere le tracce nel bosco vicino – il suo corpo sarà ritrovato il giorno successivo – mentre l’altro rimase a terra col volto riverso sul terreno.
I soldati si avvicinarono e videro che un colpo di fucile gli aveva staccato una parte del cranio dietro l’orecchio sinistro e un altro era penetrato nella tempia sinistra. Nonostante la caduta stringeva ancora nelle mani le due pistole, dalle fondine ai fianchi erano visibili i calci di altre due, e due sporgevano dalla sella del cavallo grigio, che, illeso, stava a fianco del cavaliere morto. Dalla sua briglia penzolava uno scalpo. Vestito interamente di nero, il cavaliere portava baffi, barba e lunghi capelli neri che gli ricadevano sulle spalle. Colpivano la sua camicia finemente ricamata e il suo cappello a larga tesa, bianco, da cui sporgeva una lunga piuma nera. Addosso gli trovarono 600 dollari in oro ed in valuta corrente e alcune lettere personali. Una di queste conteneva una foto di donna accompagnata da una ciocca di capelli castani, mentre un’altra lo identificava come il Capitano W.L. Anderson. Per un attimo gli uomini di Cox stentarono a credere che quello che giaceva ora per terra di fronte a loro era stato in vita William Anderson a cui avevano dato incessantemente la caccia nei due anni precedenti. Anderson, 24 anni, era colui che aveva guidato i guerriglieri che avevano annientato fino all’ultimo uomo le forze federali a Centralia nel Settembre di quell’anno, dopo aver ucciso a sangue freddo un gruppo un prigionieri.
Alcune delle teste dei soldati uccisi erano state disseminate nella prateria in cima ai pali delle staccionate, come macabre zucche di Halloween. Aveva torturato, mutilato, ucciso, e scalpato civili e soldati catturati e ad alcuni aveva personalmente tolto lo scalpo mentre erano ancora in vita. Insieme a William Quantrill era stato uno dei leader che avevano organizzato e condotto il raid a Lawrence, nel Kansas, 21 Agosto 1863.
Considerata un covo di odiati abolizionisti, Lawrence aveva pagato la furia di Anderson e dei guerriglieri vedendo 150 uomini e ragazzi, alcuni poco più che bambini, uccisi a sangue freddo e più di 200 abitazioni bruciate. I danni complessivamente causati, oltre alle perdite di vite umane, erano stati stimati in 2.5 milioni di dollari dell’epoca. Nella banda di Bill Anderson vi erano uomini come i fratelli James, il più giovane dei quali, Jesse, sarebbe divenuto uno dei più temuti criminali del Midwest nel periodo post Guerra Civile.
Non vi era reato o atrocità che sembrassero eccessivi per William Anderson che veniva chiamato dai contendenti di entrambi gli schieramenti semplicemente Bloody Bill, Bill il Sanguinario. Conosciuto lungo la frontiera dal Texas al Missouri dal 1861 al momento della sua morte, il suo fu un regno di terrore sotto il segno di un violenza che lo accompagnò per tutta l’età adulta e che ha trovato raramente eguali nella storia Americana. Il suo corpo esanime venne trasportato a Richmond dove gli furono scattate alcune fotografie e un soldato gli mozzò l’anulare della mano sinistra per impadronirsi dell’anello.
Successivamente il corpo fu letteralmente sbattuto in una bara e seppellito nel cimitero locale in una tomba senza nome. Fra gli effetti personali di Anderson fu trovata anche una corda di seta che si diceva egli avesse usato per tenere il conto degli avversari che aveva personalmente ucciso, facendo un nodo per ognuno di essi. Sul fine tessuto se ne potevano contare 53.

Alessandro Guardamagna