
02/05/2014
In una fattoria non lontano da qua dei porcellini decisero di fare la rivoluzione, democraticamente.
“Basta con gli umani! Non rispettano nessuna regola e vogliono la morte di tutti gli animali! Hanno costruito quel mulino da cui esce un fumo nero come inchiostro! Un mulino che fa fumo non s’è mai visto! La farina non è più la stessa! Ora vogliono convincerci che è tutto per il nostro bene! Basta! Basta!!” Insomma non ne potevano proprio più e così parteciparono alle elezioni. Neppure questa cosa delle elezioni coi porcelli si era mai vista né sentita. Comunque in meno non si dica – forse più per fortuna che per altro – le vinsero! Ne furono sorpresi loro stessi. Gli uomini furono allontanati dalla fattoria e all’inizio sembrò respirarsi un’aria nuova, carica di grandi aspettative.
I porcellini avevano delle regole per disciplinare le attività del porcile e le dovevano ora estendere al resto della fattoria da governare. A tutti sembravano buone regole: ogni animale è uguale ad un altro, animale non mangia animale, se un animale ha bisogno aiutalo, e così via. Qui però iniziarono i primi guai, perché quelli del direttorio, che i porcellini avevano scelto come loro rappresentanti per le elezioni, decisero che quanto era stato stabilito per i suini non si poteva applicare ai polli, che hanno due ali, ai cavalli, alle anatre e ai topolini. Alcuni fra i porcelli, che ogni tanto discutevano di questi argomenti anche di notte sotto le stelle invece di dormire, fecero notare che questo andava contro il programma elettorale e i suoi principi, ma il gruppo del direttorio, invece di curarsene, fece finta di niente. I porcellini critici – fra i quali si distinguevano porcellino Pacato, Barbuto, Occhialuto, Loquace e porcellino Saggio – ritenevano gli animali tutti uguali e anche se, come porcelli, avevano vinto le lezioni, non per questo pensavano di essere migliori degli altri.
Cercavano la collaborazione di tutti e cominciarono a far notare al circolo dei porcellini che le cose, per cambiare davvero, dovevano essere fatte seriamente; bisognava ascoltare gli altri animali, proporre azioni utili, e occuparsi anche del mulino nero che continuava a fumare. Ma non se ne fece niente.
Dapprima dal direttorio li ignorarono, poi, visto che non desistevano e che le critiche davano fastidio, alcuni più scaltri degli altri – si sa che i maiali sono fra gli animali più intelligenti – pensarono bene di indire una riunione in tutta fretta con un ordine del giorno fatto ad arte. All’incontro, dove a strillare a più non posso furono Tony Vanesio, porca Ebe e porco Talpone, tutti legati al direttorio, si disse senza mezzi termini che porcellino Pacato era colpevole perché si era rifiutato di spiare per conto dei maiali della fattoria vicina senza avvisare nessuno; porcellino Barbuto era colpevole perché aveva ascoltato i discorsi – mai avvenuti! – di un altro porcellino foresto, che di quelle cose non aveva parlato; porcellino Occhialuto era colpevole perché aveva detto che, se non si fermava il mulino, allora voleva dire che i porcellini del direttorio non erano poi tanto diversi dagli umani, e porcellino Loquace era colpevole perché non aveva mai detto a nessuno di aver lavorato in una fattoria prima di arrivare a quella dei Paraggi! Un parapiglia, un sub movimento che lasciò gli accusati esterrefatti. Di riscontri non ce n’erano, e il tutto si fondava sulle parole di una cornacchia e due sorci, che ne avevano fatte, sniffate e bevute di tutti i colori – e il direttorio lo sapeva – ma questa volta li presero per buoni. Porcellino Saggio, che non era presente, sembrava sarebbe stato condannato in contumacia. E non era finita qui: dovevano presentarsi tutti quanti al gran consiglio del porcile per essere processati. Insomma ai porcellini, a molti dei presenti e, a dire il vero, anche a qualcuno del direttorio questa sembrava un’azione da umani, che poco prima il gran porcello che comandava il direttorio, e che di queste manovre sapeva tutto anche se andava in giro a dire che lui rispettava la democrazia, la trasparenza ed era in sintonia con tutti i maiali del cosmo, aveva criticato.
Pareva anche che bisognasse rinnovare le cariche per coloro che dovevano presiedere il gran consiglio del porcile – anche se le regole di rinnovo prima non le avevano mai seguite veramente, ora, chissà perché, iniziarono a prenderle molto seriamente. Ed ecco che mentre la cornacchia, porco Talpone e altri vicini al direttorio facevano a gara per entrare nel gran consiglio – per alcuni fare da testimone e giudice allo stesso tempo era cosa legittima! – i porcellini si ritrovavano ancora ogni tanto sotto le stelle e fra loro commentavano che l’intera storia era proprio una gran brutta porcata e si chiedevano come sarebbe andata a finire.
Fine Prima parte
Brano liberamente basato su Animal Farm, di G. Orwell, 1945
Alessandro Guardamagna
attivista M5S di Parma
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Speciale comunali 2014: tutti i nomi dei candidati delle liste!
(Comuni della provincia di Parma)
Voti elettronici attivi – comunali 2014:
Berceto
Felino
Roccabianca
Sissa Trecasali
Tornolo