
18/04/2014
h.11.30
Intervista al candidato sindaco del centrosinistra di Noceto Guido Matrella, vincitore delle primarie del Pd.
Con il centrodestra spaccato in due, con le candidature del sindaco uscente Pellegrini e dell’ex sindaco Fecci, per il centrosinistra è un’occasione storica per conquistare un Comune da tempo orientato sul centrodestra?
A tutt’oggi, in effetti, sembrerebbe che le liste in qualche modo riconducibili all’elettorato di centro-destra siano tre. Ma indipendentemente da questo, l’obiettivo della lista NocetoFutura ed il mio, non è quello di “conquistare” Noceto ‘tout court’ ma quello di cambiare una situazione che, per come si presenta attualmente, non ha nessuna prospettiva futura.
Certamente il centro-sinistra non si è fatto trovare impreparato alla frattura del fronte avversario e si è compattato per cercare di sfruttare al meglio una condizione potenzialmente favorevole. Abbiamo realizzato una lista di centro-sinistra aperta anche a persone non iscritte ai partiti ma che condividessero il nostro programma e la nostra visione politica.
Cosa non ti ha convinto dell’Amministrazione Pellegrini? Cosa non ti ha convinto dell’Amministrazione Fecci?
Questo o quello per me pari sono. Battute a parte, al netto dei personalismi, per noi le due amministrazioni rappresentano un’esperienza politica di 15 anni senza soluzione di continuità. La coppia Fecci-Pellegrini è stata protagonista di tutti gli errori che hanno portato l’economia comunale al blocco attuale.
Forse non tutti sanno che l’attuale amministrazione ha rinunciato all’impegno di redigere il bilancio previsionale. Gli investimenti azzardati del passato, le opere discutibili, i mutui rinegoziati fino al 2040 con quei 5 milioni di euro di interessi in più da sobbarcarsi, non sono scelte imputabili all’uno o all’altro. Sono le conseguenze inevitabili di uno stile amministrativo populista, tipico del centro-destra, non solo nocetano. Si pensi a quanto è successo a Parma negli ultimi anni.
Parole come ‘prudenza’, ‘ponderatezza’, ‘sobrietà’ non sono state nemmeno prese in considerazione. Quando le casse erano piene non si è esitato a fare il passo più lungo della gamba per impressionare la cittadinanza. Poi, quando il vento è cambiato, non si è esitato a mettere le mani nelle tasche dei cittadini (si pensi alle aliquote IMU) per riparare alle leggerezze passate. Inoltre, dopo 15 anni di sostanziale egemonia, il centro-destra di Noceto che cosa è stato in grado di offrire alla cittadinanza? Ancora e soltanto i soliti nomi di Fecci e Pellegrini.
Se diventassi sindaco di Noceto quali novità porteresti nel Governo del paese?
Certamente utilizzerei uno stile amministrativo diverso: cercherei di portare quella ventata di aria fresca di cui il palazzo comunale ha estremo bisogno. Il Comune non va governato pensando ad appagare il proprio elettorato ma concentrandosi sul bene comune, eventualmente anche prendendosi la responsabilità di dire no a quegli interventi che non risultassero prioritari in una logica di benessere collettivo. Quando in consiglio comunale i consiglieri di opposizione parlavano di amministrare il Comune come avrebbe fatto un “buon padre di famiglia” venivano scherniti dalla maggioranza. Ora vediamo l’amara conseguenza di tanta disinvoltura.
Penso che il rinnovamento che potrei portare passerebbe prima di tutto dal metodo di lavoro: inclusivo, collaborativo e innovativo. Il primo passo sarebbe ridare centralità alle professionalità presenti in Comune. Chi viene dal pubblico impiego sa quanto sia stato facile, in questi ultimi anni, cavalcare i luoghi comuni contro i dipendenti pubblici, siano essi delle amministrazioni, della scuola, o della sanità. Personalmente penso che se in Italia non siamo allo sfascio totale è perché milioni di persone fanno tutti i giorni il loro lavoro con impegno, coscienza, serietà ed onestà a dispetto di tutto.
Qual è il progetto più qualificante del tuo programma elettorale?
E’ chiaro che chiunque vinca le elezioni dovrà fare i conti con una situazione economica compromessa che lascia pochi margini di manovra. Tenendo conto dell’attuale situazione di crisi economica, il nostro impegno si concentrerà sulla tutela di chi è meno fortunato e quindi sul miglioramento dei servizi alla persona. Penso soprattutto agli anziani, alla scuola, alle persone disabili e alle loro famiglie. E penso anche a quelle situazioni di ‘nuove povertà’ che stanno colpendo duramente, anche a Noceto, decine di famiglie sprofondate nella disperazione per via della perdita del posto di lavoro.
Ugualmente importante è rivitalizzare il Centro Storico e riportare la Rocca a essere vissuta, sia da un punto di vista culturale che sociale. Ritengo che questa sia la risposta migliore che possiamo offrire ai problemi del commercio e più ancora alle esigenze di una cittadinanza che, più di tutto, sente il bisogno e di incontrarsi, conoscersi, fare comunità e aprirsi al nuovo: in una sola parola, di coesione sociale.
Secondo te i nocetani sono pronti per fidarsi del centrosinistra?
Perché no? I risultati elettorali delle politiche del 2013 dicono che, a Noceto, non sia il centrosinistra ma il centrodestra ad avere un problema di crollo di fiducia. Indicazioni chiare in tal senso vengono pure dai sondaggi relativi alle prossime elezioni europee.
Ritengo, inoltre, che le accelerazioni impresse da Renzi stiano facendo breccia nell’opinione pubblica anche in un elettorato non strettamente di centro-sinistra. Il fatto di puntare su un candidato giovane, preparato, esterno alle logiche di potere locali e privo di conflitti di interesse, è il miglior biglietto da visita che il centrosinistra poteva esibire per chiedere fiducia ai cittadini.
Inoltre, la lista NocetoFutura è, per così dire, una lista a “trazione rosa”: andiamo oltre la parità di genere, presentando 9 candidate e 7 candidati. Penso che anche questo sia un segnale da non sottovalutare.
Vincere le elezioni amministrative a Noceto sarà certamente difficile, ne siamo tutti consci, e per questo siamo pronti ad impegnarci al massimo delle nostre capacità. Tuttavia, sono sinceramente fiducioso di poterla spuntare, perché cambiare a Noceto è necessario e di questo i cittadini sono consapevoli.
Andrea Marsiletti