
03/03/2014
h.17.40
E’ terminata la prima fase dei lavori avviati dalla Provincia per rafforzare la pila centrale del ponte di Gramignazzo, sulla sp 33, chiuso dal 10 febbraio scorso.
Si è infatti conclusa la posa delle burghe e dei grandi massi necessari per mantenerle ancorate al fondo, attorno al pilone.
“Nei prossimi giorni avremo l’allacciamento Enel che ci permetterà di far funzionare la strumentazione per il monitoraggio sensoriale e la registrazione dati della struttura del ponte – spiega l’assessore Fellini che segue l’andamento dell’intervento insieme ai tecnici della Provincia – “Stiamo anche procedendo con la gara d’appalto per la ditta che dovrà effettuare un’anali del suolo sui terreni circostanti che unita alle indagini idrauliche sui fondali, a monte e a valle del ponte, ci permetterà di stabilire la condizione dell’alveo indispensabile per definire l’intervento che sarà necessario effettuare. – spiega Fellini – Stiamo rispettando i tempi che ci siamo dati nonostante le operazioni di pulizia del fondo siano durate di più perché è stata rimossa una gran quantità di materiale.”
Il sistema di monitoraggio è composto da nove fessurimetri elettrici, tre clinometri biassiali da parete, due termometri e una centralina di acquisizione dati che consentirà la registrazione dei dati e il download degli stessi in modalità remota.
Il fessurimetro è uno strumento utilizzato nel monitoraggio delle fratture o fessurazioni su materiali da costruzione in opere del settore civile (ponti, gallerie, dighe, …) mentre i clinometri elettrici sono strumenti per misurare le variazioni di inclinazione su superfici di strutture civili o particolari strutturali da cui sono attesi spostamenti.
Da queste prime settimane di lavori esce confermata l’idea che la corrente del Taro, più veloce, ha determinato un approfondimento del letto del fiume in corrispondenza del ponte, fenomeno aggravato dalle piante che si sono fermate contro la pila. Lo scalzamento dal suolo della colonna portante del ponte è infatti risultato più profondo e questo ha comportato la necessità nel fine settimana di piazzare una maggiore quantità di burghe aumentando così la resistenza della pila.